Federico Del Vecchio | Visto da qui
Visto da qui è stata una precoce occasione per riflettere sulla struttura della galleria stessa e del fare mostre, con l’obiettivo di eliminare quel surplus generato da una sempre più evidente sovrapproduzione di contenuti e riportando l’attenzione esclusivamente sulle opere.
Dopo sedici episodi che hanno permesso il confronto con oltre cinquanta opere, Visto da qui ripartirà con la
sua struttura poliedrica e a più livelli del progetto, cercando di indagare ancora le questioni e le problematiche sollevate, adattandosi alle nuove modalità di fruizione e condivisione della galleria.
L’apertura della nuova sede, Casa Di Marino, in Via Monte di Dio 9, infatti, impone una rimodulazione e
diversificazione della programmazione; ragion per cui lo spazio di Via Alabardieri riprende la via di una
trasformazione già anticipata. I nuovi progetti espositivi, ospitati nella sede storica della galleria, tra cui Visto da qui, saranno, infatti, realizzati con opere e artisti che abbiano già incrociato il loro percorso con la galleria.
Occasione di riscoperta, analisi, studio e ridiscussione dell’attività della galleria, attraverso la lente della
contemporaneità.
La nuova fase del progetto prosegue con Federico Del Vecchio, riprendendo una riflessione che agli inizi
degli anni duemila si interessava a problematiche oggi parte del pensiero critico occidentale.
La ricerca di Federico Del Vecchio, che da anni indaga la contaminazione fra naturale e artificiale, assume in questo momento storico e umano, una rinnovata contemporaneità. L’analisi artistico-scientifica sulla
conservazione del corpo, sull’ibridazione, sulle mutazioni genetiche, sulla spazzatura spaziale, sulle modalità di adattamento umane e sulla risposta del mondo naturale alla continua spinta progressista, operata da Del Vecchio, è infatti più che mai attuale, stimolando un argomento di riflessione che tutt’oggi necessita e richiede l’utilizzo di ragionamento e spirito critici.
I disegni, come appunti del pensiero, mostrano figure/personaggi, posizionati in ambientazioni rarefatte e
scenari da day-after, che non riportano nulla del post-apocalittico comunemente inteso, ma si configurano
come espressione transmutazionale di un mondo, appunto, in continuo mutamento e trasformazione.
La sfiducia nel progresso e nella ricerca direzionale dello sviluppo ad ogni costo, si normalizza attraverso lo sguardo lucido e quotidianizzante di Del Vecchio, che in questo modo libera sé stesso e l’interlocutore della richiesta vincolante, e violenta, di una presa di posizione.
Federico Del Vecchio
Visto da qui
You can live forever
Galleria Umberto Di Marino
Via Alabardieri, 1 – Napoli
Inaugurazione giovedì 15 dicembre 2022 dalle 19 alle 21
15 dicembre 2022 – 6 gennaio 2023
Orari: lunedì – venerdì dalle 15.00 alle 19.00 o su appuntamento