Carla Sacco “Tempo profondo”
Gli autori, con oggetti artistici e videoinstallazioni, costruiscono nella vetrina e nello studio di Mesia Space un ambiente che coinvolge lo spettatore in uno spazio distopico e utopico al tempo stesso, accogliendo la tragica catastrofe degli umani e superandola in “forme” inaspettate di umanità.
Ciò che unisce il destino degli esseri viventi è l’impossibilità di governare il futuro. Accanto alla silenziosa e spietata magia dell’adattamento ai cambiamenti ambientali e l’operosa attività riproduttiva per il mantenimento della specie, la talentuosa e consapevole specie umana reagisce al terrore dell’ignoto cercando l’altro e l’altrove, esprimendosi nel sublime e nell’aberrazione. Brulicano santi e demoni, ricchi e ricchissimi, poveri e poverissimi, catastrofisti e apatisti, rumori assordanti e flebili lamenti; storici e scienziati proiettati nel passato o nel futuro che dissertano e disquisiscono, efferate sopraffazioni e commoventi carità, l’effimero e il permanente, croci e delizie, spettatori annoiati o assetati di altro, tante guerre e poche paci, ricercatori di notizie esplosive, esplosioni di bombe e morti vere.
Intanto, tra nostalgia di un passato decadente, un futuro terrorizzante e un presente dissennato, altri spazi si formano, altri esseri si affacciano.
E l’universo, con imperturbabile respiro e indicibile bellezza, sorride alle nuove forme che hanno poco della specie umana e molto dell’umanità.
Carla Sacco vive e lavora a Roma presso la casa studio Sachen. Artista eclettica, integra discipline differenti: l’uso del corpo e della voce in performance teatrali e sonore; lo studio dell’ikebana, in cui unisce materiali floreali a elementi plastici scultorei di sua creazione; la ricerca fotografica sperimentale volta all’indagine di un microcosmo naturale e/o urbano; lo studio del disegno dal vero applicato alla predisposizione di assemblaggi scultorei. Realizza installazioni plastiche di medie e grandi dimensioni in cui usa elementi diversi, interessata alla trasformazione naturale della materia e allo studio della relazione uomo/natura. Dal 2008 ha partecipato a diversi progetti, realizzando installazioni in spazi pubblici e privati, tra cui: Casa Studio Sachen, ME.SIA S.PACE Arte contemporanea Roma, Museo MAAM Roma, Museo Orto Botanico Roma, Trebisonda Centro per l’Arte contemporanea Perugia; Orto Botanico “Angelo Rambelli” Viterbo. Ha aderito alle diverse edizioni di RAW Rome Art Week.
Jan Stöckel è un filmmaker italo-tedesco, che vive e lavora tra Berlino, Londra e Napoli. Durante i suoi studi in Visual Anthropology alla Goldsmiths University di Londra si è avvicinato al mondo del documentario e del cinema del reale. Ha diversi anni di esperienza come regista, DoP, fonico e montatore nella realizzazione di documentari e video-etnografie. Nel 2019 ha co-diretto il documentario No Island Like Home sull’isola caraibica di Montserrat. Il suo ultimo cortometraggio Ancora è stato selezionato e premiato a diversi festival internazionali. Al momento sta sviluppando Shields, un lungometraggio sulla comunità di pescatori di North Shields, nel nord-est dell’Inghilterra.
Tempo Profondo
Opera unica in epoche e luoghi disallineati
Carla Sacco
installazione site-specific
videoinstallazioni di Jan Stöckel
Nell’ambito del progetto Umanità?!
MESIA SPACE – Largo Mesia, 3 / Via Vulci, 32 – Roma | 2 – 24 febbraio 2024
Dal martedì al sabato ore 12.00 – 20.00 | lo spazio di Via Vulci apre dalle 18.00
Inaugurazione Venerdì 2 febbraio ore 18.00
finissage e conversazione con Marina Bertinetti, archeologa – Sabato 24 febbraio ore 18.00