
Back and Forth – Galleria Raffaella De Chirico
La Galleria Raffaella De Chirico inaugura il 25 settembre la collettiva Back and Forth, aprendo la stagione espositva autunnale con una mostra che coinvolge venti artiste e artisti. Le opere, con una produzione che va dagli anni ’60 ad oggi, verranno presentate in una mostra che si pone come obiettivo quello di proporre una riflessione sugli ultimi tredici anni di attività, provando a ritracciare i momenti più significativi del passato ma allo stesso tempo aggiungendo opere che segneranno le future tappe del percorso.
In mostra opere di artisti storicizzati, tra cui Alberto Burri, Hans Hartung e Carol Rama, altre di artisti con cui la galleria collabora da anni come Sergio Ragalzi, Andi Kacziba, Gisella Chaudry, per finire con opere di new entries tra cui Alessandro Armetta, Federica Zianni e Riccardo Angelini.
I lavori, con una produzione che va dagli anni’60 ad oggi, verranno presentati in una mostra che si pone come obiettivo quello di trasmetterne una visione di insieme, includendo sia le collaborazioni portate avanti in più di dieci anni di ricerca sia le new entries dei tempi più recenti. Se è vero che per guardare avanti lucidamente e immaginare cosa riserva il futuro bisogna sempre ricordarsi le esperienze del passato e coglierne i momenti più o meno significativi, allora la galleria con questa collettiva propone una riflessione sugli ultimi tredici anni di attività e prova a ritracciarne le fila, aggiungendo e prevedendo le future tappe che collaboreranno all’intreccio. Si ricerca quindi un fil rouge e lo si trova in un dialogo che esiste sempre tra passato, presente e futuro, manifestato in questo caso nell’uso dei ‘non colori’, nella potenza del segno e del gesto artistico. In mostra verranno esposte alcune opere di artisti storicizzati, tra cui compaiono Alberto Burri (Città di Castello, 1915–Nizza, 1995) e Hans Hartung (Lipsia, 1904–Antibes, 1989), come anche Carol Rama (Torino, 1918–Torino, 2015) e Henri Chopin (Parigi, 1922–Londra, 2008). Due artiste della stessa generazione, legate da un’amicizia pluridecennale e da una stima reciproca, Mirella Bentivoglio (Klagenfurt, 1922-Roma, 2017) e Maria Lai (Ulassai, 1919–Cardedu, 2013) avranno il loro spazio con due opere nella collettiva: fu proprio Bentivoglio, artista verbovisiva, curatrice e critica d’arte femminista, a introdurre l’artista sarda nel panorama internazionale coinvolgendola alla Biennale di Venezia del 1978, nella memorabile mostra Materializzazione del linguaggio. È un filo (o più di uno)stretto quello che le lega: entrambe indagano la materia nelle sue forme variabili e non si accontentano della bidimensionalità, creando oggetti concettuali che sono luogo di sperimentazioni continue.
Dal 25 Settembre al 31 Ottobre 2024