Anticamera Iolas. Materiali d’Archivio
In attesa della mostra Casa Iolas. Citofonare Vezzoli, la Galleria d’Arte Tommaso Calabro presenta Anticamera Iolas. Materiali d’Archivio, un’installazione che espone materiale d’archivio proveniente dalle gallerie del leggendario mercante d’arte greco Alexander Iolas (1907-1987).
Il progetto di installazione è a cura di Filippo Bisagni.
Allestiti in due sale della galleria, sono presenti oltre quaranta cataloghi e più di trenta poster originali stampati in occasione delle mostre organizzate da Iolas presso le sue gallerie di Atene, Ginevra, Madrid, Milano, New York, Parigi e Roma. A testimonianza di un’attività espositiva che dagli anni Cinquanta continuò senza sosta fino alla fine degli anni Ottanta, questo materiale racconta le tappe più significative delle Gallerie Iolas, nonché molte delle collaborazioni professionali e d’amicizia che unirono il gallerista ad alcuni degli artisti più celebri del ventesimo secolo: dai Surrealisti (Victor Brauner, Max Ernst, René Magritte, Man Ray, Dorothea Tanning, Leonor Fini) agli esponenti del Nouveau Réalisme (Niki de Saint Phalle, Yves Klein, Martial Raysse, Jean Tinguely), da maestri italiani quali Giorgio de Chirico, Lucio Fontana, Eliseo Mattiacci, Pino Pascali, Roberto Crippa al greco Pavlos e agli americani William N. Copley, Harold Stevenson e Andy Warhol. Molti dei cataloghi esposti si presentano come veri e propri libri d’artista, arricchiti da disegni, serigrafie, carte e rilegature raffinate. La selezione si apre cronologicamente con il catalogo della mostra di Mathieu del 1954 e si conclude con quello della mostra di Warhol organizzata da Iolas al Palazzo delle Stelline nel 1987, ultimo celebre capitolo della carriera di entrambi.
Una selezione di poster e cataloghi, molti dei quali realizzati per la Galleria Alexander Iolas di Via Manzoni a Milano, ricorda poi la lunga collaborazione tra il gallerista e Sergio Tosi, stampatore milanese di riferimento per artisti e galleristi del calibro di Lucio Fontana e Carlo Cardazzo. Tra questo materiale spicca per raffinatezza editoriale il catalogo della mostra di Fontana del 1965, al cui interno si trovano riproduzioni dei suoi teatrini realizzate con carte traforate e, all’occorrenza, lucidate, e un volume monografico dedicato a Martial Raysse impreziosito in prima pagina da un disegno autografo dell’artista.
–
Nato nel 1907 ad Alessandria d’Egitto con il nome di Costantino Koutsoudis in una famiglia greca di commercianti di cotone, Alexander Iolas, come si farà chiamare più tardi, si avvicina fin da ragazzo alla musica e alla danza. Contro il volere della famiglia, all’età di diciassette anni si trasferisce a Parigi e poi a Berlino, dove lavora come ballerino professionista. Con l’avvento del nazismo, si sposta nuovamente a Parigi, città in cui avviene il suo primo incontro con l’arte. A Montparnasse acquista la sua prima opera d’arte, un dipinto di Giorgio de Chirico intravisto nella vetrina di una galleria in Rue Marignan. Durante gli anni di permanenza nella capitale francese, Iolas si avvicina alla corrente Surrealista e stringe amicizie con i più importanti artisti dell’epoca, tra cui Georges Braque, Man Ray, Pablo Picasso e de Chirico stesso. Nel 1944 si trasferisce a New York, dove balla alla Metropolitan Opera. In seguito a un infortunio al piede, decide di intraprendere una nuova carriera nell’arte lavorando come Gallery Manager alla Hugo Gallery, che dirigerà per i successivi dieci anni. Qui dedica mostre agli artisti surrealisti incontrati a Parigi, tra cui Max Ernst (1946), René Magritte (1947) e Victor Brauner (1947) e, nel 1952, organizza la prima personale di Andy Warhol dedicata a una serie di disegni ispirati ai testi di Truman Capote. Grazie alla sua personalità istrionica e a un infallibile acume commerciale, Iolas si fa presto strada nella scena artistica newyorkese, fino a inaugurare un suo spazio nel 1955 insieme all’ex ballerino Brooks Jackson, la Jackson-Iolas Gallery. Negli anni successivi, apre una rete internazionale di gallerie d’arte (Parigi, Ginevra, Milano, Madrid, Roma e Atene) dove mostre di Brauner, Copley, Fontana, Yves Klein, Kounellis, Magritte, Raysse, Matta, Niky De Saint Phalle e molti altri si susseguono senza sosta per anni. Nel 1976, alla morte dell’amico Max Ernst, Iolas chiude tutte le sue gallerie in Europa, mantenendo una promessa fatta all’artista. Negli anni Ottanta si trasferisce definitivamente ad Atene presso la sua leggendaria abitazione dove sin dagli anni Settanta aveva allestito la sua vasta collezione di opere d’arte moderna, mobili d’epoca, antichità e suppellettili greche, egizie, romane, bizantine e orientali. Dopo essere stato protagonista indiscusso del mercato dell’arte del secondo Novecento, muore a New York nel 1987 all’età di ottant’anni.
Anticamera Iolas. Materiali d’Archivio
a cura di Filippo Bisagni
Inaugurazione: 31 agosto 2020, ore 11-19 (su appuntamento)
1° settembre 2020 – 15 settembre 2020
Galleria d’Arte Tommaso Calabro
Orari di apertura: martedì – sabato / ore 11:00 – 19:00 lunedì / su appuntamento domenica e festivi / chiuso
Per appuntamenti scrivere a info@tommasocalabro.com
Instagram: #anticameraiolas #materialidarchivio #alexanderiolas #iolasgalleries @tommasocalabrogallery