Cari amici,
È con grande emozione che vi annuncio personalmente che, dopo dieci anni di attività, 48 mostre realizzate in Galleria, numerosi progetti esterni nella città e oltre 100 artisti esposti, la Galleria di Firenze chiuderà definitivamente al pubblico oggi.
Questo momento segna la fine di un capitolo professionale molto intenso, ma anche l’inizio di nuovi e promettenti progetti che guideranno il futuro della Galleria.
Nel corso di questi anni, abbiamo avuto l’onore di ospitare mostre di respiro internazionale con artisti come Esther Stocker, Bosco Sodi, Zimoun, Diana Al Hadid, Andrea Galvani, Andre Butzer ed altri. Abbiamo anche presentato mostre più istituzionali spesso in collaborazione con gli archivi di riferimento, penso a Titina Maselli, Giò Pomodoro e Michele Parmentier.
Abbiamo avviato dialoghi curatoriali con le istituzioni cittadine, contribuendo alla collettività con eventi significativi, come le esposizioni di Kevin Francis Gray al Museo Bardini e Enrique Martinez Celaya al Museo Marino Marini.
Firenze è la città in cui sono cresciuto, dove ho radicato la mia vita e dove speravo di far crescere la mia famiglia. Ho sempre creduto nei miei progetti e ho cercato di trasmettere questa mia passione alla comunità. Tuttavia, spesso non ho riscontrato l’interesse che speravo, il che mi ha portato a cercare riconoscimento altrove, fino ad aprire le sedi di Milano e Pietrasanta.
Il mio obiettivo è sempre stato quello di fare da ponte tra giovani artisti e grandi maestri, arricchendo il dialogo artistico con nuove prospettive.
Questo dialogo continuerà a vivere nelle nostre sedi di Milano e Pietrasanta, dove sono sicuro che vedrò realizzate le mie ambizioni.
Questi dieci anni sono stati fondamentali non solo per la mia crescita personale e artistica, ma anche per lo sviluppo della Galleria. Ogni mostra, ogni evento rappresenta un capitolo di una storia che porterò sempre con me.
Vi prego di continuare a seguirci e di sostenere i nostri progetti futuri. Il vostro supporto è stato e sarà sempre essenziale per noi. Senza di voi, il nostro lavoro non esisterebbe.
Con gratitudine e affetto,
Eduardo Secci