Arco Madrid 2025
Piotr Hanzelewicz, Paesaggio ideale 2, veduta dalla piazza esterna 1, 2024, @giorgio benni

“Del resto” – Piotr Hanzelewicz

Fino al 23 gennaio, alla Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre a L’Aquila, “Del resto” personale dell’artista Piotr Hanzelewicz

Chi non apprezza un centesimo, proverbialmente, non vale nemmeno un centesimo.

Non così Piotr Hanzelewicz che Del resto ricevuto al supermercato o al bar fa certamente buon uso e tesoro: apprezza gli umili spiccioli da 1 centesimo di €, li replica in tanti cerchietti di gesso ceramico con l’attenzione e la precisione di chi vuole valorizzarli ad uno ad uno. Li ordina in file precise nell’Albeare creando una struttura a nido d’ape che rimanda al concetto di alveare dove ogni singolo elemento, ogni celletta, è parte di un tutto strutturato e operante. Li dispone anche in candide, disordinate cataste che vediamo ben illuminate e sistemate nei vani, anch’essi bianchissimi, dello scaffale di un Archivio. Li ammucchia, come si suol dire, ma senza avidità, piuttosto con la fiducia del risparmiatore che tende a un acquisto importante, con l’attenzione dell’economista che stima i valori ed elabora teorie di ricchezza. 

Del resto Piotr Hanzelewicz, consapevole che il denaro va usato, fruito e messo in circolazione, non lo trascura lì nello scaffale. Lo usa fino a consumarlo quando impone ai suoi centesimi di rilasciare i pigmenti sulle tele. Li tratta come stampi previa immersione in soluzioni acide che ne sciolgono la superficie metallica da riversare sui quadri. Spende le monete per comporre dipinti caratterizzati da innumerevoli cerchietti, atomi di varie tonalità, dal bianco al giallo-rame, dal ruggine al dorato e fino al marrone. Talvolta li dispone ammassati, sovrapposti e sgomitanti (“Flumen in clausola”) talaltra distesi, liberi e fuggenti (“Corpus albus”) creando una parvenza di tridimensionalità con l’alternanza di luci e ombre. Così facendo consuma tanti soldini sulle tele, li fa circolare con un ritmo attraente, vivo e pulsante, li cambia in briciole di piacere visivo per assecondare il loro destino promettente agio e benessere.

Piotr Hanzelewicz rispetta persino gli spiccioli logorati, non più spendibili. Li mette in bella vista in un altro Archivio, disposti ordinatamente e ben distanziati sotto una vivida luce nei vani di uno scaffale, come si fa con i reperti preziosi negli espositori museali. Del resto, così consunti ed esposti a memoria di sé, i centesimi di € che hanno sostituito i groszy nelle tasche di Piotr testimoniano anche la svolta europea che intreccia popoli e individui fiduciosi nel superamento di ostacoli e confini, primo passo verso il progresso sociale e la prosperità in un clima pacifico. 

Il ponte, simbolo di passaggio all’altra riva, superamento di ostacoli, unione tra due sponde,  accuratamente desunto dal primo biglietto da 5€, ci attende nel Paesaggio ideale 2 (5€). Piotr Hanzelewicz l’ha ingigantito e disegnato a grafite su carta lucida così da essere visibile da entrambe le facciate. L’ha posizionato sulle vetrate delle finestre così da essere fruibile dall’interno e dall’esterno, così da procurare allo spettatore una esperienza immersiva nell’opera. La dettagliata definizione dei minimi particolari suscita, tra i tanti, un pensiero: ogni costruzione si erge dal primo mattone e per edificare il tutto è necessario ogni singolo mattone. Non uno di meno. Similmente, Del resto, ogni miliardo si conta dal primo centesimo e per cumulare un tesoro è necessario ogni singolo centesimo. Non uno di meno.

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