Piccoli segreti, memorie gelosamente custodite, pensieri intimi. Di questo e molto altro parla la mostra “Quello che non ho mai detto” di Davide Dormino (Udine, 1973 – vive e lavora a Roma), a cura di Pietro Gaglianò, visitabile presso Curva Pura.
L’opera site specific è ideata per porsi in dialogo con l’architettura dello spazio indipendente: un’unica sala a forma di elle che si affaccia sulla strada attraverso due vetrine da cui è visibile il progetto. La ricerca di Dormino, dedita da sempre alla scultura e al disegno, tende a ricercare continuamente nuove forme per creare – attraverso materiali come il marmo, il bronzo e il ferro –possibilità liriche e plastiche di forte impatto visivo per via del loro carattere ambientale e/o monumentale. La sua investigazione, inoltre, mira a interrogarsi su tematiche imprescindibili per l’Uomo come si evince da quest’ultima sua opera.
La grande installazione in ferro occupa per obliquo l’intera sala espositiva manifestandosi come unico corpo centrale da osservare ed esperire in tutta la sua maestosità. Imponente struttura che nasconde, in realtà, un intimo segreto, un piccolo prezioso scorto tramite un occhiello posto nel retro del lavoro. Una bianchissima perla adagiata all’interno della stessa costruzione, invisibile agli occhi di distratti e veloci fruitori dell’arte o di spettatori non degni di meravigliarsi al cospetto di tanta bellezza ed ingegno umano e artistico. Mentre, adagiata su una parete è presente una visione bidimensionale del grande organismo e del suo contenuto reso in termini astratti grazie ad una ripresa a volo d’uccello: sunto del discorso espresso dal monolite. Riallacciandosi a discorsi aperti da tempi immemori, “Quello che non ho mai detto” di Davide Dormino pone l’osservatore al cospetto di molteplici domande e riflessioni sullo stato dell’arte, sulla condizione dell’artista, sull’attuale momento storico che stiamo vivendo, sulla sensibilità del singolo e sulla suggestionabilità del nostro occhio, sulla differenza tra il nostro vedere ed il nostro sentire, tra ciò che carpiamo e ciò che realmente è osservabile. Esperienze investigate nelle arti tutte – come la Land Art, la Minimal Art, i megaliti costruiti nella Preistoria o, ancora, l’enigmatico monolite di Stanley Kubrick in 2001: Odissea nello spazio, come afferma il curatore nel testo critico – sono l’incipit da cui l’artista è partito per interrogarsi e costruire, fin quasi ostruendo il passaggio, l’organismo ferroso col fine di dar origine ad una forte tensione nell’ambiente che lo contiene, percepibile fin dall’ingresso. Solitaria, la scultura domina la stanza manifestando la sua tridimensionalità monumentale pur risultando nel suo complesso leggera per via della sua funzione di scrigno.
Il progetto, nato dal profondo e condiviso legame che intimamente intreccia il percorso artistico di Davide Dormino con quello di Curva Pura conferma la particolare e ardita visione del contemporaneo di entrambi.
“Quello che non ho mai detto” di Davide Dormino
fino al 24 ottobre 2021
Curva pura
Via Giuseppe Acerbi, 1a – 00154 – Roma
Orari: su appuntamento – prenotare via mail curvapura@gmail.com o whatsapp 3314243004
email: curvapura@gmail.com
website: https://www.facebook.com/curvapura/