Stacy Kranitz. Dalla serie As it was Give(n) to Me © Stacy Kranitz.

Cortona on the move 2022: la fotografia tra identità, individualismo e rapporti con la società

Torna il festival dedicato alla fotografia e alla sua evoluzione. Quest’anno filo conduttore dell’evento culturale dislocato in tutta la città di Cortona sarà il rapporto fra fotografia e individuo e fra quest’ultimo e il mondo esterno.

Diari visivi in movimento: istantanee di vita in mostra nel centro di un’intera città. È il prologo di Cortona on the move 2022, il festival internazionale giunto quest’anno alla sua dodicesima edizione, all’interno del suggestivo borgo toscano.

Cortona accoglie anche quest’anno la splendida cornice del festival dedicato alla fotografia, indagata in questa nuova edizione da più punti di vista, come promette anche il titolo dell’iniziativa: Me myself and eye, indicando come focus la riflessione sul ruolo del medium fotografico e i suoi rapporti con l’individuo e la società.

Fra le strade della città sono dislocate le varie esposizioni, che offrono ai visitatori e ai turisti più prospettive sull’immenso mondo della fotografia, la cui intensità non tarda a colpire gli animi degli spettatori, in molteplici forme con un unico scopo: quello di alimentare un momento introspettivo e un dibattito interiore sul nostro posto nella società e sulla nostra consapevolezza.

Le mostre fotografiche allestite in tutto il borgo ci permettono di compiere incredibili salti fra l’inconscio e il lato più consapevole e immediato di noi stessi e della realtà che ci circonda, nella campagna toscana che durante l’estate acquista luci e colori inediti, contribuendo non poco a destabilizzarci e a farci perdere il contatto con il quotidiano.

Jacob Holdt. Dalla serie American Pictures – I just do things © Jacob Holdt.

Attimi rubati, fissati dall’obiettivo fotografico nell’istante perfetto, veri e propri inni al vivere lentamente, apprezzando quelli che sembrano dettagli ma che diventeranno ricordi di epoche e persone, sono qui protagonisti di storie nei quali noi siamo come dei voyeur, estranei che si avvicinano da fuori e possono immedesimarsi e legarsi empaticamente con loro da una realtà differente.

La fotografia è uno dei media artistici più eloquenti e significativi nella nostra società, in grado di fermare il tempo ed esprimere la visione di chi ha immortalato lo scatto, come afferma il nuovo direttore artistico Paolo Woods: “ricercando la sua anima senza sfuggire al dibattito, ma sempre aspirando al poetico. Esplorando i limiti estremi del mezzo come audaci astronauti e le storie sepolte come meticolosi archeologi”.

Siamo trasportati nelle case di personaggi a noi sconosciuti, siamo proiettati nella loro vita, in parentesi di una quotidianità come tante, resa speciale dalla condivisione e dal nuovo valore che conferiamo come spettatori a quello spaccato, a quella sequenza di secondi fissati per sempre.

Gregory Halpern. Dalla serie Let the Sun Beheaded Be © Gregory Halpern. Courtesy LOOCK, Berlin.

In mostra le fotografie di Jacob Holdt, che presenta American Pictures – I Just Do Things, a cura di Lars Lindemann e Paolo Woods; Jojakim Cortis e Adrian Sonderegger presentano la serie Icons; Stacy Kranitz As it was Give(n) to Me; Gregory Halpern espone Let the Sun Beheaded Be; Walter Niedermayr è presente con Transformations / Dialogo tra il self e il luogo; Martin Parr & The Anonymous Project presentano Déjà View. A Conversation in Colour; Izaak Theo Adu-Watts No Ordinary Love; Martina Bacigalupo presenta Gulu Real Art Studio; Jan Banning espone The Sweating Subject; Alessandro Cinque Ser y aparecer; Alexander Chekmenev presenta Passport; Jah-Nita è presente con Ride, Set, Match; Carlo Rainone con La foto con Dios; Niccolò Rastrelli con Covid-19 Face Wear; Nicolas Righetti con The Dictatorship of Image; Christian Lutz con Citizens e Lucas Foglia con Constant Bloom.

Partecipano alla collettiva I Do (Sì, lo voglio): Enoch Boateng (Focus and Blur), Sam & Ekta, Thomas Sauvin, Oreste e Ivana Pipolo, Manal Alhumeed, Valerie Baeriswyl, Lindsay Ladd, Juan de la Cruz Megías Mondéjar e Massimo Stefanutti.

Perdersi tra le vie del centro storico di Cortona, tra la Fortezza medicea del Girifalco e la Stazione C (nelle vicinanze della Stazione di Camucia-Cortona), vuol dire scoprire gli sviluppi della fotografia e i cambiamenti, della società e di noi stessi come individui, di cui ci rende testimoni. Silenziosi, forse, ma sempre più consapevoli.

Jacob Holdt, Jojakim Cortis, Adrian Sonderegger, Stacy Kranitz, Gregory Halpern, Walter Niedermayr, Parr & The Anonymous Project, Izaak Theo Adu-Watts, Martina Bacigalupo, Jan Banning, Alessandro Cinque, Alexander Chekmenev, Jah-Nita, Carlo Rainone, Niccolò Rastrelli, Nicolas Righetti, Christian Lutz, Lucas Foglia, Enoch Boateng, Sam & Ekta, Thomas Sauvin, Oreste e Ivana Pipolo, Manal Alhumeed, Valerie Baeriswyl, Lindsay Ladd, Juan de la Cruz Megías Mondéjar e Massimo Stefanutti.

Christian Lutz. Dalla serie Citizens © Christian Lutz.

CORTONA ON THE MOVE – ME MYSELF AND EYE

dal 15 luglio al 2 ottobre

Cortona. Centro storico, Fortezza del Girifalco e Stazione C (Stazione Camucia-Cortona)

Orario:

Dal 15 luglio al 4 settembre: apertura tutti i giorni dalle 10 alle 20

Dal 5 settembre al 2 ottobre: apertura tutti i giorni dalle 10 alle 19

Ingresso a pagamento

Email: info@cortonaonthemove.com

Sito: www.cortonaonthemove.com

Associazione culturale ONTHEMOVE, con il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Cortona, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia, main partner, con il contributo di Fondazione CR Firenze e di Autolinee Toscane, partner, e di Medici Senza Frontiere, charity partner.