COME PLAY WITH US: II edizione di CORPO.doc | performance e arti visive

La rassegna CORPO.doc dedicata alle arti performative e visive in questa seconda edizione invita il pubblico a «venire a giocare con noi» e sbarca nella laguna veneziana, sull’Isola di San Servolo.

“Vieni a giocare con noi”, un invito che non inganna ma che avverte ciò che il pubblico dovrà aspettarsi varcando la soglia del Museo delle Arti – Castello di Nocciano.

Dal 21 maggio al 19 giugno, il Castello medievale ospita la seconda edizione di CORPO.doc | performance e arti visive dal titolo Come play with us, a cura di Ivan d’Alberto e organizzato dal Centro di Archiviazione e Promozione della Performing Art (CAPPA) di Pescara.

La rassegna prede spunto dal capolavoro cinematografico Shining, di Stanley Kubrick e, in particolare, dalla scena che ha spaventato il pubblico di tutto il mondo, ovvero, quella in cui le due sorelle gemelle pongono l’iconica domanda “vieni a giocare con noi?”.

L’intento è quello di intercettare e sovrapporre i punti di contatto tra le logiche narrative e cinematografiche adottate dal regista americano con le logiche e le dinamiche che appartengono alla performance, offrendo al pubblico delle proposte performative che, attraverso le “logiche del gioco”, si muovono tra realtà vissuta, memoria storica, eredità progettuale e re-performance.

Il progetto culturale si compone di tre sezioni – contenuti nell’acronimo .doc: document, orizzonti e community– e ha l’intento sia di proporre momenti di approfondimento sulle esperienze artistiche legate alla performing art sia di promuovere il lavoro di giovani artisti e performer e scoprire nuovi talenti.

Il giardino del Castello ha accolto la re-performance In principio erat verbum di Ketty la Rocca, realizzata dagli studenti del Liceo Artistico Musicale e Coreutico “MiBe” di Pescara, coordinati dagli insegnanti Armando Fragassi e Luigia Rosa Maggiore.

Nell’azione che la performer ha consegnato in eredità, si ritrovano i temi della sua ricerca artistica legati alla funzione comunicativa del corpo e al linguaggio, in cui si dà vita a un gioco dove la comunicazione tra gli attori è affidata a lunghi silenzi e a gestualità espressive che coinvolgono il corpo e il volto. Nel perimetro dell’azione scorre una corrente relazionale fatta di sguardi e di gesti che unisce sia i partecipanti che il pubblico, sulle orme di quanto la performer stessa aveva annotato.

Lo stesso appuntamento sarà realizzato in concomitanza con la 59° edizione della Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia e in occasione dell’Art Night – l’arte libera la notte presso l’Isola di San Servolo. Nella tappa veneziana di CORPO.doc saranno coinvolti gli allievi del Laboratorio Arti Visive C (LAB C) dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, guidati dai professori Manuel Frara e Nemanja Cvijanović. La re-performance è stata organizzata grazie al coinvolgimento del prof. Michelangelo Vasta, docente all’Università di Siena nonché figlio di Ketty La Rocca.

La sezione orizzonti, dedicata ai giovani artisti e performer, è animata dalla performance Atto per decrescere di Satya Forte e da PERFORM! di Hannes Egger. L’azione svolta dalla giovane artista abruzzese è legata ad un ricordo ancora vivo della sua infanzia. Proprio dal ricordo di scrivere sulla pavimentazione in terracotta con il dito bagnato d’acqua dopo che il padre aveva innaffiato le piante del portico di casa, prende vita l’azione in cui la performance e la scultura ricreano il giardino dei giochi d’infanzia, ripercorrendo le pagine di uno dei suoi diari.

L’invito lanciato dalla rassegna a “giocare con noi” è stato accolto da un gruppo di persone che ha deciso di mettersi in gioco e reinterpretare le azioni performative che hanno segnato la storia della performing art. Il gioco, ideato da Hannes Egger e Denis Isaia, è composto da 40 carte che fanno riferimento ad una specifica e storica performance. Il gioco consiste nello scegliere una carta e reinterpretare una performance. Durante l’azione, è stata pescata, ad esempio, la carta relativa alla performance di Alighiero Boetti Ciò che sempre parla in silenzio è il corpo, e che recitava: «sopra un muro o su un foglio scrivi: “ciò che sempre parla in silezio è il corpo”, in modo contrario con entrambe le mani».

Dal mazzo di carte è stata pescata anche una carta jolly che invitava il performer a inventare un’azione. È stata proposta Prendersi cura in cui è stato chiesto al pubblico di prendersi cura di una persona che vive un momento di smarrimento. Nell’azione il performer bendato, si lanciava con il peso del suo corpo sul pubblico che doveva, appunto, prendersene cura.

Tra i performer coinvolti anche Enzo Umbaca che, coinvolgendo anche alcuni bambini, ha realizzato la performance Tavolo da gioco, ovvero un subbuteo in vetro che ha visto i partecipanti giocare insieme ad una figura nuda, citando la famosa partita a scacchi di Duchamp giocata nel 1963 contro la svestita Eve Babitz.

Il materiale fotografico e video di Enzo Umbaca e la superficie in terracotta di Satya Forte sono allestite con coerenza nelle sale espositive al piano terra del Castello medievale e in perfetto dialogo con le opere di Sislej Xhafa e Iacopo Pinelli.

La connessione tra arte e calcio è confermata dalla voce che raccontava la performance del ‘98 Stadio Mobile di Sislej Xhafa realizzata in occasione della mostra Welcome curata da Renato Bianchini a Città Sant’Angelo, in provincia di Pescara. La produzione artistica di Iacopo Pinelli si basa sulla messa in discussione delle “regole del gioco”, scatenando paradossi e creando contraddizioni visive. Il suo giocare con la materia è il racconto di una società che si va sgretolando.

Come play with us, ha giocato su un doppio livello: tra il vivere l’esperienza reale e la memoria storica, da cui la performance non può prescindere. La rassegna ha dimostrato quanto sia forte la voglia del pubblico di essere coinvolto e di mettersi in gioco e si configura come una momento di dialogo con vari partner (sezione community), e come la chiave per tornare a parlare alle persone.