Chiara Fumai

Chiara Fumai | Poems I will Never Release, 2007–2017

Avrebbe inaugurato il 3 novembre, al Centre d’Art Contemporain Genève, Poems I Will Never Release, la prima retrospettiva sulla carriera artistica di Chiara Fumai, talentuosa artista romana scomparsa prematuramente a Bari nel 2017, a soli 39 anni. La mostra, curata da Francesco Urbano Ragazzi e da Milovan Farronato, in collaborazione con Andrea Bellini, è stata però rimandata a causa della pandemia.

Tre anni dopo la prematura scomparsa di Chiara Fumai, un gruppo di istituzioni culturali si è riunito attorno alla sua proprietà per valorizzarne l’eredità e per mostrare il suo straordinario lavoro ad un pubblico più vasto. La mostra resterà aperta per i prossimi due anni e offrirà la possibilità di comprendere gli sviluppi principali dei linguaggi dell’arte performativa e dell’estetica femminista del ventunesimo secolo. 

Poems I Will Never Release riunirà una selezione completa delle opere di Chiara Fumai, grazie alla quale le elusive performance dell’artista verranno analizzate e rielaborate in forma materiale. 

Nonostante abbia sempre rifiutato di essere vittimizzata o sottovalutata per il suo essere un’artista donna, Chiara Fumai ha adottato un linguaggio artistico fatto di minacce, offese, rivolte, vandalismo, violenza e sovversione, che ha portato alla realizzazione di situazioni scomode, di disagio, collages, ambienti e azioni volte al perseguimento del suo ideale di anarchia femminista. L’artista ha sempre voluto mettere in scena una situazione di “true fiction”, in bilico tra realtà e finzione, usando tecniche come il remix per arrivare alla creazione di performance che evocavano figure femminili. Queste, con il loro coraggio e la loro rabbia, hanno lasciato un segno profondo nella storia, per essere escluse o dimenticate subito dopo. 

Tra queste, vi sono la circense Annie Jones, la cosiddetta “donna barbuta”; Zalumma Agra; la terrorista tedesca Ulrike Meinhof; la spiritista e medium italiana Eusapia Palladino; la filosofa e socialista rivoluzionaria Rosa Luxemburg; la scrittrice femminista Carla Lonzi e tante altre personalità di grande rilevanza storica. Questa memorabile galleria di ritratti include anche alcuni uomini, tra cui l’illusionista Harry Houdini e Nico Fumai, il primo personaggio di finzione messo in scena da Chiara Fumai. 

Nell’esposizione ci saranno anche due spazi domestici che hanno fatto parte della carriera e della vita di Chiara Fumai. Il primo sarà The Moral Exhibition House, installazione ambientale che verrà riprodotta per la prima volta dopo Documenta 13 a Kassel del 2012. La casa è uno spazio di insurrezione femminista, riallestita in occasione della mostra e trasformata in una sorta di spettacolo. La seconda installazione – una casa museo – riproduce una stanza dell’appartamento milanese dove l’artista ha vissuto anni cruciali della propria carriera. L’ambiente è un’ironica autocelebrazione che la Fumai aveva pianificato per una futura retrospettiva e che ora contiene una selezione di costumi di scena, libri, oggetti, attrezzi e vinili. Tutti questi oggetti della ricerca provengono dall’archivio dell’artista, una parte del quale era stata data in gestione a “The Church of Chiara Fumai” di Bari, affidataria della proprietà e della memoria dell’artista italiana. L’altra parte dell’archivio si trova al Castello di Rivoli. 

Con la sua ampia selezione di opera d’arte e documenti, la retrospettiva prova a radunare quello che Chiara Fumai amava chiamare “unwork”, una produzione decennale che va ben oltre le performance per le quali è universalmente nota. Il titolo della mostra prende spunto da una scultura non finita della Fumai, il suo ultimo auto-ritratto: un pupazzo che indossa una maglia con su scritto Poems I Will Never Release. Anche se la frase sembra malinconica, è in realtà la trascrizione di una verità incontrovertibile. La Fumai ha basato il proprio lavoro su parole e frasi di altri, non ha mai composto ma ha preso spunto dalle parole di altre donne che cercavano vendetta e un riconoscimento dalla storia. La retrospettiva è dunque dedicata a Chiara Fumai e alle donne rivoluzionarie venute prima di lei.   

La mostra verrà presentata al Centro Pecci di Prato a marzo 2021, presso la La Loge di Bruxelles a settembre dello stesso anno e a La Casa Encendida di Madrid nel 2022. Una prima grande monografia sul lavoro di Chiara Fumai accompagnerà la retrospettiva. Il volume, pubblicato da Nero Editions, includerà saggi di Irene Aristizabal, Andrea Bellini, Federico Campagna, Milovan Farronato, Gabriel Lester e Raimundas Malašauskas, Chus Martinez, Mara Montanaro, Cristiana Perrella e Marcello Bellan, Francesco Urbano Ragazzi, e Giovanna Zapperi. La pubblicazione fa parte del programma dell’Italian Council per la promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo, attivato dalla direzione generale per la creatività contemporanea del MIBACT.