Cháron ferocia illuminata_ks 2021 ph Gr azia Amelia Bellitta

Chárōn. Ferocia illuminata

L’installazione ambientale Chárōn – ferocia illuminata di Marta Di Donna (Como,1989), Francesca Mussi (Milano, 1992) e Vincenzo Zancana (Salemi, 1991) è un progetto a cura di Chiara Bevilacqua, in collaborazione con Fiusis SRL e ACLI società agricola cooperativa, visitabile fino al 30 agosto 2021.

Uno scenario dai caratteri familiari descritto da una grammatica leggendaria si profila nel box di Kunstschau_Contemporary Place, a Lecce, divenuto, con il nuovo allestimento, punto di osservazione ed emblematica rappresentazione della violenza di un fenomeno drammatico di rabbia e fiamme.

Proposito di Chárōn è quello di traghettare l’osservatore in una condizione di amplificazione della realtà e, più nello specifico, di una sua falla attraverso allusioni simboliche e mitologiche che, per un paradossale gioco della mente, contribuiscono a rendere il tangibile ancora più concreto e prossimo. La problematica questione degli incendi boschivi, già affrontata dagli artisti nella prima tappa di Chárōn presso Spazio Serra (Milano) nel 2018, si riveste di nuovi significati nella più recente mostra ponendo particolare attenzione agli incendi insorti in Puglia negli oliveti colpiti da Xylella.

L’installazione si articola in quattro essenziali elementi, la cui densità di rimandi e riferimenti simbolico-culturali ne fa punti cardinali in un contesto alienante. Affissa alla parete centrale, a incontrare e guidare per prima lo sguardo dell’osservatore, un’immagine fotografica mostra la ferocia del degrado doloso della materia. Il frammento superstite di un tronco, come un torso scultoreo monco, immortalato dagli artisti in territorio pugliese, torreggia assumendo i caratteri di cippo funerario e monumento celebrativo sacralizzando l’intervento espositivo con la sua austerità grottesca e solenne. La materia intaccata e divenuta scarto, nella nuova forma irriconoscibile di legno cippato ricopre il pavimento della galleria manifestando l’ultimo stadio del ciclo vitale dell’ulivo, elemento culturalmente ed economicamente centrale in una terra memore della propria tradizione. Tra i suoi cumuli due targhe in ottone impongono allo sguardo una domanda che risuona come accusa e monito: “Cui Prodest?parole che solo apparentemente cercano una possibile decodificazione esatta del fenomeno, e che in verità, già consapevoli della complessità del responso, narrano piuttosto, in riferimento alla leggenda del ramo d’oro di Enea, di un’inesorabile discesa negli inferi. Il film in plastica rossa, elemento di accesso al contesto e filtro cromatico, rende inequivocabile la natura dell’intervento artistico; la luce tinta di rosso definisce i caratteri di uno scenario dannato, colpito da ira divina e, al tempo stesso, esplicita ulteriormente il supplizio della materia organica.

Nel progetto espositivo Chárōn l’esistenza si manifesta disarmata, impotente nelle questioni strettamente corporee, e la materia, un tempo vitale, persiste esclusivamente come mero involucro, simulacro, e rappresentazione del proprio passato. La fragilità dell’elemento organico, nella sua cedevolezza al difetto e nella difficoltà di riscatto, si impone allo sguardo in una muta richiesta di attenzione affinché la ragione possa ancora una volta avere occasione di affrancarsi dai limiti della materia.


Marta Di Donna / Francesca Mussi / Vincenzo Zancana
Chárōn – ferocia illuminata
a cura di Chiara Bevilacqua
Fino al 30 luglio 2021, su appuntamento 
Kunstschau_Contemporary place, via G. Toma 72, Lecce
Info: + 39 320 5749854 | info.kunstschau@gmail.com