Primo articolo di Luca Arnaudo per la sua rubrica “erratica” Salvatica.
Categoria: Salvatica
In principio, per la critica d’arte, fu l’ecfrasi, ma qui, più degli inizi, importa una fine: quella di un genere letterario tipicamente novecentesco, frutto felice d’incroci tra prometeizzazione dell’artista, liberalità intellettuale, accademizzazione dei giudizi, commerci culturali. Almeno per chi qui scrive, in effetti, il frutto è appassito. Il che non è necessariamente un male: come si diceva, le fini di una forma possono essere tante, quel che importa restando i fini. E dal momento che pure rimangono arte, scrittura, sguardo, curiosità, vanno trovate nuove vie per darvi seguito. Per quanto valga, proponiamo l’idea di una critica d’arte narrativa, messa in pratica attraverso racconti di viaggio – una forma selvatica, adatta perciò all’intrico dei tempi correnti. Torna alla mente un’etimologia curiosa, forse leonardesca, “salvatico è chi si salva”: la prendiamo ad auspicio dei passi che seguiranno oltre queste righe, salvando impressioni in movimento d’arte e artisti per luoghi eccentrici e rivelatori. E via.