Nella mostra collettiva Blu policromo: narrazioni e interpretazioni a confronto presso A Pick Gallery di Torino, il filo che unisce le opere di molti artisti, siano celebri o emergenti, è quindi blu, per un risultato decisamente interessante. Inauguratasi lo scorso febbraio, l’esposizione ha anche un ancoraggio con la cultura pop nel senso più ampio, perché proprio in quel mese ricorreva il sessantacinquesimo anniversario dell’immortale brano Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno, che per largo tempo è coincisa nel mondo con l’idea tout court di canzone italiana.
La selezione delle opere è stata fatta dalle due curatrici Sara Liuzzi ed Emanuela Romano: «Il pigmento blu, nella sua più ampia accezione simbolica e trascendentale, è il filo conduttore del progetto espositivo. L’obiettivo della suddetta mostra – afferma Sara Liuzzi – è stato quello di voler proporre al visitatore un’ampia panoramica storico-artistica, offrendo una lettura trasversale sulle infinite sfumature del blu. Un viaggio cadenzato tra eterogenei linguaggi e molteplici tecniche artistiche, il cui comune denominatore si riscontra, appunto, nel blu, in questo caso, policromo. Una sorta di rituale cromatico pone l’accento sulle diversificate letture interpretative di ciascun’opera presente e dimostra anche come i lavori esposti in questa ricca collettiva, pur appartenenti a determinati periodi storici e a generazioni differenti, possano ben interagire e dialogare tra loro, raccontandoci una meravigliosa e multisfaccettata storia nella sua totalità».
Tra un felicissimo Mimmo Germanà, l’immancabile blu di Irma Blank, il colore come forma di Agostino Bonalumi, l’astrazione pura di Piero Dorazio, e il diverso utilizzo della figura dei vari Ugo La Pietra, Giulio Paolini, Man Ray, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Giulio Turcato, ci sono lo storico Victor Vasarely e il fondamentale Yves Klein, padre di tutti i blu. In mezzo a tanta varietà segnaliamo Il grande blu di Laura Valle. Opera pienamente pittorica dai risvolti concettuali, è un mosaico composto da diecimila tasselli di carta dipinti in diverse gradazioni di blu, ed è la restituzione visiva di un’infografica della più importante ricerca svolta a livello mondiale sul rischio di insorgenza della depressione post parto, condotta dalla studiosa americana Katherine L. Wisner. Alle varie patologie corrispondono dunque le diverse gradazioni, per un lavoro quanto mai attuale e in sintonia con alcune delle tematiche al centro del dibattito della società contemporanea.

La mostra, realizzata in collaborazione con l’associazione Ghëddo e Opere Scelte e con il patrocinio dell’Accademia Albertina di Belle Arti, resterà aperta fino al 15 aprile (dal martedì al sabato, orario 15.30-20).
Artisti in mostra: Irma Blank, Mel Bochner, Agostino Bonalumi, Antonio Carena, Fernanda Carrillo, Julia Carrillo, Marco Cordero con Hourinaz Sherkat, Giulio De Mitri, Marco De Rosa, Gérard Deschamps, Piero Dorazio, Sven Drühl, Andrea Fiorino, Raffaella Formenti, Francesca Gagliardi, Winfred Gaul, Mimmo Germanà, Raymond Hains, Fukushi Ito, Yves Klein, Ugo La Pietra, Silvia Margaria, Paola Mongelli, Ernesto Morales, Jan Muche, Georges Noël, Tony Oursler, Giulio Paolini, Fabio Perino, Pablo Picasso, Lucio Pozzi, Salvo Raeli, Man Ray, Mimmo Rotella, Carol Rama, Piero Rambaudi, Gianni Ruffi, Mario Schifano, Werner Schreib, Paolo Scirpa, Ettore Sordini, Renato Spagnoli, Marco Tagliafico, Giulio Turcato, Laura Valle, Victor Vasarely, Arturo Vermi, Claudia Vetrano, Claude Viallat, Jacques Villeglé, Gianfranco Zappettini.

