ArteFiera 2022, Bologna

ArteFiera 2022

Con l’auspicio che l’anno nuovo porti un nuovo inizio, Bologna annuncia le date in cui ArteFiera aprirà le proprie porte dal 21 al 23 gennaio 2022.

Dove eravamo rimasti?…

Riprendere il filo del discorso: è questo il nostro primo imperativo per il 2022. Dopo tanti mesi di restrizioni e di incertezze, dopo un’edizione della Fiera cancellata per cause di forza maggiore, quello che ci preme è ricominciare da dove ci eravamo lasciati: dai preparativi per un’edizione che si proponeva di consolidare i formati, la struttura, il taglio di Arte Fiera messo a punto in due anni di lavoro.

Quell’edizione, vorremmo fosse la prossima. Abbiamo tutti un forte bisogno di punti di riferimento riconoscibili in uno scenario che sarà comunque – e non potrà che essere – diverso. Per noi, ciò significa ribadire l’obiettivo di fondo con cui abbiamo cominciato questo percorso: essere la fiera di riferimento per le gallerie italiane e per l’arte italiana del XX e XXI secolo. E significa tornare a proporre le strategie con cui ci proponiamo di conseguire questo obiettivo: da un’offerta selezionata di artisti per ogni stand alle sezioni curate, all’attenzione alla pittura contemporanea.

Nell’edizione della ripresa troverete dunque di nuovo tre sezioni curate e su invito, che toccano altrettanti ambiti importanti per l’identità di Arte Fiera: l’arte moderna e i Post-War Masters (Focus); la pittura del nuovo millennio (Pittura XXI); la fotografia e il video (Fotografia e immagini in movimento). Troverete una selezione mirata di gallerie e, in ogni stand, una proposta che dà spazio alla poetica dei singoli artisti. Troverete, infine, un rapporto diretto, fisico, con le opere e gli attori del sistema dell’arte che la dimensione online può solo surrogare, e che nell’ultimo anno si è rivelato più che mai necessario.

Arrivederci a Bologna nel 2022. Save the date.

New Look
La grafica di Arte Fiera 2022 nasce da due spunti diversi, entrambi strettamente legati all’ultimo anno e mezzo. Il primo, è l’improvvisa centralità assunta nel dibattito pubblico, nella percezione comune, nelle vite di tutti noi, da un universo invisibile e intangibile: quello dei virus. Il paradosso di vedere il nostro destino, come individui e comunità, determinato da qualcosa che sfugge ai sensi, e la reazione umana di cercare di riempire questo vuoto sensoriale con delle immagini. L’altra suggestione è il legame ancora più forte di prima che la pandemia ha determinato con la sfera digitale.

Visivamente parlando, il punto di partenza del progetto è stato fornito da alcune immagini provenienti dalla banca dati del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (US). Sono immagini, ingrandite al microscopio elettronico, di alcuni virus.

Già dotate in partenza di una singolare bellezza estetica, le immagini sono state processate digitalmente, sovrapponendo vari filtri, fino a raggiungere una qualità simile a quella di un dipinto astratto. Queste linee serpeggianti, queste aree di colore vivide e sfrangiate costituiscono il paesaggio fisico e digitale, intangibile e concreto, del nostro presente.  

Il progetto grafico è curato da doubledot studio di comunicazione.