Arte e Pallacanestro, il Terzo Paradiso

Pochi secondi alla fine… 3, 2, 1… la sirena suona, le luci intorno ai tabelloni si accendono, una parte del pubblico esplode in un boato di gioia, una squadra in campo festeggia.

Non sono mai andato oltre nei miei sogni, non ho mai veramente oltrepassato quel limite in grado di raccontarmi se fossi tra coloro con le braccia al cielo, che tagliano la retina, o tra coloro che si lasciavano cadere a terra, sul parquet, da quel momento medaglia d’argento.

Lo sport ti offre occasioni incredibili, possibilità insperate, grandi aspettative, grandi tensioni e grandi emozioni, sempre, assolutamente, da vivere.

15 settembre 2019, Pechino, finale della FIBA Basketball World Cup China 2019, quelle emozioni le hanno vissute Fernandez, Rubio, Gasol, la Spagna vincitrice da una parte; Scola, Campazzo, Laprovittola, l’Argentina dall’altra.

Io? La mia abilità cestistica nemmeno mi consentiva di pensarli determinati palcoscenici, ma poi c’è l’arte e un’opera d’arte che quella finale l’ha vista da protagonista, dal bordo del campo: Rebirth in Basketball.

Un progetto che prende vita da un’intuizione, dal mettere insieme un Simbolo internazionalmente riconosciuto, il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, con lo sport che per caratteristiche e gioco di squadra, da sempre rappresenta un significato di inclusione sportiva, sociale, culturale.

Grazie alla FIBA, International Basketball Federation, alla Molten Corporation, a Cittadellarte e a Michelangelo Pistoletto, l’idea che un’opera d’arte a firma di un artista diventi un lavoro a firma di tutti e che questi tutti, a partire da chi ha vinto, fossero i rappresentanti delle proprie nazioni e delle nazioni che non erano riuscite a qualificarsi e, quindi, di ogni singola persona che sui campetti sparsi nel mondo si diverte giocando a pallacanestro, è diventato realtà.

Trentadue squadre nazionali, dodici giocatori, un allenatore e due assistenti allenatore per squadra, più Michelangelo, per un totale di 481 firme che hanno suggellato l’edizione 2019 della Coppa del Mondo e che ora ne saranno testimonianza, e diretto contatto con il pubblico, attraverso la superficie specchiante che raccoglie il simbolo del Terzo Paradiso nel Museo della pallacanestro nella sede della FIBA a Mies in Svizzera.

Il simbolo del Terzo Paradiso è come un campo di pallacanestro.

I due cerchi laterali sono i due canestri, il cerchio centrale è il campo di gioco.

I cerchi laterali del simbolo rappresentano alternativamente tutte le differenze e le contrapposizioni esistenti. Il cerchio centrale rappresenta la “creazione” che avviene nell’interazione fra gli opposti: le due squadre “creano” insieme giocando nel campo che le divide.

La sfera è di per sé simbolo del caso che una persona o una squadra cerca di condurre verso il proprio obbiettivo, per ottenere la vittoria. Questa è la “competizione”.

La parola competere proviene dal latino e significa: andare, dirigersi verso. Nello sport dunque competere non vuole dire farsi la guerra, ma esprimere le massime capacità per raggiungere il successo.

La vittoria di una squadra di pallacanestro è il successo della pallacanestro stessa, così come per ogni altro sport.

Ogni vittoria è un progresso che si apporta allo sport e contemporaneamente alla società intera.  

Michelangelo Pistoletto

Rebirth in Basketball è un progetto di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto Onlus a cura di Francesco Saverio Teruzzi e Alessandro Lacirasella, con la collaborazione di Simona Mazzitelli. Il progetto è stato realizzato in partnership con FIBA, International Basketball Federation, il FIBA Local Organization Committee e Molten Corporation.

Si ringraziano Frank Leenders e Kiyofumi Takiami e tutti coloro che ci hanno offerto il loro tempo e supporto: Bret, Mike, Ping, Nacho, Bret, Ashley, Tao, Liz, Nathalie, Sean, Gustavo, Roxanne, Mathias, Marion, Silvia, Amanda, Ljubomir, Sharpay, Annalisa, Roberto, Paolo, Mila, Iole, Luca e sicuramente avrò scordato qualcuno!