Parliamo allora, o meglio guardiamo questo di Geo Florenti, artista a tutto tondo, che opera da sempre sulla border line tra arte e tecnologia. Attento, preciso, romantico ma anche costruttivo, innovativo, semplice e generoso, è come tutti gli altri suoi compagni di viaggio curioso, molto curioso.
Oltre a usare la luce come Michelangelo lo scalpello, è anche ideatore di progetti che segue dall’inizio alla fine e che coinvolgono spesso e volentieri altri artisti. Basti pensare a “Illuminati”, mostra dal titolo geniale, da lui ideata e curata, accolta alla Biblioteca Vallicelliana (MiBAC) negli spazi del Salone Borromini. I 40 anni li ha festeggiati così con gli altri 11 artisti presenti: Michelangelo Pistoletto che ha anche collaborato al progetto, Luca Maria Patella, Pietro Ruffo, Marco Tirelli, Giosetta Fioroni, Ileana Florescu, Gianni Dessì, Guido Strazza, Andrea Fogli, Sergio Lombardo, Giuseppe Salvatori e Matteo Basilé.
La sua ricerca artistica, sconfinata da anni in quella scientifica, ci auguriamo continui a rivoluzionare il nostro sistema di vita consegnandoci “a casa” l’ecosostenibilità.
Dice di sé:
Mi diletto con l’innovazione delle tecnologie energetiche, i miei primi approcci all’arte si devono al fascino del lato ingegneristico di Leonardo. Mi appassiona la ricerca di forme d’arte che possano viaggiare in parallelo con l’evoluzione dei costumi della Specie e che abbiano necessariamente un’utilità oggettiva.
D – Non solo arte e scienza, sei anche un appassionato velista. Paradossalmente, e tra poco vedrete perché, mi ha risposto così:
Velista no, appassionato si.
La domanda non è a caso, perché l’intuizione che cambierà la sua vita lo colpí come una folgore, naufrago in mare. Newton un mela, Florenti un naufragio!
Se tanto mi dà tanto…
Naufragio o no, ha ideato un progetto per la Conversione dei Sistemi e delle Tecnologie, applicabile ovunque, e il suo primo pensiero è per alleviare i costi di gestione dei Musei.
Quando andrà a regime, infatti, consentirà di risparmiare oltre il 90% dell’energia che attualmente si consuma, con benefici importanti non solo dal punto di vista economico ma anche e soprattutto per l’ambiente.
Difficile seguire i voli pindarici di questo artista leonardesco.
Ci proviamo. Facciamo allora un passo indietro.
Giusto perché non è un velista, dopo una traversata dell’Atlantico accetta di essere parte di un equipaggio incaricato di trasferire, siamo nel 2007, un catamarano da regata nuovo fiammante, dal Lazio alla Sardegna. L’armatore, skipper di grandi capacità, confidando nella sicura stella dei velisti, affidò il catamarano privo di radio e di telefono, che comunque al largo non prende precisa, ai 7 componenti dell’equipaggio.
A metà circa del percorso, uno dei due scafi inizia a imbarcare acqua. Le vele di conseguenza si strappano. La barca arriverà a inclinarsi fino a 45 gradi ma il catamarano di fatto è praticamente inaffondabile e soprattutto permette la sopravvivenza al suo interno anche in posizione rovesciata, ma la velocità di scarroccio é insopportabile.
Destinati ad una morte orribile per la colpevole presunzione dello skipper, i 7 uomini non si arrendono pur reduci dalla delusione di un mancato soccorso da parte di una barca, che una volta avvistati non li soccorse, riescono a posizionare la vela in modalità richiesta di soccorso… l’euforia andata alle stelle si infranse comunque su una realtà costruttiva.
Geo ormai quasi in delirio vede una luce… niente di mistico. La luce è quella della lampada del suo studio a Roma il cui cono luminoso era un fastidio per gli amici, e ha un’intuizione. La cellula fotovoltaica trasporta l’intensità luminosa. Sente che dovrà realizzare quell’intuizione che sa per certo essenziale al nostro futuro. Costi quello che costi. Un pensiero assurdo in quel momento che diventerà poi un pensiero fisso. La barca, un relitto alla deriva ormai, è inclinata paurosamente ma non affonda e … si salveranno! Forse qualcuno sorvolando quel tratto di mare capì il messaggio affidato alla vela o forse la barca che li aveva incrociati avvisò la capitaneria. Mia Nonna non avrebbe avuto dubbi: la Provvidenza. Laggiù cos’è? Un piccolo puntino bianco. Lo vedete anche voi?
Si ingrandirà sempre di più in un tempo infinitamente dilatato. Si! Sono loro, i soccorritori. Quel puntino lentissimamente si fa via via più grande. I secondi sembrano ore. Finché si leva un urlo assordante: siamo salvi! Sono sovrastati dalla prua gigantesca, su cui campeggia ONE, un nome che non si scorderanno mai. Poco dopo sentiranno ancora una tolda sotto i piedi. Il progetto però è li, lo sente, lo vede, lo segue.
Si torna subito alla normalità, per quanto possa essere normale la vita di un’artista.
Progetti, mostre, inaugurazioni, ansie, realizzazioni, e l’attenzione ad una Committenza guarda caso, illuminata.
Il naufragio è alle spalle e a Roma lo attende Santa Prassede. Sperimenta la sua idea con la luce del Cristo dell’altare maggiore, che Comprensivo e Paziente gli darà fiducia. Quella luce convogliata nella cripta, la illumina tutta.
Il parroco non crede ai propri occhi. Un altro passo. Ma la strada è ancora lunga… Sconfortato da un appuntamento mancato, alza gli occhi e vede di fronte a sé Palazzo Corsini. (Si andava a cavallo da Firenze a Roma senza uscire dai loro domini n.d.r.)
Oggi è la sede del Museo d’Arte Antica. Entra.
Il Direttore Alloisio Sivigliano, disponibile e attento come solo le persone veramente importanti sanno essere, chiarisce immediatamente che quello spazio è a disposizione degli artisti certo, ma passati a miglior vita da almeno 300 anni. Intuisce però che il progetto proposto da quel ragazzo appassionato, sarà una panacea per la vita del Museo. Gli affida la “Sala della Luce” dove campeggia Artemisia Gentileschi Caravaggio Beato Angelico e la Vergine del Canova che saranno le sue tele. Claudio Strinati Soprintendente al Polo Museale Romano firmerà il suo esordio nel 2007.
Da qui inizia la sua collaborazione con la Soprintendenza alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea.
Incarichi e collaudi sperimentazioni mirate procedono di pari passo.
Tutti hanno avuto un ruolo chiave, ma Mauro Annunziata aveva il passepartout.
Grazie a lui si spalanca l’ENEA con i suoi 90 ricercatori, l’ENI.
Gisella Gellini, che segue il suo lavoro, lo invita al Politecnico del Design.
Le istallazioni anticipano SolarIndoor, di cui parló la prestigiosa NATURE, il fotovoltaico applicato alla luce artificiale per generare energia e sono a testimoniarlo i suoi numerosi interventi che dimostrano che l’arte non solo è economia ma è vettore di un sistema di vita ecosostenibile.
Poi è la volta di Palazzo Venezia, dei Fori imperiali, della GNAM. Gli dà fiducia anche Angelo nipote della mitica Palma Lucarelli. La rotta è ormai tracciata e nel 2008, sotto l’egida della Soprintendenza alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea, illumina un’intera area del Museo H.C.Andersen di Roma. Si rivela un’ulteriore verifica: illuminare i musei, opere comprese, senza influire sui consumi di energia. Negli anni ha illuminato principalmente opere in spazi istituzionali, sperimentando su opere di Michelangelo, Leonardo, Caravaggio, Canova, Bernini, Rembrandt, Gentileschi, Vouet, Balla, Man Ray, ma opere di artisti contemporanei come abbiamo già detto. Il 2009 alla Biblioteca centrale si celebra il Centenario di Marconi. Ospite d’onore Elettra la figlia. Folgorata dall’intervento sul busto di suo padre, lo prende per mano e gli chiede: che sta facendo qui? Passa subito al tu: Devi portare fuori il tuo lavoro! Mio padre ti avrebbe aiutato.
Detto fatto ne parla con un suo caro amico ingegnere, che gli darà fiducia. Nasce il primo prodotto. L’albero di Natale luminoso a consumo ZERO!
S – Che cos’è SolarIndoor? Un generatore. Il fotovoltaico applicato alla luce artificiale è apparso su Nature molto in ritardo rispetto alle mie sperimentazioni. SolarIndoor ha abbattuto mura che sembravano invalicabili.
Nasce così nel 2021 Palazzo Hybrid, un progetto per la conversione dei sistemi e delle tecnologie energetiche negli edifici, in collaborazione con la Divisione Smart Energy di ENEA e la Scuola del Design del Politecnico di Milano. Attualmente è impegnato nell’individuazione di tecnologie energetiche basate principalmente sull’uso innovativo delle risorse. Collabora con la Facoltà di Ingegneria La Sapienza.
GF Per quanto riguarda l’energia, il Museo Hybrid avrà in dotazione un minisistema di pannelli fotovoltaici, con inseguitori solari di nuova concezione, utili a garantire l’energia per l’illuminazione e per il funzionamento dei ventilatori di giorno, durante l’apertura, senza far uso quindi della corrente elettrica di rete quando il sistema è attivo, che ho chiamato SolarDirect.
Inoltre, sarà impiegato un generatore di energia, di nuovissima concezione, progettato su misura per i consumi complessivi del museo, partendo dal principio di funzionamento dei ventilatori: Moto a Input di Onde Magnetiche.
Al mio amico e committente per eccellenza Gianni Bulgari, ma anche DIESEL ed ENI, presto anche l’Acquario di Roma, vanno i miei senti ringraziamenti per la fiducia riposta in me. All’inizio la maggior parte degli incarichi mi sono arrivati dalle istituzioni all’inizio. In prospettiva il MiC, Ministero dell’Istruzione, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Comune di Roma, etc. Per ora stiamo impostando i progetti pilota per la conversione delle scuole, università, musei, uffici…tanto da fare…sono solo agli inizi. Per fortuna lavoro con persone giuste e razionali, e tutto procede. Gli attuali problemi causati dalla crisi energetica e di materie prime, con il blocco delle produzioni asiatiche, hanno reso impossibile l’impostazione di progetti per mancanza di tecnologie. Il Mondo si trova in una crisi senza precedenti, dove l’energia e le materie prime, proposte fino al 2019, non sono più disponibili. Per garantire alla Specie i servizi base ai quali è stata abituata, è necessario sostituire rapidamente le tecnologie convenzionali, oggi fuori produzione. Trovare velocemente soluzioni tecnologiche ecocompatibili di facile realizzazione a km 0, con impegno di minime quantità di materie prime nelle componentistiche, con processi di produzione a impatto zero, è l’inevitabile via Maestra da percorrere. Ad alta velocità!
Non mi resta che augurare a Geo Florenti e a tutti noi con lui, buon lavoro! Naturalmente luminoso e illuminato!
L’affresco è in realtà sono la sinopia, una goccia nel mare.











Per chi volesse approfondire qui alcuni link.
https://www.tgcom24.mediaset.it/news-tag/Geo-Florenti/