Andrea Di Cesare

Andrea Di Cesare intervistato da Lorenzo Kamerlengo per The Hermit Purple, Luoghi remoti e arte contemporanea su Segnonline.

Parlami di un tuo maestro, o di una persona che è stata importante per la tua crescita.

Nel periodo in cui dipingevo graffiti, parliamo degli anni 90, mi sentivo molto Courbettiano. Gustave Courbet è stato l’unico Artista, il cui pensiero ho studiato con fascino e interesse. In quel periodo disertavo le revisioni con i professori e non accettavo nulla che non fossero i miei errori per comprenderli e lavorarci. Con gli anni sono cambiate molte cose tranne il fatto che sono rimasto un “randagio” cresciuto sull’asfalto. In strada ho sempre incontrato la vita vera, persone di differente estrazione sociale che hanno stimolato più di chiunque altro il mio lavoro, naturalmente non sto parlo di tecnica ma di come il mio pensiero processa la mia arte.

Quali sono secondo te il tuo lavoro/mostra migliore ed il tuo lavoro/mostra peggiore? E perché?

Fortunatamente finora non mi é capitato di sviluppare un miglior lavoro ma ho una particolare simpatia per alcune opere che ho sviluppato negli anni e dalle quali non mi separerò mai energicamente.
Non ci sono nello specifico lavori brutti ma ci sono progetti incompiuti che sono frutto di momenti difficili che ho vissuto e che non mi hanno lasciato vivere a pieno quelle opere.

Se ti ritrovassi su un’isola deserta, proseguiresti la tua ricerca artistica? Se sì, in che modo?

MI LIMITO A TE. Ho fatto questa riflessione qualche anno fa. Stavo riflettendo su quanto sia importante stabilire un contatto fatto di ascolto e dialogo con un altro essere ed il suo universo complesso fatto di vissuto. Questo limitarmi a qualcun’altro è un modo per definire un possibile infinito collettivo. Probabilmente su un isola deserta cercherei di liberarmi di tutto compresa l’arte.

In che modo sta influendo l’isolamento di questo periodo su di te?

Personalmente non è cambiato molto, passo molto tempo in casa, sono abituato. In questa quarantena esco una volta a settimana per fare una spesa consistente. Durante il giorno gioco con mio figlio mentre la notte mi faccio le sessioni in studio (ho un piccolo spazio nel mio appartamento.) tra pittura, video e scultura.
Questo potrebbe essere un momento fertile se riusciamo a concederci alla riflessione invece di sperare che tutto finisca il più presto possibile.

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