Vogue Italia, Aprile 2020

49 artisti, 1 copertina da reinterpretare: VOGUE ITALIA, un anno dopo

NELL’APRILE 2020 VOGUE ITALIA, PER LA PRIMA VOLTA, PUBBLICÒ UNA COVER TOTAL WHITE, VEICOLANDO UN MESSAGGIO DI RISPETTO, AUSPICIO, SPERANZA E RINASCITA. LA CURATRICE VALENTINA CIARALLO HA CHIESTO A 49 ARTISTI UNA NUOVA IDEALE INTERPRETAZIONE DELLA PAGINA\TELA BIANCA

1 rivista storica, 1 cover bianca, 49 artisti, e i loro sguardi. Chi l’avrebbe detto che saremmo stati qui, dopo un anno dal primo lockdown nazionale, a riflettere, agire o subire ancora l’emergenza pandemica mondiale causata dal Covid19? L’Arte ha sin da subito fatto proprie le esperienze del mondo e le ha tradotte in una moltitudine interdisciplinare di idee, progetti, immagini, video, ma anche silenzi o grida, cecità o ipervisione.

VOGUE ITALIA, Marina Paris, Numero 836, 2020, collage e carta fotografica su copertina, Courtesy l’artista

Un anno dopo, le dinamiche dell’arte e della comunicazione si ritrovano a dover dialogare su ciò che è cambiato e su quanto appare ancora immobile, sulle speranze tradite, abbandonate o persino sui desideri impensabili eppure avveratisi.

Vogue Italia, torna ad indagare tali sviluppi e, attraverso la curatrice Valentina Ciarallo, interroga e chiede aiuto a 49 artisti che, dodici mesi dopo dal sorprendente numero dell’Aprile 2020, il primo ad avere una copertina completamente bianca, nell’intera e prestigiosa storia del magazine, accoglie oggi una nuova primavera con una operazione corale, energica, filosofica e persino imperfetta, come ufficialmente definita, ovvero legata ad una cifra, il 49, che reca con sé la fascinazione di qualcosa di non ancora concluso, di un ‘non finito’ che forse rimanda alla lectio michelangiolesca e la reinterpreta traslandola nel linguaggio della comunicazione contemporanea.

Mario Airò, Giulia Andreani, Salvatore Arancio, Francesco Arena, Stefano Arienti, Romina Bassu, Marco Basta, Elisabetta Benassi, Jacopo Benassi, Manfredi Beninati, Riccardo Beretta, Simone Berti, Bea Bonafini, Silvia Celeste Calcagno, Silvia Camporesi, Letizia Cariello, Guglielmo Castelli, Fabrizio Cotognini, Maria Crispal, Giovanni De Angelis, Federica Di Carlo, Stanislao Di Giugno, Rä Di Martino, Mauro Di Silvestre, Matteo Fato, Flavio Favelli, Ludovica Gioscia, Goldschmied & Chiari, Corinna Gosmaro, Invernomuto, Giovanni Kronenberg, Diego Miguel Mirabella, Davide Monaldi, Matteo Nasini, Marina Paris, Alessandro Piangiamore, Donato Piccolo, Giuseppe Pietroniro, Gianni Politi, Marco Raparelli, Pietro Ruffo, Alice Schivardi, Vincenzo Simone, Sissi, Giuseppe Stampone, Lamberto Teotino, Eugenio Tibaldi, Patrick Tuttofuoco, Vedovamazzei .

Questi i nomi degli artisti chiamati all’azione, a cui è stato chiesto di porsi dinanzi alla pagina bianca, metafora di una nivea tela e lasciar prender forma alla propria traduzione di questo incredibile e surreale anno. ‘Tema libero’ afferma il progetto, Valentina Ciarallo ha scelto di non ingabbiare le intuizioni e le sensibilità del 49 artisti, separati solo da un arco anagrafico complessivo di 29 anni. Il risultato è un lirico compendio di 49 testimonianze, opere d’arte che hanno preso forma durante gli scorsi mesi e che sono unite da un filo conduttore, ovvero la volontà della curatrice di tentare una via di fuga dalla stasi, costruire, insieme a 49 affermati nomi del nostro contemporaneo, una sorta di salvifico viatico atto e utile a rimettersi in gioco, in discussione, per ricominciare da laddove, tutto, d’improvviso ma inesorabilmente, s’era interrotto. La volontà di Valentina Ciarallo, tuttavia, ha compiuto un passo in più, ossia offrire agli artisti la possibilità allegorica di tornare a lavorare su una superficie tangibile, reale, analogica, oseremmo dire.  

Le copie del 2020, acquistate in maniera quasi ossessiva e per affezione perturbante dalla curatrice romana, sono state inviate ai 49 artisti che hanno avuto tra le proprie mani la rivista, si sono confrontati con quell’assordante e muto, per ossimoro, spazio bianco. Quella primissima forma di apparente negazione – di ciò che sino ad allora era elemento assodato dell’immaginario collettivo – ha spinto la Ciarallo a stravolgere l’assenza di forma per trarne e farvi emergere una nuova, sorprendente, presenza. Al mondo che un anno fa si fermava ed ancora adesso arranca, oggi è necessario rispondere con una eco d’azione, per ricominciare, per guardare al futuro, costruendolo oggi.

Quel 49 ci fa capire che tutto è ancora in fieri, che la strada è appena iniziata ma che l’arte, gli artisti, sono pronti a farsi sostegno del sentire di una intera comunità, attraverso il proprio sguardo, la propria predittiva sensibilità. Un coro che fonde le volontà personali per farsi grande puzzle collettivo, ove ogni tassello, ogni opera racconta qualcosa in cui, ognuno di noi, saprà riconoscersi, come dinanzi ad uno specchio ove interrogare la nostra interiorità.

Sarà forse un modo per esorcizzare le paure, per guardare all’incertezza ondivaga di questo – lunghissimo – momento e per accogliere il cambiamento, per afferrare il coraggio di cambiare la propria vita anche seguendo i temi scelti e indagati dagli artisti, come ambientalismo, diritti civili, politici, responsabilità personali, accanto a desiderio, immaginifica ed astraente illusorietà o a tattile realtà.

49 tappe di un viaggio che, da un anno, abbiamo intrapreso e grazie al lavoro degli artisti scelti da Valentina Ciarallo e Vogue Italia, forse, siamo tutti meno soli.

Tema libero. La copertina bianca di Vogue Italia interpretata da 49 artisti

Azzurra Immediato

Azzurra Immediato, storica dell’arte, curatrice e critica, riveste il ruolo di Senior Art Curator per Arteprima Progetti. Collabora già con riviste quali ArtsLife, Photolux Magazine, Il Denaro, Ottica Contemporanea, Rivista Segno, ed alcuni quotidiani. Incentra la propria ricerca su progetti artistici multidisciplinari, con una particolare attenzione alla fotografia, alla videoarte ed alle arti performative, oltre alla pittura e alla scultura, è, inoltre, tra primi i firmatari del Manifesto Art Thinking, assegnando alla cultura ruolo fondamentale. Dal 2018 collabora con il Photolux Festival e, inoltre, nel 2020 ha intrapreso una collaborazione con lo Studio Jaumann, unendo il mondo dell’Arte con quello della Giurisprudenza e della Intellectual Property.