Vincenzo Schillaci
Vincenzo Schillaci | 2020, Rising of the Moon, studio view of the residency project at Galerie Rolando Anselmi, Berlin, photo by Riccardo Malberti, courtesy Rolando Anselmi

Vincenzo Schillaci, Rising of the Moon

La Galleria Rolando Anselmi di Berlino ha inaugurato la prima personale dell’artista italiano Vincenzo Schillaci dal titolo Rising of the Moon. La mostra ha preso il via il 16 febbraio e sarà visitabile fino al 13 marzo 2021.

Vincenzo Schillaci è il protagonista di questo primo Progetto di residenza artistica della sede di Berlino della Galleria Rolando Anselmi. Intitolata “Rising of the Moon”, la mostra si concentra sul nuovo progetto artistico di Schillaci, dal titolo “Romanticism is not Romantico”. Dettagli ritagliati di cieli, estratti di dipinti del romanticismo tedesco rimodellati e ingranditi: questi i componenti delle serie di dipinti su tela dell’artista siciliano. Schillaci utilizza la trasformazione come linguaggio artistico e procedurale. Nel suo lavoro di stratificazione riesce ad incorporare la poetica romantica; i cieli notturni, dipinti in diverse scale cromatiche, sfumate e turbolente, evocano luoghi sconosciuti, oscuri ma ben definiti dal punto di vista pittorico. Le tonalità risultanti dal suo lavoro divengono molteplici, i significati simbolici sono racchiusi in uno spettro circoscritto. 

La sede berlinese della galleria Rolando Anselmi è stata trasformata in un luogo di produzione, sperimentazione e partecipazione locale e fungerà da vera e propria residenza artistica, con l’obiettivo di offrire un luogo di isolamento e riflessione agli artisti coinvolti. Il pubblico avrà la possibilità di definire un proprio pensiero critico all’interno delle attività della galleria. Ci sarà infatti la possibilità di partecipare a eventi espositivi e all’apertura degli studi d’artista. L’iniziativa è nata con l’intento di dare vita ad un contesto che possa sostenere la riflessione e la ricerca, supportando il processo creativo degli artisti per poi presentare al pubblico opere e progetti site-specific.

Il programma della residenza sarà utile per una maggior comprensione della pratica degli artisti. Questi potranno infatti accedere continuativamente agli spazi della galleria, in modo da contestualizzare maggiormente il proprio lavoro, trovare ispirazioni nuove e approfondire aspetti riguardanti l’ideazione, la produzione e la ricezione dei propri lavori. Il pubblico verrà anche invitato a vivere un’esperienza culturale innovativa: si potrà seguire da vicino l’evoluzione del modo di lavorare degli artisti in residenza. Questa tipologia di accesso alla cultura porterà ad una conoscenza più profonda e dettagliata di una mostra canonica o di una semplice ricerca in studio. 

Il titolo gioca sull’incongruenza dei significati semantici legati al termine italiano, che di solito rimanda al campo delle emozioni, artefatte e spesso forzate, un romanticismo che fa rima con sentimentalismo e non fa invece riferimento a quel movimento artistico e culturale che caratterizzò buona parte del diciannovesimo secolo. Riflessioni poetiche ed esistenziali si mischiano alla questione pittorica, alla ricerca artistica, tramite la quale si riportano in primo piano alcuni dei temi fondamentali dell’età romantica. La figura mistica della luna, vista come luce nella notte oscura e ascoltatrice dei turbamenti umani, era uno dei topos letterari e artistici principali nell’ambito del Romanticismo. La sua funzione ispiratrice ha contribuito alla creazione di opere sulla caducità della vita, travagliata e costantemente messa alla prova. L’esperienza umana si è legata alla luna, che è diventata fedele compagna notturna e metafora di una conoscenza interiore che fa riferimento sia ad un sentimento religioso che terreno. 

Rising of the Moon rappresenta una rinascita, un nuovo levarsi di una dimensione sensazionale. L’analisi più interessante concerne il potere trasformativo dei fenomeni naturali e del passaggio del tempo, che l’artista simboleggia tramite il proprio lavoro pittorico. Allo stesso tempo, Schillaci fa intendere che si tratta anche della rinascita della sua stessa pratica artistica. Grazie al quotidiano accesso alla galleria, l’artista palermitano è riuscito a mettere in piedi un corpus di opere organico, il cui rapporto con lo spazio circostante è evidente e diventa parte integrante della mostra.