Giunta alla sua ottava edizione, Urvanity Art Fair, propone, nel tendone allestito nel piazzale del centro culturale Matadero, una intensa offerta pittorica che ben completa il panorama artistico iberico e non solo.
Negli ultimi anni l’arte spagnola, grazie alle sovvenzioni governative e alle diverse acquisizioni bancarie, sta vivendo un ‘boom’ di acquisti. Ma non è solo il mercato ad avvalorare questa tendenza, ma anche, nelle stesse parole di Sergio Sancho al quotidiano spagnolo ABC “Penso ci siano sempre più giovani che si interessano al mondo dell’arte e più persone che, nel loro piccolo, acquistano opere d’arte. Tutto questo nuovo tessuto di giovani, a poco a poco, finirà per diventare un intreccio più grande e più ampio, con un potere d’acquisto maggiore.”
Percorrendo i corridoi si percepisce questa freschezza soprattutto attraverso le tante opere pittoriche esposte.













Le gallerie italiane a Urvanity
Wizard di Milano che propone i lavori di Agnese Guido, Gian Martino Cecere, Federico Luger e Carlos Alvarez Las Heras.

A Pick Gallery di Torino, con uno stand dove al centro campeggiano i due cilindri neri di Letizia Scarpello e alle pareti le irriverenti opere di Andrea Fiorino, le forme geometriche di Jay Gard fatte di materiali industriali come legno, acciaio e compensato, le cui superfici sono dipinte con colori industriali e portano tracce di calcoli e dimensioni, la scultura in tessuto di Volga Sisa, oltre che 3 fotografie su tela sempre della Scarpello.


Antonio Colombo arte contemporanea di Milano che, oltre alle opere di Dario Maglionico, Kimou “Grotesk” Meyer e Ryan Heshka, propone gli intriganti lavori pittorici di Russ Pope. Il segno nero marcato dei personaggi disegnati su fondi colorati suggerisce le capacità illustrative dell’artista americano.


