Gli artisti, Valentina D’Accardi, Alessandro Giampaoli, Luca Piovaccari e Patrizia Zelano hanno lavorato su livello più profondo della narrazione per immagini, hanno creato lavori centrati ed inequivocabili sul loro intimo rapporto con la natura ed il suo universale concetto. L’identità di ciascun lavoro corrisponde al patrimonio espertivo e mnemonico del proprio autore che di compenetra con l’ampio tema del rispetto della natura. Ogni lavoro riflette, attraverso uno o più oggetti, la metafora di una natura che muta, trasformandosi ora in immagine onirica, ora in immagine drammatica, fino a spingere lo spettatore a perdersi in una riflessione e suggestione capaci di provocare turbamento.
La mostra curata da Milena Becci è un’occasione importante per parlare di sostenibilità attraverso la poetica che questi artisti hanno saputo trasferire a chi guarda. Osservando le opere si avverte l’esigenza di modificare i propri comportamenti nel tentativo di tornare all’armonia primordiale che ci unisce dalle origini alla natura. Una natura superba, stupefacente e meravigliosa che rischia di annientarci. Sono questi pensieri che rendono necessaria la vita a questa mostra. Seppur apparentemente distanti, tutti i concetti espressi da questi artisti conducono alla contemplazione della natura e alla consapevole necessità di preservarla. È questo che si legge nelle opere di Valentina D’Accardi che recupera la delicatezza di un ricordo, seppur triste, attraverso la natura, ma lo si legge nei lavori di Luca Piovaccari che sovrappone paesaggi su pellicola fino a scompaginare ogni punto di riferimento, lo si evince nel lavoro di Alessandro Giampaoli che utilizza simboli per restituire un’immagine onirica e suprema della natura ed infine lo si evince anche dal lavoro di Patrizia Zelano che affronta tematiche tragiche, di ribellione della natura, attraverso immagini ultra realistiche che rafforzano a livello estetico l’idea del dramma.
Nel progetto espositivo ideato dall’Archivio Loreno Sguanci, in collaborazione con il progetto Sondare L’altrove e con l’Associazione Azobé, si intuisce la volontà di ricercare luoghi nuovi di aggregazione per veicolare attraverso l’arte anche tematiche scientifiche che riguardano la conservazione del pianeta e che possano favorire una riflessione. A fine mostra è prevista l’uscita di un catalogo che raccoglierà il senso dell’evento e le conclusioni che ne sono scaturite.