Yona Friedman, ispiratore del museo a cielo aperto nella campagna pescarese, aveva progettato insieme all’artista Jean-Baptiste Decavèle il grande arazzo di pietre, frutto di una personale mitologia, immaginando No Man’s Land terra di condivisione e partecipazione per tutti.
La giornata a cura di Alessandra Gabriele è stata l’occasione per restituire in senso teorico e pratico la “terra per la democratizzazione dell’immaginazione, aperta a tutti”, come scriveva Friedman, attraverso un restauro collettivo da parte della comunità. Adulti e bambini si sono riuniti intorno ai confini disegnati dall’architetto ungherese rimuovendo e pulendo con pazienza i sassi da erba e terra accumulati negli anni. La condivisione del restauro ha generato nuove energie e legami tra i partecipanti offrendo l’opportunità, a chi non conosceva il luogo, di svolgere una visita guidata.
All’evento hanno partecipato: il sindaco di Loreto Aprutino, Renato Mariotti, il vicesindaco Federico Acconciamessa, il professore Federico Bilò dell’Università “G. D’Annunzio” di Pescara, Elena Petruzzi nel CdA della Fondazione, Mario e Dora Pieroni, rispettivamente Presidente della Fondazione No Man’s Land e Presidente RAM Radioartemobile.
Una giornata di cura a No Man’s Land
Domenica 29 ottobre, sul “giardino” della Fondazione No Mans’ Land di Loreto Aprutino (PE), si è svolta la giornata “Quando la comunità si prende cura dei luoghi” con il patrocinio dall’Istituto Comprensivo di Loreto Aprutino e del comune di Loreto Aprutino, la partecipazione della Facoltà di Architettura di Pescara con lo sponsor di Villa Maria Hotel Spa.