Spazio TORRSO aveva precedentemente accolto tre mostre per la prestigiosa rassegna artistica: Artificiale Naturale, Corpo Ambiente, Io Altro. La nuova esposizione indaga ancora una volta la complessa relazione esistente tra uomo e natura, cultura e tecnologia, realtà e percezione attraverso il lavoro di due autori che hanno lavorato in perfetta sinergia.
Organico Inerte consiste in un intervento site-specific di Flavia Spasari “curato” (in forma artistica) da Marco Augusto Basso. L’opera mette in dialogo i due, abili nel cercare e trovare un perfetto equilibrio tra linguaggio visivo e sonoro, approccio curatoriale e pratica artistica. Una modalità di lavorare sinergica che non mira alla semplice veicolazione di un messaggio quanto piuttosto a cercare di mettere sullo stesso piano curatore e artista. L’installazione sonora proposta dal duo vuole quindi interagire con i fruitori dell’intervento, in una relazione che si fa quindi triplice e in continua evoluzione.
“Il fatto curatoriale è interamente volto a sommuovere certi elementi derivanti dall’ascolto dei brani realizzati da Spasari. Le componenti installative e testuali prodotte alimenteranno un terrore non violento e ingiustificato” ha dichiarato Basso per presentare l’intervento, nella doppia veste di curatore e artista. Un’installazione sonora ideata per essere fruita nel seminterrato dello spazio, con l’aggiunta di azioni, oggetti e “scorie” utili alla contaminazione dello stesso. “Con estrema riluttanza – hanno poi aggiunto i protagonisti dell’esposizione – ci rendiamo conto di come l’arte non sia più utile ai nostri scopi e giunge a noi in un momento in cui questi linguaggi devono essere mutilati. Possiamo avanzare l’ipotesi che potrebbe non essere più necessario quasi nulla oltre alla sollecitazione di certe condizioni percettive”. Ed ecco spiegata la scelta del medium sonoro per cercare proprio le sollecitazioni di cui parlano i due autori.
L’armonia tra le scelte curatoriali e la realizzazione artistica della Spasari, che “sollecita il piano esperienziale che interroga l’essenziale, il limite minimo, consapevole che in questa dialettica tale dimensione è di valore infinitamente grande”, raggiunge il culmine grazie alla commistione di linguaggi usati dall’artista classe 2000, ricercatrice di interrelazioni nella sfera del sensibile. Il suo obiettivo è proprio quello di mostrare a chi ascolta che si è “inerti” rispetto alle cose e a se stessi, la percezione che abbiamo del reale non è una farsa ma non potrà mai bastare a farci comprendere la dimensione in cui ci troviamo e in cui si trovano gli altri. Nuove tecnologie, suono, registrazioni fatte sul campo: la ricerca di Flavia Spasari diviene mezzo per andare oltre la membrana di quella che percepiamo come realtà oggettiva, attraverso una combinazione di linguaggi e tecniche che con l’aiuto di Marco Augusto Basso vengono sintetizzati nell’intervento realizzato a Pesaro.
La mostra chiuderà il 20 ottobre. Per visitare questo quarto appuntamento di UN/Natural si avranno a disposizione i prossimi lunedì e mercoledì, dalle 9 alle 17 e sabato 19 dalle 9 alle 12, mentre nelle altre giornate bisognerà prenotare il proprio appuntamento.