Se c’è un’accusa che è davvero impossibile rivolgere a Pablo Echaurren è di mandarle a dire. Il suo ultimo libro, Adotta un artista e convincilo a smettere per il suo bene (Kellermann, 112 pagine, euro 13), con una postfazione altrettanto esplosiva di Gianfranco Sanguinetti, ultimo situazionista e sodale di Guy Debord, è un’invettiva contro la mercificazione dell’arte che unisce alla trattazione sistemica un talento per lo slogan da memorizzare e ripetere in cor(te)o che si affaccia sin dal titolo: nella seconda metà degli anni ’90 Echaurren aveva fondato insieme al cyber-artista Giuseppe Tubi il partito del tubo. Uno degli slogan era appunto “adotta un politico e convincilo a smettere”. E se facessimo lo stesso coi critici-curatori per tutte le stagioni?
Duchamp uno e due: Pablo Echaurren e Marco Senaldi. Conversazione sull’opera di Marcel Duchamp
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea ospita Pablo Echaurren e Marco Senaldi per una conversazione che si presenta opportuna, in occasione dell’uscita di due studi sulla figura di Duchamp che attestano un rinnovato interesse nei…
PaginEchaurren
Sarà inaugurata giovedì 5 dicembre alle ore 17 PaginEchaurren, mostra ospitata al Santa Maria della Scala di Siena nella Biblioteca e Fototeca Giuliano Briganti, ponendosi in linea con l’indirizzo museale che promuove un dialogo…