Giovedì 28 settembre 2023, alle ore 18:30, a Roma, presso la Diorama Gallery di Giano Del Bufalo, avrà luogo l’inaugurazione della mostra Vertigine della lista a cura di Eliana Urbano Raimondi per L’arca degli esposti.
L’arca degli esposti: Eliana Urbano Raimondi
Eliana Urbano Raimondi mi riceve, in una calda giornata primaverile, presso la sede della sua Associazione: un ampio appartamento, di proprietà della madre, nel cuore di Palermo, a due passi dalla principale piazza cittadina. Locale che, a dispetto della sua centralità, serba un’aria domestica, familiare. Si capisce subito che non si tratta di un posto in cui circoli tanta gente, ma solo pochi eletti. Questo carattere esclusivo, lo dico subito al mio ospite, mi sembra un grosso limite: Inventarium, la rassegna allestita al suo interno che sono venuto a visitare, è – cito dal comunicato stampa – “una mostra/enciclopedia collettiva della Gnosi fantastica” con opere inedite di trentuno artisti contemporanei da Italia, Spagna, Francia, Russia, Armenia, Irlanda e Giappone: Emiliano Alfonsi, Miquel Aparici, Agostino Arrivabene, Carlotta Baldazzi, Philippe Berson, Nicola Bertellotti, Pablo Mesa Capella, Daniele Cascone, Rita Casdia, Luca Cecioni, Paolo Consorti, Corvengi Mikaelian, Gaetano Costa, Vanni Cuoghi, Gandolfo Gabriele David, Ettore Aldo Del Vigo, Brad Gray, Cesare Inzerillo, Hiroomi Ito, Mari Ito, Marilena Manzella, Nunzio Paci, Sergio Padovani, Giulio Rigoni, Piero Schirinzi, Igor Skaletsky, Chiara Sorgato, Fabio Timpanaro, Domenico V. Venezia, Francesco Viscuso, William Marc Zanghi; lavori, si capisce dalla squadra in campo, affatto secondari, che ci si aspetterebbe di incontrare in uno spazio museale, come quello che li ha accolti a Barcellona nella precedente tappa di Inventarium. E tuttavia, ripensandoci, l’atmosfera è quella giusta. Non siete anche voi arcistufi di mostre di plastica, superaffollate, in cui l’arte omogeneizzata è servita col cucchiaino da boccette di vetro? L’arte è un mistero cui accostarsi in solitudine e in silenzio: con rispetto, pudore, direi financo riverenza. E, ciò che più conta, con lo spirito iniziatico che contraddistingue la ricerca di Eliana. Potevamo aspettarci di meno da una curatrice cresciuta nella patria di Cagliostro e delle Catacombe dei Cappuccini?