Auguste Rodin, uno dei più grandi scultori della storia dell’arte, è stato un maestro nell’esplorare le passioni umane più profonde attraverso la sua incredibile abilità nel dare vita alle figure scolpite. La sua citazione, “il corpo è un calco su cui si imprimono le passioni”, riassume perfettamente la sua filosofia e il modo in cui ha svelato la complessità emotiva dell’essere umano. Le opere di Rodin sono un’immersione nell’animo umano, un profondo viaggio emotivo che ci spinge ad affrontare la nostra stessa esistenza. Ogni sua opera sembra catturare un attimo di intensità, rivelando i conflitti interiori, le gioie, i dolori e le inquietudini che permeano l’anima umana. Attraverso la creazione di figure realistiche, ma al contempo trasfigurate dal suo tocco artistico, Rodin è riuscito a dare forma visibile a sentimenti ed emozioni altrimenti ineffabili. Gli individui scolpiti, o disegnati, sembrano vivi, respirano attraverso le pieghe della pietra o del bronzo, e le loro pose sono cariche di energia vitale. Questo realismo serve da ponte tra il mondo visibile e la profondità dell’anima umana, creando un continuum in cui la materia e lo spirito si trovano in perfetto equilibrio.
La mostra Rodin e la danza, curata da Aude Chevalier, Elena Cervellati e Cristiana Natali, apre oggi al Mudec di Milano. L’esposizione è prodotta da 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore ed è promossa dal Comune di Milano-Cultura. Grazie alla collaborazione con il Museo Rodin di Parigi, sono esposte 53 opere provenienti dal museo francese. L’allestimento scenografico è stato realizzato dallo studio di design Dotdotdot ed è caratterizzato da un approccio multimediale e interattivo.
Il progetto espositivo illustra il fascino e l’innegabile influsso creativo della danza sull’arte di Auguste Rodin. Si può parlare di un rapporto virtuoso in cui la danza è stata musa ispiratrice per l’artista agli inizi del Novecento e, allo stesso tempo, la danza contemporanea continua a trarre ispirazione dalle opere “danzanti” di Rodin, opere uniche e ancora attuali. In Italia, per la prima volta, il Mudec ospita una serie di quindici statuine di danzatrici dedicate al tema dei “Movimenti di danza” dall’artista francese. Quattordici di queste opere provengono dal museo parigino e, in occasione della mostra, sarà aggiunta una quindicesima statuetta proveniente dalla GNAM, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Inoltre, la mostra offre l’opportunità di confrontare le statuette con una selezione di diciassette disegni dell’artista e cinque fotografie provenienti dalla stessa collezione. La raccolta in mostra rappresenta il primo grande focus del percorso artistico di Rodin, incentrato sulla danza “occidentale” come massima espressione corporea nell’arte plastica e scultorea. Inoltre, verrà illustrato il fascino che Rodin nutrì per la danza attraverso il racconto multimediale dei suoi incontri con i più grandi ballerini dell’epoca come Isadora Duncan, Loïe Fuller e artisti asiatici come le danzatrici del balletto reale cambogiano e la danzatrice giapponese Hanako.
Il secondo grande tema trattato riguarda il rapporto che Rodin ebbe con la cultura extraeuropea del sud-est asiatico, in particolare con la danza cambogiana. Questa contaminazione tra arte occidentale e sud-est asiatico ha avuto un’influenza significativa sulla sua ricerca artistica, portando a un ripensamento del concetto di corpo in movimento. Nelle sale sarà possibile ammirare una selezione di oggetti provenienti da collezioni museali etnoantropologiche.