Quiet Ensemble “Primitive Primavere” alla sala Santa Rita.

E’ ancora possibile vedere “live” il lavoro di Quiet Ensemble* pensato per il RomaEuropa Festival 2019 alla Sala Santa Rita; un’antica Chiesa barocca a pianta ottagonale affacciata sull’anfiteatro Marcello, già dedicata a Santa Rita da Cascia, l’ex spazio sacro è diventato da alcuni anni uno degli spazi più sperimentali e attraenti per l’arte contemporanea in città. E dove spesso si consumano dei conclamati e clamorosi flop, vista la difficoltà di un’architettura così soverchiante.

Non è il caso del ben riuscito lavoro installativo di Bernardo Vercelli e Fabio di Salvo, i Quiet Ensemble, intitolato Primitive Primavere visibile fino a domenica 24 Novembre, una manciata di ore praticamente.

Entrambi riescono ad utilizzare tutto il carico di pathos che un posto del genere si porta, accompagnando al limite questa enfasi; e ci riescono senza infrangere l’integrità dell’opera e la coerenza fra spazio architettonico e installazione, che diventano una cosa sola grazie a un vocabolario radicale e dialettico fatto di alcune evidenti dicotomie: luce/buio, artificio/natura, immagine/suono, animato/inanimato.

Nello specifico un sipario separa l’ingresso, dentro un enorme cubo bianco occupa per intero il centro dello spazio, che soffoca solo apparentemente il moto rotatorio proprio della pianta centrale, grazie all’eminenza della installazione e le sue dimensioni rispetto ai volumi architettonici. La forma geometrica pura è allocata fra quinte poderose e curvilinee, la struttura totemica nel buio completo si accende di schiere intermittenti e luminose, le lucciole, uno sciame costruito di pixel controllati da un algoritmo che sono secondo la fantasia degli autori sono intrappolate nello spazio cubico.

La metafora, il gioco, il concetto che sta alla base del lavoro serve agli artisti per dare vita a una performance audiovisiva di luce, immagine e suono spettacolare senza mai eccedere nel ricorso all’effetto, eppure l’installazione fa a dir poco vibrare lo spazio e i corpi, grazie a una colonna di suoni surround che scandiscono il flusso intermittente di luci che se non è un plinto, innestato nelle fondamenta sotto i nostri piedi, poco ci manca.

La sequenza di immagini dal buio quindi, genera una dinamica cinetica che fa scomparire il peso delle poderose architetture, svuota il senso e la consistenza propria della materia e la rielabora nel suo opposto. In una sorta di universo calato nel vuoto, nella forma cava della Sala Santa Rita che scompare in una costellazione di galassie luminescenti, pronte a dare la vita a ogni cosa creata, partendo dalla “genesi”.

E la primavera non è altro che un nascere di mondo e natura da un nulla assoluto e originale.

Quiet Ensemble Primitive Primavere

Sala Santa Rita

Via Montanara (ad. Piazza Campitelli) 00186 Roma

visibile fino al 24 novembre 2019

mart-ven h16-20 |sabato h16-23 |domenica h11-19

Ingresso gratuito