Gerhard Merz

Quando cosa felice cade di Verdiana Bove

L’associazione Le Nuove Stanze di Arezzo ospita per la prima volta una mostra personale dell’artista romana Verdiana Bove, a cura di Simone Zacchini, in chiusura domani.

Quando cosa felice cade è il titolo della prima personale di Verdiana Bove ad Arezzo, nella sede dell’Associazione Le Nuove Stanze, a cura dello storico dell’arte Simone Zacchini il cui titolo è tratto dal verso di chiusura della decima elegia dello scrittore Rainer Maria Rilke.

Per l’occasione la giovane artista realizza cinque tele inedite in cui rappresenta figure evanescenti che compaiono ai lati di una pittura astratta. I profili di questi personaggi provengono dai ricordi dell’artista, solita utilizzare immagini fotografiche provenienti dall’universo familiare e personale, che nelle sue tele trasforma, diventando memorie del suo vissuto. La figurazione si dissolve in un orizzonte fosco, brumoso, composto da diverse tonalità e pennellate a volte liquide altre materiche, animando la cromia e le forme.

Le opere che Verdiana Bove presenta nel white cube de Le Nuove Stanze, sono l’esito di una profonda riflessione sul suo lavoro, una serie di tele adesso più matura e per questo l’artista è pronta ad assumersi il rischio di una caduta, spiega il curatore Simone Zacchini: «Come il linguaggio poetico di Rilke, ogni quadro di Bove non si pone come rappresentazione del reale, ma come costruzione parallela, dove tra realtà, parola e immagine si crea un legame di equivalenza, non di mimesi. Ecco perché la Decima Elegia può diventare contraltare letterario della sua pittura, dove flebili figure si affacciano sul mondo, alla stregua degli angeli di Rilke. Nel componimento il poeta arriva alla conclusione che gli angeli non sono più racchiusi nella loro remota autosufficienza, ma si rivelano vicini alla nuova coscienza dell’uomo, maturata attraverso la dolorosa penetrazione nei segreti del suo destino, di cui tutto il ciclo duinese dà testimonianza».

La mostra, prorogata fino al 9 giugno, racconta il nuovo momento creativo della giovane artista che prosegue con la sua produzione verso una nuova crescita personale e professionale, liberandosi da quei timori di errori irreali che costituiscono un limite al progresso. 


LE NUOVE STANZE
Arezzo, via Mazzini 12
6 aprile – 9 giugno 2023

Alice Ioffrida

Direttrice della sede aretina e Capo Dipartimento di Arte Contemporanea della Casa d’Aste Guidoriccio redattrice e curatrice indipendente. Laureata a Firenze in Storia dell’Arte, prosegue i suoi studi a Siena, specializzandosi in Arte Contemporanea per poi spostare la sua ricerca sulla gestione delle risorse culturali con un Master IULM. I suoi argomenti di interesse spaziano dalla scena artistica milanese degli anni Settanta, periodo dell’extra-medialità, agli artisti emergenti. Vive e lavora in Toscana, dove segue eventi culturali nazionali ed internazionali con occhio critico ponendo costante attenzione al mercato dell’arte.