Photo: Nick Knight, Blade of Light for Alexander McQueen, 2004.

Photo London | VII Edizione

Photo London dedica la sua VII edizione a Nick Knight nominandolo Master of Photography dell’anno.

Durante la settimana che ha visto l’edizione del più importante evento di fotografia britannico ci sono state due mostre di spicco: una relativa al fotografo e regista britannico Nick Knight, che ha presentato il proprio lavoro presso la sede di Somerset House; l’altra concepita come omaggio al celebre fotografo italiano (nato nell’Istria nord-orientale) Frank Horvat, scomparso nel 2020. A Knight è stato conferito il prestigioso premio che ogni anno viene assegnato ad un fotografo vivente che ha apportato un importante contributo al mondo della fotografia.

I fondatori di Photo London, Michael Benson e Fariba Farshad, hanno commentato questa settima edizione così: “Siamo contenti del ritorno di collezionisti e galleristi provenienti dagli Stati Uniti. La pandemia ha limitato molto gli spostamenti e finalmente Londra potrà accogliere operatori da tutto il mondo”. Durante la fiera è stato anche presentato il libro del gallerista Peter Fetterman “The Power of Photography”, basato su una serie di pubblicazioni giornaliere nel periodo della pandemia. Come ogni anno la sezione “Discovery” della fiera è stata un successo e il fiore all’occhiello dell’evento. Tim Clark è stato il consulente curatoriale della sezione. La scorsa edizione aveva visto il successo di Heather Agyepong come artista emergente della fiera: il suo lavoro è stato esposto durante la settima edizione nello spazio di Nikon, partner fondamentale per la riuscita dell’evento (e di questa sezione in particolare). E’ stata poi presentata al pubblico una sezione digitale, che si spera possa crescere nel corso degli anni fino a diventare la componente numero uno di “Discovery” come parte più coinvolgente della fiera.

Non è mancato il tempo per le rinomate serie di talk e mostre della fiera. Si è dibattuto di temi quali il potere della fotografia come mezzo per mettere in discussione confini e cambiare la percezione comune rispetto a determinate immagini. A Nick Knight è stato riconosciuto il fatto di essersi sempre cimentato in sperimentazioni fotografiche: la sua audacia e il suo talento lo hanno portato ad essere premiato come “Master of Photography” 2022, prestigioso riconoscimento della fiera che incorona il fotografo londinese. Tramite la fotografia, Knight ha sfidato convenzioni sociali e ha affrontato tematiche controverse quali il razzismo, la disabilità e pregiudizi di vario tipo. Photo London gli ha dedicato una mostra in cui sono stati esposti sia i suoi visionari lavori fotografici che film e sculture realizzati nel corso della sua carriera. Nick Knight è conosciuto anche per le collaborazioni con i maggiori designer internazionali quali Yohji Yamamoto, John Galliano e Alexander McQueen. Ha inoltre realizzato campagne pubblicitarie per clienti del calibro di Christian Dior, Tom Ford, Lancôme, Swarovski, Levi Strauss, Calvin Klein, Yves Saint Laurent, e editoriali premiati per W, British Vogue, Paris Vogue, Dazed & Confused, AnOther, Another Man e i-D*. Il lavoro di Knight è poi apparso anche sulle copertine di artisti come David Bowie, Paul Weller, George Michael e Massive Attack. Di recente ha collaborato alla realizzazione dei video musicali di Björk (Pagean Poetry), Lady Gaga (Born This Way) e Kanye West (Bound 2).

Photo: Frank Horvat, Auto portrait at Brick Lane Market, London, 1955.

Photo London ha omaggiato anche l’iconico fotografo Frank Horvat. Erano anni che il lavoro dell’artista nato ad Abbazia (oggi Croazia) non veniva presentato durante la fiera londinese. Initial Labo ha contribuito alla realizzazione della mostra, assieme a Fiammetta, la figlia del fotografo che si è occupata della parte curatoriale. Horvat ha fotografato per oltre 70 anni, nel corso dei quali non si è mai stancato di sperimentare, adattandosi alle nuove tecnologie. Il suo non è mai stato un lavoro ortodosso e le sue immagini risultano più complesse dopo il primo sguardo, rivelandosi pian piano all’occhio dell’osservatore. Le sue fotografie sono apparse sui maggiori magazine di moda europei e americani: Life, Elle, Vogue, Harper’s Bazaar, Glamour e Jardin des Modes. Il lavoro di Horvat è conservato presso le più importanti collezioni permanenti dei più prestigiosi musei internazionali come la Bibliothèque Nationale, il Musée National d’Art Moderne, la Kunst-Bibliothek, il Museum of Modern Art e la George Eastman House.

La mostra della Photo London è una provvidenziale riproposizione del lavoro di Horvat, che è stato così riscoperto anche dal giovane pubblico della fiera. A giugno si terrà una retrospettiva sul lavoro del leggendario fotografo presso il Jeu de Paume di Parigi. Fiammetta, curatrice della mostra dedicata al genio del padre, aveva dichiarato nei primi mesi del 2022: “Grazie a Photo London il lavoro di mio padre verrà celebrato e ricordato in una città che è stata molto importante per lui. Dopo le esperienze in Pakistan e in India è tornato a Londra alla fine degli anni ’50 e ha sempre descritto il periodo londinese come l’avventura più esotica della sua vita. Gli inglesi sono sempre stati un mistero per lui e per la sua opera. Spero che questa mostra possa essere l’occasione per riallacciare un dialogo tra il suo lavoro e il Regno Unito in generale”. Per la mostra londinese sono state presentate due serie emblematiche che hanno illustrato al pubblico l’approccio di Frank Horvat nei confronti della sua pratica fotografica: una relativa al mondo della moda e a quel senso di naturalezza e spontaneità che Horvat è riuscito a conferire ad un settore sofisticato e solitamente artificioso come quello delle riviste fashion; l’altra inerente alle immagini dei cabaret parigini, dove il fotografo è riuscito a trovare un che di poetico nella vita notturna dei bassifondi della capitale francese. In entrambi i mondi, Horvat ha dimostrato che la fotografia è il mezzo migliore per trasformare e trascendere la realtà. “Ciò che conta nella fotografia sono l’occhio e le intenzioni del fotografo” suggerisce sempre Fiammetta.