“Vivo a Parigi, tornare a Milano per un intervento artistico site-specific, monumentale e istituzionale è stato più che emozionante, è la realizzazione di un desiderio che avevo da molto tempo”, commenta l’artista, “la fase di progettazione è durata a lungo, volevo trovare il soggetto giusto, creare diversi livelli di lettura, donare alla città un’opera d’impatto, che sapesse parlare di tradizione e, al tempo stesso, di contemporaneità”.

L’artista toscano, da tempo di base a Parigi, torna finalmente nella sua Milano, città di adozione che l’ha accolto negli anni più determinanti del suo percorso artistico, e lo fa riportando simbolicamente a casa un capolavoro dell’arte rinascimentale italiana: la Dama con l’Ermellino di Leonardo da Vinci, da due secoli in Polonia. Una famosa fanciulla rinascimentale milanese, con pennellata rossa, pixel e un pointer, una monumentale risemantizzazione della Dama leonardesca, immutata nella sua bellezza ed eleganza quattrocentesca, ma arricchita dal viaggio che, attraverso i secoli, l’ha portata a rinascere sotto lo sguardo di un artista d’oggi, a rivivere nell’omaggio che Ozmo fa alla città e alla sua storia.
L’intervento è stato realizzato grazie all’associazione Street is Culture e alla cooperativa Sociale di EST – Enosteria sociale, che, in una casa popolare nel centro di Milano, recupera persone provenienti da contesti difficili, e lo fa integrandosi nell’ambiente tramite l’arte ed il lavoro. Proprio la sua mission, portare l’arte dove questa non è fruibile, ha dato vita alla collaborazione con Ozmo e alla progettazione condivisa di un intervento d’arte pubblica. L’opera è stata realizzata anche con la collaborazione di RiparTIAMO Aps e grazie al supporto dell’Ufficio Arte nello Spazio Pubblico del Comune di Milano.

“Siamo contenti del risultato, l’opera di Ozmo ha iniziato a parlare alla città ancora prima di essere terminata, ha acceso la curiosità dei passanti, ha sollevato domande, le persone si fermavano davanti alla parete per cercare la storia del dipinto di Leonardo da Vinci e di Cecilia Gallerani, e si divertivano poi a trovare le differenze che la reinterpretazione dell’artista ha introdotto. Le opere di Ozmo rimettono in circolo la conoscenza del passato ma riescono contemporaneamente a parlare alla società d’oggi. Studio e ricerca, risemantizzazione e attualizzazione, site-specific, sono queste le parole chiave del suo lavoro, e del lavoro di tutto il team”, commenta la curatrice del progetto, Annalisa Ferraro.
L’opera, un intervento permanente in Corso XXII Marzo (ang. Via Calvi), è stata presentata e consegnata alla città alla presenza dell’artista, dell’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi, dell’Assessore del Municipio 4 Giacomo Perego, di Valerio Ferrandi dell’Associazione Street is Culture e della cooperativa Sociale di EST – Enosteria sociale, e della curatrice Annalisa Ferraro.