Le venticinque opere esposte sono state realizzate da artisti che a partire dagli anni Sessanta ed oggi, si sono occupate di tematiche quali il cambiamento climatico, l’ecologia e lo sviluppo sostenibile. Gli artisti dell’Arte Povera usavano tecniche elementari e materiali comuni per superare la separazione tra natura e artificio e rendere percepibile una consapevolezza corporea del mondo sensibile. Scettici riguardo all’accelerazione dello sviluppo economico, erano consapevoli della necessità di un nuovo equilibrio naturale. Vitali, ottimisti, pacifisti e anarchici, con le loro opere hanno anticipato l’ecologia contemporanea e, con l’incrocio libero tra pittura, scultura, performance, film e fotografia, trasformato la definizione stessa di arte.
Dalla fine degli anni Novanta, a seguito di una maggiore consapevolezza, gli artisti sono diventati documentaristi e attivisti, impegnati nella denuncia di crimini sociali e ambientali. La mostra presenta opere in prevalenza della collezione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, acquisite tra il 2000 e il 2021 grazie alla Fondazione CRT.
Fra i capolavori in mostra: l’Igloo con albero (1968-69) di Mario Merz, l’Albero di 11 metri (1969-89) di Giuseppe Penone, la Venere degli stracci (1967) di Michelangelo Pistoletto ed opere di più recente acquisizione come The Sovereign Forest (2012) di Amar Kanwar, e Adjacent Possible (2021) di Agnieszka Kurant.
L’esposizione, ad ingresso gratuito, è organizzata da OGR Torino e Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, con il contributo straordinario della Fondazione CRT e il supporto della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT.
Giovedì e venerdì, ore 12-20
Sabato e domenica, ore 10-20
Ingresso gratuito
Corso Castelfidardo 22, Torino
www.ogrtorino.it