Tre percorsi ideati dal Servizio Educativo del MUFOCO indagano una ricerca fotografica straordinaria, RITRATTO PAESAGGIO ASTRATTO mostra che, sin dal titolo, esplica la volontà di tracciare una linea in grado di narrare, attraverso la fotografia, tre temi che tale linguaggio ha affrontato in maniera ampia e profonda. Il Museo di Fotografia Contemporanea ha scelto di mostrare e svelare preziose testimonianze – in un periodo storico in cui il nascondimento è obbligo e la chiusura dei luoghi della cultura obnubilamento collettivo – per raccontare l’evoluzione della fotografia, in special modo di matrice italiana, dagli Anni Cinquanta ai nostri giorni.
Mediante lo sguardo e le opere di Andrea Abati, Paola Agosti, Luca Andreoni, Arianna Arcara, David Royston Bailey, Marina Ballo Charmet, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Letizia Battaglia, Jacopo Benassi, Gianni Berengo Gardin, Tommaso Bonaventura e Alessandro Imbriaco, Luca Campigotto, Lisetta Carmi, Virgilio Carnisio, Vincenzo Castella, Elisabetta Catalano, Carla Cerati, Giovanni Chiaramonti, Paolo Ciregia, Cesare Colombo, Pierre Cordier, Mario Cresci, Luciano D’Alessandro, Paola De Pietri, Patrizia Della Porta, Fischli and Weiss, Franco Fontana, Vittore Fossati, Luigi Gariglio, Jean-Louis Garnell, Carlo Garzia, Arturo Ghergo, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Ando Gilardi, Paul Graham, Franco Grignani, Guido Guidi, Jitka Hanzlová, Mimmo Jodice, Francesco Jodice, Uliano Lucas, Rachele Maistrello, Tancredi Mangano, Paola Mattioli, Nino Migliori, Paolo Monti, Floris Neusüss, Toni Nicolini, Enzo Nocera, Francesco Radino, Marialba Russo, Marco Signorini, Aaron Siskind, Otto Steinert, Antonio Strati, Beat Streuli, Thomas Struth, Fulvio Ventura, Luigi Veronesi, Silvio Wolf, Klauss Zaugg, sembrerà di esser all’interno di una enciclopedica passeggiata, che, di scatto in scatto, di poetica in poetica, rivela la bellezza nascosta di un patrimonio ricchissimo, la cui storia, senza saperlo, se non in maniera inconscia, ci ha insegnato a guardare i volti a noi cari o sconosciuti, lo spazio urbano od il paesaggio naturale, ma anche a saper cogliere, nelle composizioni di fotografia astratta, il perturbante fascino dell’immaginifico intangibile.
Tre percorsi, tre piani, oltre 100 opere, una ‘panoramica ‘ – è il caso di dirlo – in cui le tre grammatiche del ritratto, del paesaggio e dell’astratto, accompagneranno il pubblico nell’alveo della Fotografia, incrociando la storia del genere – si pensi al ritratto, primo idioma fotografico accettato unanimemente anche dagli scettici su quella che fu una rivoluzione tecnica prima che artistica – e avanzando, nello spazio e nel tempo, sino a conoscere il ruolo del paesaggio che nella fotografia ha spodestato, in un certo senso, quello che era stato, per secoli, il ruolo principe della pittura. In tal maniera, la fotografia era infatti riuscita ad impadronirsi di ambiti del quotidiano, reale o ideale, aggiungendo quello che, il MUFOCO chiama “elementi di definizione dell’identità” e inserimento “nel racconto del quotidiano”.
L’ultima sezione, o l’ultimo capitolo di questa mostra che è anche una straordinaria epitome, è quella che attua lo sradicamento dal mondo oggettivo per insinuarsi nella dimensione astratta, capace di attivare la sensibilità e l’abilità percettiva degli osservatori. La fotografia astratta, invero, potendo fare a meno di ogni qualsivoglia sovrastruttura pregressa, può liberare i percorsi della sperimentazione e, sin dalle Avanguardie, aveva compreso l’immensa possibilità offerta dal medium, sia da un punto di vista materico e tecnico che estetico e concettuale.
Scorrendo i nomi dei fotografi presenti in RITRATTO PAESAGGIO ASTRATTO bensi comprenderà la volontà del museo e della sua sezione educativa, ovvero quanto la mostra si contraddistingua per la valenza di proporre una corale ode alla fotografia ma anche, e soprattutto, la volontà di metter a fuoco una fitta trama composta da quei percorsi, da quei traguardi e dalle rivoluzioni portate avanti dalle opere esposte. Certamente, una mostra simile va letta mediante una lente capace di riportarci indietro, ai momenti degli scatti, per coglierne appieno il carattere, la forza, le dinamiche, gli stravolgimenti. A tal proposito, il percorso si arricchisce di una serie di apparati ed approfondimenti sia analogici che digitali, atti ad indagare ancor più quanto presentato; accanto alle opere fotografiche, invero, la mostra è accompagnata da una speciale ed accorta selezione di libri – provenienti dalla biblioteca specialistica del MUFOCO – presenza arricchente ed integrativa ai temi presentati, unita a sezioni video, per una sorprendente ed amplissima indagine. La mostra, riaperta nel pieno rispetto della sicurezza anti Covid19, è anche online, in una veste digitale altrettanto capace di restituire il senso più essenziale del progetto.
RITRATTO PAESAGGIO ASTRATTO
MUFOCO, Cinisello Balsamo – Milano
www.mufoco.org/ritratto-paesaggio-astratto
Dal mercoledì al venerdì ore 15 – 19
Ingresso gratuito senza prenotazione con ingressi contingentati La prenotazione è obbligatoria solo per i gruppi (massimo 5 persone): servizioeducativo@mufoco.org