Inaugura oggi, mercoledì 8 giugno 2022 dalle 18 alle 21, la sede portoghese della galleria romana MONITOR con una mostra incentrata su due artisti che danno origine ad un dialogo tra le rispettive pratiche artistiche, così diverse ma allo stesso tempo con numerosi punti in comune: Maja Escher e Sérgio Carronha . Gli artisti sono stati esortati a riflettere sulle divergenze che li differenziano, le quali permettono di ragionare su una serie di diverse prospettive. La mostra è stata curata da Mattia Tosti, che è riuscito a realizzare un progetto che assomiglia più a un incontro che a una mostra. Entrambi gli artisti si sono addentrati in una metodologia collaborativa: hanno preso parte a viaggi di ricerca sul campo, si sono scambiati materiali e tecniche e hanno collaborato alla composizione della mostra. Tutto questo tramite diversi processi di contaminazione e co-creazione.
Maja Escher vive e lavora tra Lisbona e Monte Novo da Horta dos Colmeeiros. La sua pratica artistica è caratterizzata da una forte dimensione collettiva e ibrida, in cui disegni, oggetti trovati per strada, pratiche collaborative e lavoro sul campo sono parte del processo creativo di un’artista che realizza installazioni site-specific e progetti di ricerca. Argilla, bastoni, corde, pietre e vegetali sono solo alcuni dei materiali che l’artista portoghese raccoglie durante i propri viaggi di ricerca. Questi vengono solitamente combinati con indovinelli, modi di dire e canzoni, in modo da creare una sorta di tensione tra spiritualità e scienza, magia e tecnologia. La Escher è un’attenta osservatrice dei diversi ecosistemi e una appassionata studiosa della terra, degli elementi primordiali e delle antiche conoscenze legate a queste tematiche. Nata e cresciuta vicino la diga di Santa Clara, l’artista ha potuto osservare da vicino le monoculture di eucalipto che caratterizzano la zona. Il sudovest del Portogallo è inoltre pieno di serre e campi di agricoltura intensiva, irrigati da un bacino artificiale. Negli ultimi anni, il livello dell’acqua è calato drasticamente, tanto che l’artista ha dato vita ad un progetto di ricerca sull’acqua e sulla pioggia, con l’intento di connettere storie popolari, modi di dire e indovinelli e conoscenza scientifica. Nella sua ricerca la scarsità di risorse come l’acqua e il conseguente rischio di desertificazione della sua terra hanno quindi assunto un ruolo cruciale.
Maria Escher ha partecipato a numerose personali in giro per il mondo, concentrando la propria attività soprattutto nella città di Lisbona. Ha inoltre preso parte a diverse mostre collettive, tra cui: Anozero, alla Bienal de Arte de Coimbra (2022); Trajetórias II, alla MoagemFundão (2022); Hammer Time, alla Zaratan di Lisbona (2021); Homework#2, alla Galeria Madragoa (2021), A Última Fornada, presso l’Espaço CRIAR di Odemira (2021) e tante altre ancora.
Sérgio Carronha vive e lavora a Montemor-o-Novo, in Alentejo, in Portogallo. Nel maggio del 2019 aveva già esposto presso lo spazio Monitor a Roma. La sua pratica differisce da quella della Escher per l’uso della ceramica, anche se entrambi utilizzano materiali della terra. Carronha, in particolare, realizza oggetti quasi inquietanti, che valorizzano il materiale grezzo, la sua provenienza e la possibilità di riciclarlo. Trasferitosi a Montemor-o-Novo nel 2010, inizia a indagare sulla geografia della regione dell’Alentejo, che diventa parte integrante della sua ricerca. L’artista portoghese raccoglie pietre, argilla e pigmenti naturali, osserva reperti archeologici e i loro archetipi geometrici, crea un approccio sensoriale con essi e riesce quasi ad animare la stratificazione del terreno e delle culture passate del territorio. Sérgio Carronha è impegnato in progetti di land-art a lungo termine, per i quali mira ad espandere la propria pratica scultorea e realizzare opere su vasta scala.
Anche Carronha ha esposto principalmente a Lisbona, sia per quanto riguarda le mostre personali che per le collettive. La collaborazione con la Monitor di Lisbona arriva, come detto, in seguito a quella con la sede romana della galleria. In quell’occasione, erano state esposte le sculture in ceramica e terracotta dell’artista, con un’installazione monumentale che faceva da protagonista della mostra, richiamando il circolo della vita e della materia. L’esposizione portoghese sarà un’interessante occasione di dialogo tra due artisti diversi tra loro ma con alla base un intento comune, quello di valorizzare gli elementi della nostra terra. Soprattutto della loro terra.
Só Pedimos Que Nos Semeiem Na Terra
Maja Escher and Sérgio Carronha
a cura di Mattia Tosti
inaugurazione: mercoledì 8 giugno dalle 18:00 alle 21:00