Arco Madrid 2025
NAMI Gallery, Alice e Ahad, Gallery Over View, Courtesy Ludovico Brancaccio

memoriaplastica. Alice&Ahad

Alla NAMI Gallery, fino al 16 aprile sarà possibile visitare la mostra di Alice Mestriner e Ahad Moslemi, dal titolo “memoriaplastica.”, a cura di Massimiliano Bastardo.

Le opere esposte alla NAMI Gallery ad opera di Alice Mestriner e Ahad Moslemi raccolgono residui di un deposito temporale della materia in modificazione: i costituenti vitali ospitati nei grani di polvere. “La nostra ricerca – spiegano gli artisti –  si concentra sullo studio e sulla formazione dei significati.[…] Una tensione costante tra l’essere in atto e l’essere in potenza della materia in cui ogni evento si succede per concatenazione, lungo un asse temporale (timeline), in una costante fase transitoria e ambivalente. Il luogo e la forma in cui tutto ciò si manifesta è la polvere. Un nome collettivo, un luogo comune e una categoria percettiva. La polvere è compresenza temporale: passato, presente e futuro.”

La visione microscopica di una narrazione della vita che genera vita fa parte, dunque, della loro ricerca artistica, discendenza di singole memorie plastiche – a prima vista invisibili –  che ammassate producono un segno comune da cui scaturiscono riflessioni sulla corporeità della polvere. Consuetudine quasi nefasta, quella della polvere, fastidioso elemento da ripulire che però testimonia forme di relazioni. Nel pulviscolo risiede un micromondo policromo, vivente e non: frammenti di sostanze sgretolatesi da tutto ciò che è presente nell’ambiente.

Memoriaplastica. si riferisce a ciò che Alice & Ahad definiscono “estetica dell’immortalità”. La polvere è un medium inusuale per le loro sculture poligonali, per le installazioni cinetiche dove l’entropia attracca  nei poetici acquerelli su carta rosaspina, ricavando documentazioni del tempo e delle varie identità che riorganizzano il nostro spazio concettuale.  Sulla tela impalpabile del presente sono intrappolate tracce del passato, tracce di memoria biologica che si posano flemmatiche sulle superfici o si librano in minutissime particelle. Stefano Benni a tal proposito scrive: “Dentro un raggio di sole che entra dalla finestra talvolta vediamo la vita nell’aria. E la chiamiamo polvere.”

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