Marion Baruch
Installation view Marion Baruch Solo Show at Viasaterna, photo credit Carola Merello

Marion Baruch Une Chambre Vide

Da Viasaterna, a Milano, Marion Baruch Une Chambre Vide, dal 31 gennaio al 22 marzo 2024.

Marion Baruch, un’artista eclettica, poliglotta, minimalista nella sua capacità di rendere efficacemente il vuoto. La sua forza creativa consiste nel saper utilizzare gli scarti tessili per tradurli in forme eterne, singolari, che sembrano rispondere ad una proporzione aurea. Questi tessili appesi sembrano quasi una magia, la materializzazione di un pensiero, un dialogo con lo spazio, e all’osservatore non resta che fare un’esperienza di meraviglia. Dietro questa assoluta essenzialità c’è una vita e una storia densa di eventi, di incontri, di ambiti di relazione. Ebrea di origine ungherese, nata a Timisoara durante il governo di Goga-Cuzae e poi di Antonescu, ha fatto diverse esperienze di fuga. Ha vissuto in un campo profughi per poi approdare in Israele, in seguito a Roma, a Parigi e di nuovo in Italia, a Milano. 

Si sposa con un imprenditore tessile lombardo, Aldo Cuccirelli, e costruisce in collaborazione con Carlo Moretti, l’architetto definito dalla rivista Domus “Memorabile, eppure dimenticato, professionista visionario”, la villa razionalista su una collina morenica di Gallarate che suscitò grande clamore per le novità nell’impiego di ferro, vetro e cemento armato. Una delle esperienze più forti della sua lunga esperienza di vita è stata quella vissuta a Parigi. Marion ha svuotato una stanza della sua casa per dare spazio a chiunque volesse entrare in dialogo con la plage du soleil e la plage de la lune, osservando dalla finestra il cielo nel variare della luce, sdraiati sul parquet. A Parigi crea l’associazione Name Diffusion coinvolgendo persone di varie etnie e nazionalità. Le sue modalità di coinvolgimento mirano a creare opere secondo la dinamica relazionale in cui ciascuno può trovare posto. Nelle azioni performative affronta spesso il tema del corpo subendo una fascinazione profonda nei confronti dei tessili, degli scarti prodotti dalle aziende del settore. Già negli anni Settanta aveva conosciuto imprenditori come Dino Gavina che sapeva coinvolgere artisti come Sebastián Matta o Man Ray nella produzione di arredi industriali. Marion aveva realizzato per la sua collezione Ron Ron una seduta originale, una sfera coperta di pelliccia con una grande coda, che Gufram ha poi rimesso in produzione nel 2016. Nel 2011 scopre, nell’area in cui vive, tessuti di scarto dell’alta moda che evocano necessariamente un corpo assente e si lancia in una nuova avventura.

I lavori esposti nella Galleria Viasaterna sono stati realizzati nel periodo che va dal 2012 al 2023 e sono tutti realizzati con scarti tessili; si tratta di opere di grande impatto visivo che sottolineano un meccanismo di sottrazione che pur consolidando una disposizione scenica acquistano un valore concettuale che prende vita grazie allo spazio circostante. Tra queste troviamo Oranjegekte, Follia Arancione (2023) ma anche Teatro e Teatrino del 2013 e Meccanismi di precisione per sculture (2022) ovvero scarti tessili sospesi nel vuoto e incorniciati da una struttura lignea. Da alcune di queste opere emerge una forte connotazione pittorica che corrisponde all’esperienza creativa di Marion.

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