Arco Madrid 2025
Fatma Bucak, Tremendous gap between you and me  Porta Castiglione

Le Porte della Città | A spasso tra le dieci Porte storiche di Bologna

Al via la tredicesima edizione di ART CITY Bologna, in programma da giovedì 6 a domenica 16 febbraio 2025, che torna a catalizzare l’interesse di cittadini e turisti appassionati di arte contemporanea con un cartellone di eventi sempre più ampio e coinvolgente, sotto la direzione per l’ottavo anno consecutivo di Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo.

Lo Special Program del 2025 di ART CITY Bologna 2025 rende omaggio a Le Porte della Città, celebrando le dieci Porte storiche di Bologna con altrettante iniziative. A queste si aggiunge un undicesimo progetto che, attraverso una performance in movimento, fa da collante all’intero progetto. Un percorso circolare di opere, firmate da artisti e artiste italiani e internazionali, intreccia così un dialogo con la storia, le trasformazioni sociali e i cambiamenti culturali e morfologici che hanno plasmato la città felsinea. Lungo gli otto chilometri dei viali cittadini, il pubblico può scoprire, passo dopo passo, i linguaggi dell’arte contemporanea insieme alla storia del capoluogo emiliano-romagnolo.

Presenti sin dal 1300, le Porte sono simboli evidenti dell’evoluzione della città. Dodici in origine, si sono trasformate andando di pari passo ai cambiamenti di Bologna, divenendo, nel corso dei secoli, testimoni
silenziosi di importanti accadimenti cittadini, quali ingressi trionfali di eserciti, battaglie perse, cortei danzanti e lotte di resistenza antifascista e di conquista dei diritti civili. Nate a difesa della città, le Porte di Bologna sono diventate simboli architettonici che, come bussole, aiutano a orientarsi nello spazio urbano. Espressioni come “Dentro Porta” e “Fuori Porta” sono parte del linguaggio quotidiano, usate
sia dalla comunità bolognese sia da visitatrici e visitatori occasionali per darsi appuntamento, fornire indicazioni o identificare luoghi. Fin dai tempi più antichi, le porte rappresentano passaggi rituali, spazi fisici che segnano il confine tra esterno e interno, tra passato, presente e futuro. Ancora oggi evocano un’idea di transizione e di movimento, rappresentando un’apertura verso nuove prospettive e scenari
inediti. Un concetto multiforme e dinamico che trova espressione e rivive nello Special Program di ART CITY Bologna 2025, interpretato attraverso il linguaggio e la visione dell’arte contemporanea. 

Il Tour previsto per lo Special Program di ART CITY Bologna 2025 si apre con Porta Mascarella dove Angelo Plessas colloca, nella facciata del varco, l’opera Extropic Optimisms: Portal IV, un vero e proprio portale composto da insegne luminose, raffiguranti diversi simboli scelti dall’artista greco in quanto portatori di conciliazione e rigenerazione, che investirà di fortuna ed energia chiunque incrocerà casualmente il attraversamento bolognese.

Porta Mascarella ANGELO PLESSAS. Extropic Optimisms: Portal IV
otto insegne a neon, dimensioni varie, 2025

In Porta San Donato l’installazione sonora Deep Water Pulse di Susan Philipsz evoca il mondo sommerso e l’abisso marino; così come, in modo metaforico, il ritmo del battito cardiaco. La ricerca artistica di Susan Philipsz esplora le proprietà psicologiche e scultoree del suono. Le sue installazioni sollecitano l’introspezione personale e l’esame di memorie individuali e collettive, perdite e assenze. Philipsz è presente, inoltre, presso la Collezione di Mineralogia del Museo Luigi Bombicci di Bologna con la sua serie fotografica Elettra, omaggio alle ricerche in campo scientifico di Guglielmo Marconi.

Il percorso prosegue in Porta San Vitale con l’artista Judith Hopf e la scultura Phone User 4 attraverso cui, con il linguaggio ironico mutuato dalla slapstick comedy, l’artista si concentra sui nostri gesti quotidiani e sui movimenti inconsci ed esplora diverse pratiche artistiche come scultura, installazione e video. L’artista affronta, con amara consapevolezza, importanti questioni sociali e politiche. Secondo Hopf, l’umorismo rende strano ciò che sembra familiare, permettendo di guardare la realtà in modo diverso. Attraverso il filtro dell’ironia, persino l’utilizzo di un cellulare risulta un gesto insolito. Phone User 4 indugia su questo cortocircuito.

Judith Hopf  Phone User 4

Franco Mazzucchelli propone a  nel portico antistante il MAMbo e non, come in precedenza comunicato, a Porta Maggiore, il suo nuovo Intervento Ambientale, una grande scultura gonfiabile in pvc che l’artista pone in dialogo con la Porta abbattendo la monumentalità, e colloca all’interno dello spazio pubblico urbano, esponendola all’interazione di chiunque entri in contatto con essa. L’opera, infatti, implica un elevato grado di coesistenza con l’ambiente e con il pubblico, il quale deciderà se guardare, giocare o lasciare una testimonianza sulla scultura. Il grande cono appuntito appare quindi come un catalizzatore di presenza e relazione sociale.

Negli ambienti di Porta Santo Stefano l’installazione video Elegy di Gabrielle Goliath rimarca la persistenza di una cultura della violenza nella società contemporanea, attraverso la commemorazione intima e corale di persone LGBTQIA+ perseguitate e uccise in Sudafrica; è un atto di ricordo collettivo, un’invocazione alla presenza assente di donne o individui LGBTQIA+ violentate e uccise in Sudafrica. Sviluppata a partire dal 2015 e rappresentata in diverse istituzioni internazionali, Elegy è una lunga performance commemorativa in cui un gruppo di sette interpreti vocali femminili sostengono il canto della medesima nota per la durata di un’ora.

Porta Castiglione l’installazione site specific Tremendous gap between you and me di Fatma Bucak riflette sulla possibilità di rinascita da un cumulo di rovine: il varco appare traboccante di grossi pezzi di macerie e assomiglia a una rovina che espelle il suo contenuto – come se stesse rifiutando la facciata che un tempo serviva a definire la sua esistenza. Le rovine si intrecciano con la storia delle Porte di Bologna, ricordando anche la devastazione lasciata dall’alluvione dell’ottobre 2024. Qui il passato visionario è presente, la sensibilità contemporanea deve accoglierlo piuttosto che tentare di cancellarlo. All’interno delle macerie si trova un’installazione sonora, un’intensa
esperienza canora composta per riflettere sul canto di Hildegard, basata su una poesia scritta dall’artista. 

Fatma Bucak, Tremendous gap between you and me 

Francesco Cavaliere anima Porta Saragozza con la scultura OTTO, doppia curva lingua!, la quale agisce come una giocosa cassa di risonanza attraverso cui diffondere il proprio pensiero e amplificare la propria energia. La scultura è una scultura totemica d’ottone, dotata di due megafoni inseriti in due maschere bidimensionali. Una scultura sonora-marionetta che attraverso l’intervento vocale-gestuale si attiva e prende vita. I due coni, raggiungibili mediante una scaletta di pochi gradini, sono pensati per alternare timbri e vocalizzi. Peculiarità evidente di questa scultura sonora è la sua lunga gittata. I due megafoni, a più di due metri di altezza, vengono usati come amplificatori direzionali per scandire e lanciare messaggi che possono essere uditi anche a molti metri di distanza. Il megafono, antico ma efficiente sistema di amplificazione della voce, è uno strumento inventato nel Seicento da Athanasius Kircher, filosofo e ingegnere gesuita. Il cornetto sonoro o il cilindro conico vengono spesso citati dal filosofo come forme in ambito architettonico e domestico per origliare, ascoltare o addirittura far parlare le sculture.

Francesco Cavaliere, Otto, doppia curva lingua! 

Sulla facciata di Porta San FeliceDread Scott posiziona A Man Was Lynched by Police Yesterday, una bandiera nera di denuncia dei soprusi da sempre subiti dalla comunità afrodiscendente americana e ancora oggi profondamente radicati. Il drappo realizzato dall’artista ricalca fedelmente l’iconica bandiera esposta nella sede ufficiale della National Association for the Advancement of Colored People (NAACP) a New York tra il 1920 e il 1938, come parte della campagna anti-linciaggio sostenuta dall’associazione in epoca segregrazionista. La bandiera riportava la frase “ A MAN WAS LYNCHED YESTERDAY” e sarebbe stata esposta lungo la facciata dell’edificio newyorchese ogni qualvolta una donna nera o un uomo nero fossero stati linciati. Il lavoro di Dread Scott condivide il medesimo tono accusatorio e ne rimarca le analogie con gli eventi attuali.

Presentato a Porta Lame, il video Aaaaaaa di Valentina Furian esplora le profondità della terra addentrandosi nel buio per avvicinarsi all’essenza animale che appartiene a ogni essere umano. L’artista presenta una nuova produzione video focalizzata sulla scoperta del mondo ipogeo. L’opera ripercorre un’attività di ricognizione della grotta del Farneto, uno dei luoghi iconici del parco regionale dei Gessi e dei Calanchi bolognesi. L’esplorazione è condotta da A. uno speleologo che, in seguito a un morso di un cane al viso e al collo avvenuto in età infantile, è divenuto balbuziente. A. aveva sei anni quando ha subito il trauma che ha generato questo disturbo del linguaggio.

Porta Galliera, l’artista Andrea Romano presenta il progetto Anteo ispirato alla storia di Anteo Zamboni, giovane ragazzo bolognese ucciso da un gruppo di squadristi fascisti per aver tentato di uccidere Mussolini. La serie Study of Anteo esposta negli spazi di Porta Galliera riflette su alcuni schizzi realizzati dallo stesso Anteo pochi giorni prima del fallito attentato. In quei fogli il ragazzo immagina e pianifica il suo sacrificio: inneggia alla libertà, condanna a morte il tiranno e raffigura la pistola con la quale proverà a ucciderlo. Di fronte a quei pochi pezzi di carta non c’è distinzione tra immagine, testo e verità: ogni elemento grafico sembra inseparabile dalle emozioni che hanno concorso a quella stesura, come in un’unità di corpo, azione e passione.

Infine, a chiudere lo Special Program è BARK, la performance di Derek MF Di Fabio sviluppata in collaborazione con Almanac tra il 2020 e 2021 e rielaborata per ART CITY Bologna 2025, che riunisce un coro di persone queer in una biciclettata che si muoverà seguendo le Porte della città e congiungendo idealmente tutti i progetti.


ART CITY Bologna è promossa dal Comune di Bologna e da BolognaFiere, e diretta per l’ottavo anno consecutivo da Lorenzo Balbi, direttore di MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna del Settore Musei Civici Bologna. Come di consueto, ART CITY Bologna si svolge in affiancamento a ArteFiera Bologna, segnando di fatto l’avvio congiunto con la quarantottesima edizione in programma dal 7 al 9 febbraio 2025 con il titolo Scena Italia. Come ogni anno, inoltre, ART CITY Bologna presenterà un vasto calendario di progetti artistici promossi sul territorio in occasione della settimana dell’arte contemporanea; all’interno del suo programma verranno accolte le proposte più significative provenienti da soggetti istituzionali, gallerie e spazi indipendenti selezionate dal comitato scientifico per il loro interesse culturale ed artistico.

Le artiste e gli artisti coinvolti nello Special Program Le Porte della Città:
Porta Mascarella | Angelo Plessas Extropic Optimisms: Portal IV 
Porta San Donato | Susan Philipsz
 Deep Water Pulse
Porta San Vitale | Judith Hopf 
Phone User 4
Portici antistanti MAMbo | Franco Mazzucchelli 
Intervento Ambientale
Porta Santo Stefano | Gabrielle Goliath 
Elegy
Porta Castiglione | Fatma Bucak 
Tremendous gap between you and me
Porta Saragozza | Francesco Cavaliere 
OTTO
Porta San Felice | Dread Scott A Man Was Lynched by Police Yesterday
Porta Lame | Valentina Furian 
Aaaaaaa
Porta Galliera | Andrea Romano 
Anteo
Tutte le porte | Derek MF Di Fabio 
BARK (performance itinerante fruibile sabato 8 febbraio 2025).

Per consentire al pubblico di fruire l’intero circuito dei dieci interventi artistici è disponibile il TOUR Le Porte della Città. Special Program ART CITY Bologna 2025, un servizio condotto dai mediatori culturali di ART CITY Bologna e organizzato in collaborazione con Fondazione Bologna Welcome e City Red Bus. Il percorso a bordo di un bus – previsto nelle giornate di sabato 8, domenica 9, sabato 15 e domenica 16 febbraio alle h 15.00 – ha una durata di 2 ore e mezza circa.