Il 4 luglio, dalle ore 12 alle 19, Simona Frillici aprirà al pubblico il suo studio d’artista, con l’invito a fare esperienza dell’installazione pittorica a parete “materia-febbraio-maggio-2020”. Un’opera nata nei mesi di lockdown, quando mai l’artista ha interrotto la frequentazione quotidiana del suo studio. La visita sarà scandita dalla “Sonografia” realizzata da Antonello Turchetti, suoni raccolti e amalgamati durante la pandemia. Quando ogni attività umana è interrotta, reclusi dentro le proprie case, il senso dell’udito prevale. Scopriamo anche di essere un “Io-sonoro” in grado di ascoltare quanto solitamente non riusciamo ad udire.
Allo stesso modo è in città un luogo dove sempre si è continuato a fare cultura: lo spazio Paradiso 518, dell’Edicola 518. Dall’unione di queste due forze, Simona Frillici e l’Edicola 518, il 15 luglio e nei giardini adiacenti l’Edicola, nasce l’incontro pubblico con Bruno Corà “VEDO DOVE DEVO una via rabdomantrica del pensiero cognitivo”.
Quindi dal 7 al 18 luglio, Simona Frillici esporrà sé stessa, all’interno di un negozio dismesso con vetrine su strada, nella realizzazione di un’installazione pittorica in progress, a cui sono invitati a partecipare attivamente i passanti in strada e quanti vogliano farne parte. Il lavoro per la realizzazione dell’opera andrà avanti fino a compimento della stessa, momento che quindi potrebbe accadere prima del 18 luglio, data finale del periodo di esposizione al pubblico.
Simona Frillici
data: 4 luglio 2020
orario: dalle 12 alle 19
luogo: Lo Studio d’Artista, via della Pergola 1/b Perugia tipologia: installazione site specific
titolo: “materia-febbraio-maggio-2020”
insieme a: “Sonografia” (durata 9’) di Antonello Turchetti
Bruno Corà
data: 15 luglio 2020
orario: 18.30
luogo: giardini adiacenti all’Edicola 518 (scalette di S. Ercolano) tipologia: incontro dialogo pubblico
titolo: “VEDO DOVE DEVO una via rabdomantrica del pensiero cognitivo” a cura di: Simona Frillici e Edicola 518
in progress di Simona Frillici
data: dal 7 al 18 luglio 2020
orario: 15.30 / 19.30 dal martedì alla domenica
luogo: negozio dismesso via Marconi 8-10 (3 Archi), Perugia tipologia: work in progress partecipativo
titolo: “materia-7-18-luglio-2020”
La pandemia come una grande nube nera sta passando oltre, lasciando a terra una crisi globale, economica, sociale e culturale. L’Italia era un paese in difficoltà ben prima che arrivasse il temibile virus. I claustrofobici tre mesi di lockdown hanno accelerato i tempi, portando alla luce quanto già era in crisi: la cultura ha definitivamente abdicato ed oggi è ignorata nei piani del governo.
Sembra essere in atto un programma sistematico volto a impoverire fino ad annullare la presenza di cultura e di arte.
Un’intenzione che si traduce in azione, portata avanti ormai da anni, e su diversi fronti, tanto che gli stessi artisti, e l’intero apparato di coloro che lavorano nell’arte, a stento sembrano ricordare cosa è Arte. Il risultato è una società ignorante, volgare e spesso insensibile. Uccidi l’Arte, Uccidi la Poesia, Uccidi lo spirito della gente.
Rimangono solo gusci vuoti, corpi contenitori senza più un contenuto, uomini anestetizzati e pronti a subire di tutto.
L’Italia odierna non è “un paese per l’arte” proprio come l’Italia non è “un paese per i giovani”.
I due ambiti sembrano essere strettamente legati: i giovani e l’arte indicano e rappresentano il futuro.
Evidentemente questo è un Paese che vuole ignorare il futuro.
Nei momenti peggiori si trae forza attingendo alle proprie radici. Quindi volgiamo lo sguardo alla polis greca e ai suoi valori che inducono all’impegno civile per il bene comune. Questa sarebbe la buona nuova: siamo tutti sulla stessa barca e il nostro destino è indissolubilmente allacciato, intrecciato agli altri e al pianeta che ci ospita. Gli eventi ci spingono a superare l’individualismo, il narcisismo, l’egoismo, caratteristiche accentuate dell’io-contemporaneo, per accorgerci e avere cura di quanto è oltre e Altro da noi. Le motiv-azioni di chi amministra, degli imprenditori, e dei cittadini tutti, debbono arrivare oltre la salvaguardia del personale interesse; lo sguardo e la visione arrivare ben più in là dell’immediatezza dell’oggi e del subito profitto.
Tanti indicano che l’arte è morta, là dove non è ridotta a mero accessorio, svago per un popolo indirizzato solo alla produzione, al consumo e al profitto, di cui pochi godranno i benefici.
Arte invece è un’arma potente e necessaria, per scuotere coscienze, mobilitare pensieri, portare vitalità e umanità tra le persone. Ora è latente, messa a sopire, resa innocua. Per attivarla necessita fiducia, crederci ancora.