Lo scorso novembre Flashback Art Fair, la nota fiera d’arte torinese, ha riabitato lo spazio abbandonato di corso Giovanni Lanza 75, un grande complesso di 20.000 mq immerso nel verde. Lo spazio è stato mantenuto attivo in questi mesi dal progetto Living Rooms/Stanze Viventi, dedicato agli artisti che vivono e lavorano in Piemonte. Oggi è la sede di Flashback Habitat. Ecosistema per le Culture Contemporanee e, diretto da Ginevra Pucci, Stefania Poddighe e Alessandro Bulgini, offre un ricco programma culturale per la primavera.

La costruzione di fine Ottocento è prima una Clinica Sanatrix della Regia Università di Torino e poi un brefotrofio, ovvero un Istituto Provinciale per l’Infanzia (IPI). Nella struttura sono arrivati più di trecento bambini ogni anno per circa trent’anni, dati poi in adozione entro i primi tre anni di vita. L’istituto è stato poi abbandonato e le sue storie dimenticate, fino ad oggi.
Per la sua riapertura il direttore artistico di Flashback Habitat Alessandro Bulgini ha curato una mostra dedicata alla retrospettiva del luogo. Una vita migliore. Frammenti di storie dell’Istituto Provinciale per l’Infanzia della Provincia di Torino si presenta come un’opera collettiva intenta a raccontare alcune delle storie appartenenti ai “nativi” che hanno vissuto questi luoghi, attraverso testimonianze dirette, oggetti e documenti recuperati dagli archivi storici, esposti in dodici delle stanze originarie. La mostra trasforma la sede dell’ex IPI in un nuovo contenitore di arte e cultura che – come dichiarano Alessandro Bulgini, Ginevra Pucci e Stefania Poddighe – parte proprio dalla necessità di portare attenzione a “l’esistente” anche ciò che spesso non viene preso in considerazione.

In contemporanea Flashback Habitat presenta la mostra Sironi disegnatore furioso. Opere e cenacoli 1901-1961, a cura di Simone Aleandri e Romana Sironi, con la consulenza di Fabio Benzi. Il percorso espositivo propone in progressione cronologica oltre duecento opere di Mario Sironi, artista figurativo del primo Novecento. Undici stanze raccontano, attraverso disegni a matita, chine, tempere, carboncini e grafiche, la ricca ed eclettica produzione dell’artista italiano, noto come “il pittore delle periferie”. Le opere dialogano con altri artisti del suo tempo, quali Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Duilio Cambellotti, Gino Severini, Giovanni Prini, Enzo Cucchi e altri, trasportando il visitatore nell’Italia del secolo scorso.

La mostra fa parte del primo ciclo di SOLOSHOWGALLERY, il format proposto da Flashback Habitat per progetti espositivi presentati dalle gallerie d’arte, ed è stata prodotta in collaborazione con Aleandri Arte Moderna, Archivio Mario Sironi e Associazione Situazione Costruita.
Flashback Habitat presenta I MARTEDì CRITICI, a cura del critico d’arte Alberto Dambruoso. Gli incontri, ispirati a quelli parigini di Stéphane Mallarmé, sono dedicati alla ricerca degli artisti piemontesi. Il primo appuntamento è previsto per il 9 maggio con Luigi Mainolfi, la programmazione proseguirà con Monica Carrocci, Daniele Galliano, Paolo Mussat Sartor e Giulio Paolini.
Nel 2022 è nato il progetto partecipato Vivarium, intento a trasformare i 9000 mq di verde di Flashback Habitat in un parco d’arte. La seconda opera installata nel parco è Serie Zero (2018) di Paolo Grassino (Torino, 1967).
