Kecharitomene, “piena di grazia”, è il termine con cui l’arcangelo Gabriele si rivolge a Maria, futura madre del Signore. Lo prende in prestito per la sua opera – una robot umanoide che richiama il cyberfemminismo di Donna Haraway – Anna Utopia Giordano, creativa milanese che mescola performance, scultura, fotografia, intelligenza artificiale e poesia per dar voce alle storie silenziate, in particolare quelle delle donne.
È una delle nove artiste, italiane e straniere, in vetrina alla galleria Andrea Ingenito ContemporaryArt, ha inscenato, con la complicità del curatore Gabriele Perretta, critico d’arte e teorico del Medialismo, la collettiva al femminile, Everything you have (Sei tutto quello che hai), titolo che cita un verso di Piece of My Heart, il favoloso e straziante cavallo di battaglia della “leggenda” Janis Joplin.



Nella selezione delle autrici non ci sono criteri storici o critici, né confini tra linguaggi. «È una scaglia di inventario – sottolinea Perretta nel testo in catalogo, con la dedica in versi a Chora: a voce e mammt (a
Carmela mia madre) – una scelta di campo nel riproporre alcune voci con cui abbiamo costruito, storie, rassegne e progetti negli ultimi anni. Estremamente differenti tra di loro e al contempo accomunate da un desiderio di assunzione verso la piena aderenza di sé, ciascuna declinata in un moto unico e indipendente».
Un percorso immersivo e inedito intorno a un “non tema” simbolico. Ci sono le sculture in acciaio della statunitense Dalya Luttwak ispirate ai sistemi radicali delle piante, a stigmatizzare che quel che sta sotto la superficie ha lo stesso valore del sopra; le stranianti fotografie della tedesca Maria Semmer che ritraggono fanciulle tra i detriti; le icone pop, come Madonna, reinterpretate dalla connazionale Susanne Ristow; le rane in movimento tra le trame di microchips della napoletana Lucia Gangheri, un invito a saltare da un livello all’altro di coscienza per aprirci al nuovo, gli “ex voto”, tra scultura, pittura e collage, memoria e tradizione della partenopea Gloria Pastore. E c’è il debutto a Napoli di una delle più promettenti artiste giapponesi, Miwa Komatsu, le sue opere, pregne di misticismo, mettono in connessione con il mondo oltre, per la Ingenito ha realizzato degli inchiostri su carta su temi floreali e vegetali. In questo meraviglioso viaggio tra arte e vita, ci sono, infine, gli omaggi alla scomparsa Carla Accardi, la donna dell’astrattismo italiano, presente con tempere su carta come Viola Arancio, e all’ultranovantenne Giosetta Fioroni, con i suoi “argenti”, volti femminili in bianco e nero, tra cui Addio a Berlino del 1997.


«È un’esperienza che si insinua nei sensi, un incontro di arte, poesia e vita – dice Perretta – Non si parla più solo di identità o di diversità in queste opere, non si parla di apparenza, tanto meno di saperi di un’immagine sull’altra, né di appartenenza. È il corpo dell’EYH, che parla il linguaggio della scienza, della tecnologia, ma attinge dal pozzo dei sogni per farsi vero. Tra loro, tra tanti corpi di donne in opere di molte artiste, un dialogo di occhi, moltissimi occhi aperti sul mondo e in costante dialogo».
Everything You Have
a cura di Gabriele Perretta
Andrea Ingenito Contemporary Art, Napoli
dal 28 marzo al 10 maggio 2025