
Vito Bucciarelli | Lo psiconauta e il Cyberspace
Attivo dagli inizi degli anni Settanta, anche in rapporto ai movimenti studenteschi da allievo dell’accademia di Venezia, Vito Bucciarelli, già docente di scultura (dapprima all’Accademia di Urbino e poi a Brera), è stato sempre affascinato dallo spazio e dai suoi misteri.
Ha espresso spesso questa sua spinta emotiva non senza attenzione a taluni terreni scientifici di base, e comunque attento anche alle avventure dell’uomo nello spazio. Un leit motiv in qualche modo presente – quanto meno come sottofondo – nella sua variegata produzione tra scultura, fotografia, ceramica, fotoceramica, video, pittura, performance.
Ma in varie occasioni un leit motiv esplicito, come in questa mostra intonata allo “Psiconauta e il Cyberspace” (in questa sede oggetto di approfondimento con i due critici Strano e Trini), dopo essere stata allestita alla galleria Antonio Battaglia col titolo “t-h-?”. Un titolo evocativo del periodo tra i Cinquanta e i Sessanta, particolarmente della situazione agitata da Piero Manzoni e Enrico Castellani intorno alla loro rivista Azimuth, un’attività breve ma intensa.
Alla fine degli anni Ottanta redige il manifesto “Agravitazionale (“verso l’altra parte del mondo fisico invisibile”). Seguirà il movimento “Agravitazionale” col contributo teorico del critico Antonio Gasbarrini e l’adesione di artisti tra cui Giovanni D’Agostino, Paola Bernardi, Leonida De Filippi, Davide Boriani, Tiziana Tacconi.
Si espongono opere che “ricreano” eventi spaziali con l’ausilio dell’ologramma e del QR Code, sicché il fruitore può animare sul suo cellulare il personaggio psiconauta, già fissato in marmo rosa di Portogallo e che il QR lascia fuoriuscire da un monocromo manzoniano (Achrome) per poi magari riassorbirlo di nuovo.
Vito Bucciarelli
Lo psiconauta e il Cyberspace
A cura di Carmelo Strano e Tommaso Trini
Inaugurazione: sabato 20 aprile 2024 ore 17
Dal 20 aprile al 4 maggio 2024
Casa della Cultura | Via Borgogna, 3 – Milano