
VISIONI OLTRE
Art Studio Finestreria di Milano annuncia l’avvio del progetto VISIONI OLTRE, un ciclo di serate di screening. Martedì 11 giugno alle ore 18.00 la galleria propone una seconda serata con le opere videografiche di artist* che hanno partecipato all’open call. Il progetto è a cura di Claudia Ponzi e Irene Follador.
Il tema della seconda serata del progetto Visioni Oltre è la connessione. Tutte le opere videografiche proiettate mettono in relazione l’umano con il mondo. Le relazioni che corrono tra noi e tutto ciò che ci circonda sono elementi che influenzano la nostra percezione e ogni interazione definisce il nostro senso di identità e appartenenza. La serata perciò propone una serie di opere videografiche che indagano diverse tipologie di relazioni che si possono stabilire nel contemporaneo.
Lo screening ha inizio con il video di Daniela D’Amore, Friction (2022), un breve video in cui l’artista gioca con l’attrito della propria pelle; il conflitto è il risultato della frizione di due parti dello stesso corpo. Un’opera che indaga la relazione con l’Io interiore e che è metafora della crisi che si manifesta all’interno della personalità del soggetto.
A seguire proponiamo La Scheda (2020) di Santiago Torresagasti un cortometraggio che unisce riprese in ambiente intimo a immagini d’archivio personale. Il filmato racconta del ritrovamento di una scheda di memoria e di come passato e presente si trovano improvvisamente in connessione nello stesso luogo, ovvero quello della propria stanza. L’immagine ricordo, con il suo arrivo inatteso, crea un’interruzione temporale.
Luca Granato con Hoeing the Sea (2022) presenta una performance avvenuta sulla costa tirrenica nell’agosto 2022, successivamente ripetuta. La testimonianza intende connettere il presente collettivo con il contesto socioeconomico e politico della società contemporanea. Con ironia l’artista traccia la relazione tra l’uomo e la natura in quanto aspetto fondamentale per la nostra sopravvivenza; inoltre, il video intende riflettere sulle politiche ambientali attuali che mancano di azioni concrete per la salvaguardia dei territori, “proprio come zappare l’acqua del mare”.
Successivamente la documentazione della performance di Chiara Ventura, A Mare (2023), in cui con gesti semplici mette in contatto il proprio corpo con quello dell’Altro. Due corpi che si incontrano, che si scoprono e conoscono. Il video è l’osservazione di una dinamica alternata – ondulata quanto le onde del mare – come metafora fisica di meccanismi emotivi spesso contraddittori all’interno della coppia. Come ci suggerisce l’artista, le relazioni umane sono un’alternanza costante e liquida di scambio reciproco.
Il breve video di Rita Casdia, Tree Story (2021), mostra due figurine umane intorno a un albero, da interpretare come simbolo della vita e della natura che regola e scandisce il ritmo delle stagioni e del tempo. Si tratta di un racconto semplice, quasi ancestrale del rapporto tra umano e habitat naturale, anche se in questo racconto visivo la forza del simbolo scompare in quanto attorniato da uno spazio bianco – il vuoto – che avverte sull’informe nell’indeterminatezza degli eventi.
Lo screening prosegue con il surreale cortometraggio, The Masterpiece (2024), di Duilio Forte che ci guida in uno stravagante viaggio di un personaggio che lascia la vita nella provincia alla ricerca delle opportunità della grande città. Le difficoltà incontrate nel percorso connettono il pubblico sia con l’urbano sia con il protagonista stesso nel suo cammino nella realizzazione del proprio capolavoro.
Il filmato di Giulio Golfieri, Ombre (2022), è un’indagine sulle condizioni delle persone che vivono sulle strade di Milano. Ogni notte i loro rifugi davanti le vetrine delle grandi marche sono una presenza abituale nel panorama della città. Le immagini unite alle testimonianze registrate in cui alcuni clochard racconta le proprie esperienze rappresentano uno studio del contesto sociale e urbano contemporaneo, in modo da creare così comprensione e rispetto.
Andrea Zendali con Leggerezza (2023) nasce dalla relazione dell’artista con il mondo, con la quotidianità. Elementi e piacevoli sorprese che lo colpiscono durante la giornata e che Andrea Zendali tenta di decontestualizzare rispetto a quello che è l’urbano. L’artista filma e isola elementi che ogni giorno possiamo incontrare vivendo la città, ma che rende astratte forme di meraviglia poiché intrise di un profondo senso di leggerezza.
Chiude la serata l’opera di Leyla Rodriguez, The Separation Loop (2015), dove il titolo anticipa la paradossalità delle immagini. Il video si pone l’obiettivo di rompere le nostre connessioni con i nostri modi di essere e di vedere la quotidianità sia delle cose sia delle creature viventi. Tutti gli elementi dell’ambiente si mescolano in una geografia nuova, visitati da una giovane donna protagonista del filmato che ci guida in un viaggio di riscoperta.
Artisti: Daniela D’Amore, Friction (2022), La Scheda (2020) di Santiago Torresagasti, La Scheda (2020) di Santiago Torresagasti, Luca Granato con Hoeing the Sea (2022), Chiara Ventura, A Mare (2023), Rita Casdia, Tree Story (2021), The Masterpiece (2024), di Duilio Forte, Giulio Golfieri, Ombre (2022), Andrea Zendali con Leggerezza (2023), Leyla Rodriguez, The Separation Loop (2015).
VISIONI OLTRE
Tema Connessioni
Evento a cura di Claudia Ponzi e Irene Follador
Art Studio Finestreria, Milano
Via Ascanio Sforza, 69 – Milano
11 giugno 2024, screening H 19.00
Opening: 11 giugno, ore 18.00