ARCO Lisboa
Claudia Vetrano, Impenitenza, 2022

Luogo

A Pick Gallery
A Pick Gallery
Via Bernardino Galliari, 15c - 10125 Torino
Sito web
https://apickgallery.com

La galleria diretta da Emanuela Romano e Valentina Bonomonte

Categorie

Data

Feb 10 2023
Evento passato

Ora

11 febbraio 2023, ore 15.30-20
18:00 - 21:00

Etichette

Fiere - Eventi

Trappole. Pratiche Simboliche

A Pick Gallery presenta venerdì 10 febbraio alle ore 18, in via Galliari 15/C, il progetto Trappole. Pratiche simboliche di Claudia Vetrano.

Il simbolo è un segno corrispondente a un significato o a un valore universalmente riconosciuto. Ed è proprio attraverso i simboli che l’uomo conosce sé stesso e i suoi bisogni, ed attraverso la sua espressione pone le basi della società. Anche con l’utilizzo di rituali tenta di dominare le potenti forze che sente intorno a sé e si innescano pratiche che conducono poi al controllo sociale.

La ricerca di Claudia Vetrano si inserisce in questo quadro di riflessione e indaga il sistema di relazioni che spesso fa innescare trappole più o meno evidenti. 

In mostra ci sono le opere più recenti dell’artista che partendo dal concetto di confine approdano a installazioni/trappole.

Nata a Palermo nel 1995, Claudia Vetrano ha frequentato l’Accademia Albertina di Torino. L’opulenza siciliana e il rigore torinese probabilmente non influenzano molto Claudia che con una forma estremamente essenziale mantiene una grande libertà e spazia fra diversi media senza aggiungere orpelli superflui. Il messaggio nelle sue opere è forte, proprio grazie alla sua semplicità e alla capacità di utilizzare oggetti, materiali e colori fortemente simbolici. La struttura simbolica sottesa nella vita sociale viene scomposta e utilizzata in modo inedito nei suoi lavori. Rielabora ogni simbolo in relazionane ai confini. Recinti, catene, trappole, cultura, religione, lingue differenti, sono tutti elementi che interessano l’artista e che vengono minuziosamente studiati.

Nelle installazioni di Vetrano troviamo elementi che, attraverso la “tortura” portano lo spettatore a riflettere sull’identità personale in relazione all’altro e allo spazio, generando nuovi spazi e nuove modalità di viverli. 

In uno dei lavori in mostra, Impenintenza (2022), la costrizione trova una soluzione più incisiva nel restituire un’immagine familiare, che rielaborata diventa una struttura estremamente ambigua. Un‘altalena, da tutti conosciuta e riconosciuta come uno strumento di semplice divertimento infantile, trasfigurato in una seduta che assume l’aspetto di una gogna, strumento di tortura e punizione. L’allusione ad una piacevolezza fa vacillare ironicamente il confine tra attrazione e repulsione. Inducendo una riflessione sui due concetti e sulla loro vulnerabilità. 

Nell’opera Fidanza (2022) la luce diventa un elemento di appeal, che attrae il visitatore ad avvicinarsi, trovandosi di fronte a una ricostruzione della Bocca della Verità romana. Il primo istinto è quello di inserire la mano, seguendo la leggenda medievale secondo cui la bocca potesse mordere chi non avesse affermato il vero. Ma avvicinandosi si percepisce oltre la bocca un ambiente urbano in un video notturno. Le labbra diventano quindi un’apertura di rivelazione e al tempo stesso di devianza dalla realtà, che ipnotizzano e catturano l’osservatore. 

Tutte le opere in mostra, come quelle citate, ci mettono di fronte alla necessità di andare in profondità, di superare le abitudini percepite come confortevoli al fine di tutelarci dagli altri e soprattutto da noi stessi. 

Un progetto in collaborazione con Associazione Ghëddo 

X
×