
Nicolò Tomaini | La Grande Illusione
La mostra “La Grande Illusione”, allestita presso il Museo Civico – Pinacoteca Crociani di Montepulciano, propone un’esplorazione visiva e concettuale delle riflessioni dell’artista Tomaini sull’impatto delle tecnologie moderne sulla società contemporanea. Tomaini, nato nel 1989 nella provincia di Lecco, si distingue per un linguaggio artistico che analizza il modo in cui le tecnologie della comunicazione e il progresso tecnologico influenzano i rapporti umani, la percezione della realtà e il ruolo dell’essere vivente all’interno di un mondo sempre più virtualizzato.
La mostra si sviluppa attraverso una quarantina di opere, di cui una ventina sono inedite, offrendo una panoramica dell’evoluzione artistica di Tomaini e dei temi che caratterizzano il suo lavoro. Tra le serie in esposizione figurano i “Caricamenti” e i “Silicio”, opere che intervengono su vecchi quadri per ritrarre processi di trasformazione e cancellazione, affiancate da codici digitali che distruggono simbolicamente l’immagine originale. I “Teatrini”, ssemblaggi di elementi dei pupi siciliani con frammenti di codici informatici, rappresentano un’interazione tra tradizione e digitalizzazione, suggerendo una sostituzione virtuale della realtà. Le “Luci senza Paesaggio”, vecchi quadri frammentati accostati alle loro riproduzioni digitali, collegate attraverso cavi immaginari, simbolizzano il dominio dell’immagine virtuale sull’originale. I “Ritratti di Illusionista”, le componenti elettroniche dei primi computer emergono da antiche tele, corrodendole e destabilizzandole, in un’evocazione del conflitto tra passato e futuro.
Per accompagnare il visitatore in questo percorso di riflessione, l’allestimento prevede inoltre installazioni scultoree distribuite nei vari piani del museo. Alcune sculture sono state inoltre installate in alcune scuole del Comune di Montepulciano, in modo da creare un legame e uno stimolo con le giovani generazioni.
La poetica di Tomaini non concede nulla a un’estetica accattivante; piuttosto, richiama l’attenzione su ciò che viene rimosso o distorto nella realtà contemporanea. La sua denuncia silenziosa, attraverso la creazione di immagini e scenari fortemente critici, nasce dal senso di smarrimento e alienazione caratteristico della generazione attuale. “La Grande Illusione” non è solo un’indagine sulla tecnologia, ma una critica all’idea che il virtuale possa diventare una sostituzione completa della realtà umana, trasformando l’individuo in un oggetto passivo, privo di senso autentico e assorbito dalla dinamica virtuale.