Luogo

Spazio Vitale - Verona
Via San Vitale, 5 - Verona

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Data

Ott 13 2023 - Nov 11 2023
Evento passato

Ora

19:00

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Mostra

Theo Triantafyllidis | Sisyphean Cycles

Nasce a Verona Spazio Vitale, uno spazio che intende dedicarsi alla riflessione critica sul rapporto tra esseri umani e tecnologie e apre al pubblico con Sisyphean Cycles, la personale di Theo Triantafyllidis a cura di Domenico Quaranta.

In occasione di Art Verona 2023, Spazio Vitale apre al pubblico con la personale di Theo Triantafyllidis dal titolo Sisyphean Cycles. La mostra raccoglie, per la prima volta in un’unica installazione, quattro simulazioni dell’artista greco: Ork Haus, Radicalization Pipeline, Ritual e BugSim (Pherormone Spa). Inanellate secondo una narrativa che procede dalla critica del presente alla costruzione di mondi alternativi, le opere guidano lo spettatore in un percorso narrativo articolato e avvincente, e in altrettanti ecosistemi – mondi, programmati dall’artista in modo tale da modificarsi secondo un comportamento autonomo.
Le live simulation di Theo Triantafyllidis sono esempi significativi di world building, una pratica creativa oggetto di crescente interesse in ambito artistico, filosofico e letterario. Si tratta di software di simulazione che danno vita ad ambienti digitali immersivi, a volte automatizzati, altre volte interattivi, che possono assumere varie forme e adattarsi a diversi display (dalla realtà virtuale alla realtà aumentata alla video installazione). Delle “simulazioni in vitro”, sistemi completi che lo spettatore può, di volta in volta, osservare con freddezza scientifica o manipolare attivamente. Triantafyllidis si serve di questo mezzo per raccontare criticamente la realtà contemporanea, dando evidenza alle conseguenze individuali e sociali delle tecnologie di comunicazione sull’essere umano, ma anche per simulare realtà alternative che partono da condizioni radicalmente differenti.

Ork Haus (2022) rappresenta una famiglia di orchi nel suo ambiente domestico, mentre vive un’esistenza quotidiana fortemente condizionata dalle tecnologie digitali, sia al livello della comunicazione interpersonale, sia a quello della gestione domestica e della fuga nelle simulazioni (videogame, VR, video in streaming). L’orco, altrove usato dall’artista come suo alter ego, è una figura ricorrente nel suo lavoro, una soluzione narrativa che gli consente di ridurre i suoi personaggi a un set di pulsioni e forme di comunicazione elementari e quindi paradigmatiche. I protagonisti della simulazione appaiono, ciascuno a suo modo, imprigionati nelle loro realtà alternative, mentre il mondo attorno a loro sembra andare in rovina. In RadicalizationPipeline (2021) due orde apparentemente infinite si scontrano in un violento combattimento, brandendo grandi armi da mischia e gridando con voci distorte. Una vasta gamma di personaggi – dalle milizie di cittadini alle creature fantastiche – entra nello schermo solo per uccidersi a vicenda, ondata dopo ondata, affondando lentamente i loro corpi virtuali in un paesaggio fangoso. L’atmosfera si alleggerisce di tanto in tanto grazie alle cover medievali di canzoni pop familiari che completano il paesaggio sonoro concepito dal compositore e sound designer Diego Navarro. Guardando a fenomeni come l’ascesa di QAnon e l’assalto al Parlamento statunitense, l’artista suggerisce connessioni tra gamification, immaginari fantasy e radicalizzazione politica: la struttura “a imbuto” dei social media, che creano bolle discorsive in cui ci vediamo continuamente esposti a persone che la pensano come noi e a contenuti che confermano le nostre idee, viene analizzata nelle sue implicazioni politiche e sociali, sottolineando il ruolo che il loro “bias di conferma” assume nella nascita dei culti, nella circolazione delle fake news, e nel processo di radicalizzazione politica.
Ritual (2020) ci porta invece in un luogo apparentemente familiare – uno spazio readymade appropriato e modificato dal motore grafico di un videogioco – e in un tempo sconosciuto e post-apocalittico, in cui la vita umana, spazzata via da un cataclisma, sembra aver lasciato di sè solo le rovine. In questa situazione, un ecosistema nascente fatto di insetti e animali manifesta gradualmente la propria esistenza secondo un ritmo ripetitivo ed ipnotico, come in una sorta di strano rituale.
Infine, BugSim (Pherormone Spa) (2022) presenta una preziosa fetta di vita microscopica conservata in un terrario per cure intensive. Attraverso una superficie di vetro umida e all’interno di una vegetazione lussureggiante si espande un’affollata colonia di formiche. Lentamente e faticosamente lavorano per trasformare un fragile fango viola in una struttura che possono chiamare casa. Da questa struttura cresce un’intera foresta di piccole piante fiorite, impollinata da ronzanti api da miele e abitata da una brulicante microfauna. Questo sistema di terrario chiuso, praticamente autosufficiente, è stato progettato per simulare tutti i cicli naturali necessari alla fragile comunità di organismi: un esperimento di resilienza ed entropia attentamente monitorato da una figura misteriosa.

Spazio Vitale è un luogo orientato a organizzare e ospitare attività culturali improntate all’indagine della relazione tra la tecnologia e le persone. Siamo abituati a pensare il nostro rapporto con la tecnologia come una semplice relazione utente – strumento, ma la tecnologia, in particolare nelle forme digitali di comunicazione, è subentrata nel nostro quotidiano in una serie di funzioni, compiti e ruoli che prima ci erano esclusivi, trasformando gli ambiti del lavoro e della creatività, generando una simbiosi dove la convivenza produce un mutuo vantaggio, ma l’adattamento genera anche sofferenza nella parte più sensibile, quella biologica.
Sponsor ufficiale di Spazio Vitale è VTENEXT, una software house italiana con sedi a Verona, Milano e Londra nata nel 2006, che propone soluzioni informatiche innovative e specifiche per aziende di medie e grandi dimensioni. VTENEXT è una società benefit che ha deciso fin dalla genesi del progetto di Spazio Vitale di essere main sponsor, condividendo pienamente lo spirito e gli intenti del progetto.

Theo Triantafyllidis (Atene, 1988) è un artista che lavora con media digitali e fisici per esplorare l’esperienza dello spazio e le meccaniche di incarnazione in realtà ibride. Utilizzando algoritmi e motori di gioco, cuffie per la realtà virtuale e processi di performance sperimentali, crea interazioni all’interno di ambienti immersivi. Nei mondi di Triantafyllidis interazioni scomode e fisica precaria si mescolano a situazioni inquietanti, assurde e poetiche, invitando lo spettatore a confrontarsi con nuove realtà. Attraverso la lente della teoria dei mostri, Triantafyllidis indaga i temi dell’isolamento, della sessualità e della violenza nelle loro estremizzazioni viscerali. Propone l’umorismo computazionale e l’improvvisazione dell’intelligenza artificiale come risposta all’agenda dell’industria tecnologica. Considera le comunità online e di gioco l’ispirazione e il contesto del suo lavoro e collabora spesso attivamente con loro.
Theo ha conseguito un MFA presso la UCLA, Design Media Arts e un diploma di architettura presso la National Technical University di Atene. Ha esposto in musei, tra cui la House of Electronic Arts (HEK) di Basilea, l’Hammer Museum di Los Angeles e il NRW Forum di Dusseldorf, e in gallerie come Meredith Rosen Gallery, Breeder e Eduardo Secci. Ha partecipato alla Biennale di Atene 2021: Eclipse, al Berliner Festspiele 2021, al Sundance New Frontier 2020 e all’Hyper Pavilion della Biennale di Venezia 2017. Maggiori informazioni: https://slimetech.org/.


Theo Triantafyllidis 
Sisyphean Cycles
A cura di Domenico Quaranta
Spazio Vitale
Via San Vitale, 5 – Verona
13 ottobre – 11 novembre 2023
Opening: 13 ottobre, ore 19.00

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