
StraightUp@ExtraDry – II edizione
ExtraDry è una rassegna di video arte nata dal desiderio di portare l’arte contemporanea fuori dai luoghi destinati all’esposizione per entrare negli spazi di Dry Milano.
Dopo il progetto ExtraDry, curato da Peep-Hole per tre edizioni, dal 2013 al 2016, Case Chiuse è arrivato da Dry Milano con un nuovo modello di programmazione presentando StraightUp@ExtraDry, un premio per artisti giovanissimi.
In sintonia con i fondatori di Dry Milano, si è deciso di attivare il premio StraightUp@ExtraDry per dare visibilità alla creatività generata dalle ricerche ultra attuali dei giovanissimi artisti che si misurano con il video e per sostenere i loro progetti futuri. Durante la prima edizione 2017/2018, sono stati presentati i video di Jacopo Rinaldi (risultato poi vincitore), Ruben Spini (secondo a pari merito), Paolo Brambilla, Natália Trejbalová e Valentina Furian (seconda a pari merito). Dimostrando grande entusiasmo per tutti i lavori degli artisti in concorso, la giuria – composta da Ilaria Bonacossa, direttrice di Artissima, Paolo Zani, fondatore della Galleria Zero, e due dei partner fondatori di Dry, i collezionisti Bernardo Attolico e Tiziano Vudafieri – ha assegnato i premi tenendo conto della globalità dei video mostrati da ogni artista, con particolare attenzione per la ricerca tematica, stilistica e formale.
Il primo artista ad essere stato selezionato per la seconda edizione è stato Giulio Scalisi (Salemi, 1992) che ha proposto una selezione di tre video che ripercorrevano lo sviluppo della sua ricerca, presentando tre approcci diversi nella tecnica e nella narrazione. I video di Giulio (Like ghosts, 2014; Dalle stelle alle cellule, 2016 e Shipwrecked, 2017) sono stati proiettati nelle sale di Dry Milano, sia nel locale di Via Solferino che in quello di Viale Vittorio Veneto, dal 15 ottobre al 5 dicembre 2019.
A partire dal 27 dicembre – e fino al 24 febbraio 2020 – verrà presentato il lavoro di Alessandro Di Pietro (Messina, 1987), sempre con una selezione di tre video che spaziano nell’arco temporale degli ultimi cinque anni della sua pratica artistica.
Il nome StraightUp, in un mix tra slang inglese e linguaggio da barman, indica qualcosa di onesto, fresco e che punta dritto in alto, come la sinergia che si vuole creare tra il premio, gli artisti e il loro futuro.
Dry Milano è un luogo che si caratterizza per la sua forte impronta contemporanea, accessibile, informale e di alta qualità, uno spazio capace di ospitare una rassegna di video arte e creare una nuova interazione tra opera e spettatore. Con l’attivazione di StraightUp, Dry Milano si riconferma – dal 2013 – luogo espositivo per la sperimentazione video, sollecitando il suo pubblico ad avvicinarsi all’arte contemporanea e ai lavori dei giovanissimi artisti chiamati a partecipare.
Case Chiuse, fondato da Paola Clerico nel 2014, si pone l’obiettivo di realizzare progetti espositivi in spazi non deputati all’arte. In occasione delle mostre temporanee, apre al pubblico luoghi privati e non accessibili, realizzando nuove produzioni e operando con flessibilità.. La scelta del nome, sinonimo di bordello, si pone come un’ironica provocazione volta a sottolineare la mancanza di tempo e di intima comprensione, tipica del mondo dell’arte contemporanea, offrendo alle persone la possibilità di incontrare l’arte in un luogo speciale, lontano dalle logiche istituzionali.
Il comitato scientifico del premio StraightUp@ExtraDry è composto da Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi, il duo Invernomuto e Paola Clerico, fondatrice del progetto Case Chiuse.
La giuria è composta ancora una volta da Ilaria Bonacossa, direttrice di Artissima, Paolo Zani, fondatore della Galleria Zero, e due dei partner fondatori di Dry, i collezionisti Bernardo Attolico e Tiziano Vudafieri. Ginevra D’Oria è coordinatrice e assistente curatore del progetto.
A differenza della prima edizione, a ogni artista partecipante verrà subito elargito un gettone di presenza. Al termine del ciclo di proiezioni verrà assegnato un unico premio che comprende l’acquisizione del video vincitore da parte della collezione Dry Milano (2.500 € totali). La premiazione della seconda edizione di StraightUp@ExtraDry avverrà nell’ottobre del 2020.
Alessandro Di Pietro
27 dicembre 2019 – 24 febbraio 2020
StraightUp@ExtraDry – II edizione
Dry Milano Via Solferino 33 / Dry Milano Viale Vittorio Veneto 28
Alessandro Di Pietro (Messina, 1987) è il secondo artista selezionato per la seconda edizione del premio StraightUp@ExtraDry.
Quello che colpisce della sua ricerca è l’intensità del potenziale narrativo. Che sia esso sviluppato attraverso un singolo lavoro, un video, una mostra o una serie di mostre, l’elemento che indiscutibilmente cattura la nostra attenzione è la storia complessa ed intricata che viene raccontata, o meglio che potrebbe essere raccontata. Alessandro Di Pietro utilizza lo storytelling in maniera singolare e coerente: nel raccontare, occulta. Nell’elaborare personaggi “mostruosi” e trame complesse che sfiorano spunti autobiografici, talvolta su più piani narrativi che finiscono per confondersi e confondere, spinge la sua ricerca verso altri limiti lasciando sospesi alcuni elementi fondamentali e chiarificatori. Lo spettatore non può fare altro che addentrarsi in questi mondi distopici lasciandosi trasportare dal turbamento e dalla forza di questi elementi ma se l’immaginazione ci concede la sensazione di poterne venire a capo, diventiamo noi stessi interferenze passive.
Per il premio StraightUp@ExtraDry Alessandro Di Pietro ha proposto una selezione di tre video che ripercorrono gli ultimi cinque anni della sua ricerca.
NEW VOID – Il film, 2014
video, 1920 x 1080p, 30 min, stereo
Music by Enrico Boccioletti ft. Death in Plains
Quest’opera è forse il lavoro video più importante di Alessandro Di Pietro e dal 2014 è stato presentato in forma integrale in importanti screening, tra questi ricordiamo: Glitch – Interferenze tra Arte e Cinema, a cura di Davide Giannella, PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano e OCAT, Shangai, 2014; VISIO – Next Generation Moving Images, a cura di Leonardo Bigazzi in occasione de Lo Schermo dell’Arte, CCC STROZZINA, Firenze, 2015; Off Spacein al Festival internazionale del film di Locarno, LA RADA, Locarno, 2017; VIDEO LANGUAGES nel cotesto del festival Video Città di Roma, 2018.
Per la presentazione di New Void – Il film all’interno degli spazi di Dry Milano, l’artista ha realizzato un nuovo adattamento del video per adeguarlo alle esigenze del luogo, mantenendo sempre intatte la struttura e il significato dell’opera.
Il film è conseguenza di un gesto performativo, interno al sistema linguistico cinematografico: il gesto sta nell’esclusione della telecamera come strumento per la produzione di immagini, che viene deposta a favore di uno scanner Easypix manuale.
Seguendo questa logica, Alessandro Di Pietro identifica come materiale primario del film ciò che concettualmente sta più vicino alla mano dell’artista: lo schermo di 15,4 pollici del suo Macbook Pro.
Il lavoro prende le mosse da Enter the Void, film di Gaspar Noè (2009), dal quale vengono estrapolate, tramite scansione digitale, le immagini utilizzate come materia prima inedita. Questo processo di appropriazione, che si spinge ad obliterare quasi completamente la sua fonte originaria, crea la cornice necessaria a costruire la struttura narrativa del nuovo film.
Il risultato è una raffinata e complessa operazione concettuale che genera una teoria di riferimenti autobiografici e che, attraverso il protagonista RASCO, mette in discussione il ruolo e la responsabilità dell’artista nella produzione dei sistemi di immagini e delle stesse opere.
Sullo sfondo di un ipotetico mondo bidimensionale, l’evento del “La Caduta delle Sfere” sconvolge improvvisamente la percezione della natura delle comunità che lo abitano. Il loro ambiente viene irrimediabilmente modificato dall’intrusione delle dimensioni di altezza e profondità, privando gli abitanti del loro normale sistema di riferimento. Ma, in questa generazione segnata dalla “caduta”, emerge un’anomalia: RASCO, l’unico ad essere ancora in grado di appiattire se stesso al livello del “Ground Line”. Grazie al suo braccio, estrae dalla Gold:P Mine una sostanza psicotropa che porta a percepire il mondo così com’era: 2D. Durante la visione di New Void, veniamo proiettati negli ultimi 3 centimetri di consapevolezza di cui il protagonista dispone.
New Void – Il film, vede la collaborazione di Enrico Boccioletti ft. Death in Plains, sound designer e autore della soundtrack concepita a partire dal suo progetto sonoro Translationships (2011-2013).
FELIX_Reloaded, 2018
video, 1080p x 1920, 17’07’’, stereo
Directed by Alessandro Di Pietro
Music by Enrico Boccioletti
Sound Editing by Mostri contro Fantasmi
FELIX_Reloaded è il risultato di una documentazione performativa della mostra Felix realizzata nel 2018 a Milano presso Marsèlleria.
Il video è composto da sei momenti precisi in cui Owen, il personaggio principale, si presenta e si relaziona con lo spazio e la disposizione delle sculture. La colonna sonora Per Felix, realizzata da Enrico Boccioletti (artista visivo e musicista) per “attivare” lo spazio espositivo, e il testo scritto in occasione della mostra da Giovanna Manzotti (curatrice e giornalista) sono gli elementi principali di questa operazione meta-documentaria.
Felix, un personaggio immaginario antagonista appartiene alla quadrilogia di Alessandro Di Pietro (Tomb Writer – solve et coagula, 2016; Downgrade Vampire, 2016; Towards Orion Stories from the backseats, 2017; FELIX, 2018). Quest’ultimo capitolo è nato durante la residenza dell’artista all’American Academy di Roma, nel febbraio 2018, dove ha prodotto The self-fulfilling Owen prophecy che può essere letto come un prequel dell’attuale iterazione.
La mostra Felix, dove si contrappongono ricordi e valore storico in relazione alla vacuità delle forme, può dunque essere letta come un salto in avanti nella struttura narrativa della quadrilogia. Consapevole di questa condizione, Owen – il personaggio principale – viene proiettato in un prossimo futuro, un tempo in cui la sua presunta profezia si adempie e dove sono anticipati quei cambiamenti propri dei riti di passaggio: dall’infanzia alle implicazioni culturali degli oggetti.
FELIX_Reloaded è stato presentato nel 2018 nella sede newyorkese di Marsèlleria in occasione de Marsèlleria New York Screenings e agli Open Studios dell’ American Academy in Rome.
MOSTRI CONTRO FANTASMI, 2018
video, 1920 x 1080p, 40 min, stereo
Directed by Alessandro Di Pietro e Enrico Boccioletti
Music by Mostri contro Fantasmi
Questo video è stato prodotto da Alessandro Di Pietro ed Enrico Boccioletti per la performance Mostri contro Fantasmi, realizzata il 19 ottobre 2018 presso le OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino in occasione di Dancing is what we make of falling, mostra di video arte a cura di Valentina Lacinio and Samuele Piazza. I due artisti collaborano insieme da diversi anni su alcuni progetti specifici, tra cui appunto i tre video presentati in occasione di StraightUp@ExtraDry. Mostri contro Fantasmi è un dialogo tra due entità sorelle nell’intensità ma nemiche nel linguaggio.
Attraverso le loro ricerche personali, entrambi gli artisti spesso indagano allegorie e personaggi di fiction sentimentalmente e psicologicamente familiari, tanto nella condizione spaziale e oggettuale di Alessandro Di Pietro quanto in quella relazione testo-immagine di Enrico Boccioletti.
Di Pietro dà per la prima volta voce ai mostri protagonisti di quattro episodi installativi in cui il processo di scrittura dei profili psicologici di questi personaggi si sviluppava di pari passo con la progettazione di ambienti proto-narrativi, nati analogamente con Tomb Writer (solve et coagula), 2016; Downgrade Vampire, 2016; Towards Orion Stories from the backseats, 2017; FELIX, 2018. Invece, la materializzazione degli spettri acusmatici di Boccioletti si riferiscono a tre blocchi progettuali sviluppati tra il 2016 e il 2018, con le installazioni audio-visive From Settlement to Nomadism, A shade of what remains unsaid e Variazione: Intraducibile.
La performance, concepita e prodotta in occasione della mostra alle OGR di Torino, innesca una dinamica di incontro tra due voci, fino a questo momento isolate o inespresse, che passivamente si sono manifestate come “reali” nel paradigma di una fruizione in differita del momento espositivo. Questo storytelling, di cui fa parte il video qui presentato, prende la forma di un episodio crossover televisivo, in cui i due immaginari collidono creando una tensione dialogica: nel dubbio, nel conflitto, e nella risultante dimensione affettiva, Mostri e Fantasmi si incontrano e sono nemici, ma nemici sinceri.
Alessandro Di Pietro (Messina, 1987) vive e lavora a Milano.
La sua ricerca artistica si concentra sui processi di normalizzazione e deviazione dai sistemi standard di produzione del linguaggio e produzione di mostruosità. La sua pratica spazia nell’uso di diversi media e trova spazio anche all’interno della grammatica cinematografica grazie alla quale l’artista può sviluppare nuove strategie di produzione attraverso ambienti installativi proto-narrativi, tecnologie, oggetti e storie.
Nel 2013 si laurea in Arti Grafiche all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano e nel 2012 ha partecipazione alla diciottesima edizione del Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Ratti, Como. Negli anni ha partecipato a numerosi workshop e residenze, tra i più recenti ricordiamo Q-Rated nel contesto della Quadriennale di Roma (Lecce, 2018) e all’American Academy in Rome grazie alla CY Twombly Fellowship 2017–2018.L’artista ha anche lavorato a molte pubblicazioni, la più recente Mostri contro Fantasmi in collaborazione con Enrico Boccioletti e presentata con SEPTEMBER BOOKS presso ICA Milano (2019).
Tra le principali mostre personali: Felix, Marsèlleria (Milano, 2018), Short stories of fires and carbon, RAUM, performance prodotta da XING (Bologna, 2018); Towards Orion: Stories from the backseat, La Plage (Parigi, 2017); Tiziano e Giorgione (doppia personale con Michele Gabriele), Barriera (Torino, 2016); New Void, La Rada (Locarno, 2016); Double Cross (doppia personale con Jacopo Miliani), CAB Centre d’Art Bastille (Grenoble, 2015); La table basse, FPAC Bad New Business (Milano, 2014).
Tra le principali mostre collettive: The Tesseract e Open Studios, American Academy in Rome (Roma, 2018); That’s it, MAMbo (Bologna, 2018); Figure di spago – Pratiche narrative, Fondazione Baruchello (Roma, 2018); Dancing is what we make of falling, OGR – Officine Grandi Riparazioni (Torino, 2018 ); I scream, you scream, we all scream for ice cream, Fondazione Baruchello (Roma, 2017); Radieuse, Istituto Italiano di Cultura (Bruxelles, 2017); [[[NOT]]] so close con il progetto TOMB WRITER (Solve et Coagula) nel contesto del GaMec prize 2016, Residenza Casarotto (Bergamo, 2016); Orestiade Italiana, nel contesto della Quadriennale Roma, graphic contribute con Toni Hildebrandt, Palazzo delle Esposizioni (Rome, 2016); VISIO – Next Generation Moving Images, La Strozzina Firenze (2015); Glitch – Interferenze tra Arte e Cinema, PAC Milano (2014).