Luogo

Spazio Sei
Piazza Caduti del mare, 6 - Pescara

Data

Apr 23 2022 - Mag 22 2022
Evento passato

Ora

18:00 - 20:00

Simone Camerlengo – “All’improvviso”

Improvviṡo: (ant. o letter. improviṡo) agg. e s. m. [dal lat. improvisus, comp. di in- 2 e provisus, part. pass. di providere «prevedere»].

Negli ultimi due anni al collo di Simone Camerlengo è sempre stata presente una custodia nera tenuta da sottili fili di nylon il cui contenuto era una macchinetta digitale, la quale, dopo mesi si è ben mimetizzata con il resto dei suoi indumenti. Lo sguardo di Simone è da sempre caratterizzato da un occhio vigile e analitico nei confronti dell’atmosfera che lo circonda, sia nella rilettura del paesaggio urbano, con cui si sincronizza agilmente, sia nella lettura degli atteggiamenti umani di minima importanza, nei quali spesso entra a gamba tesa chiedendo bruscamente il “perché?“.

Per questo motivo ho trovato inusuale in un primo momento che ampliasse il suo sguardo con il supplemento di questo dispositivo, utile a immobilizzare dei fotogrammi del suo quotidiano. Tuttavia poi ho capito che stava agendo in una maniera nuova, escludendo parte del caos e della fluidità con la quale il suo occhio lèggeva le giornate, distogliendosi consapevolmente dalla distrazione e obbligandosi a soffermarsi sui dettagli più a lungo possibile.

In questo corpus di lavori ha fatto un passo in avanti facendo ritorno al disegno come luogo in cui distendere il pensiero. Le inquadrature spaziali dei quadri di piccolo formato su multistrato ci mettono nella condizione di dover guardare nel retro degli occhi di Simone Camerlengo, portano all’attenzione lo sguardo orizzontale nei confronti del suo “cibo” quotidiano: la strada.

Attraverso un viaggio di smarrimento che lo ha accompagnato nel suo periodo a Genova, dove la rilettura del particolare è divenuta il punto saldo a lui necessario per l’adattamento, ha dato inizio a questi lavori, la prima parte dei quali ha riportato in una piccola valigia nera. Le tavole di Camerlengo sono un insieme di appunti che vanno letti senza una narrazione, la restituzione dei lavori si propone come un apparato di istanti che rende libero il nostro sguardo.

Durante “focus on painting” scrissi che Simone aveva la peculiarità di immettere ogni tipo di stimolo esterno nella tela cercando appositamente ogni distrazione circostante rendendola un medium stesso con cui dipingere.

Quando ho visto per la prima volta questi lavori nella sua stanza di Pescara in via spaventa mi ha stupito l’analisi inconsapevole che si era autoapplicato, in cui ha bloccato persino il fotogramma di un treno, per comprendere che non è quello che è intorno che sta viaggiando ma lui stesso (la sua vita), è il movimento perpetuo con cui relazionarsi nel mondo.

Lucia Cantò

Simone Camerlengo
All’improvviso
a cura di Lucia Cantò
Spazio Sei
Piazza Caduti del mare, 6
Pescara