
Metamorfosi Urbane
La mostra Metamorfosi Urbane, riunisce quattro artisti contemporanei, ciascuno dei quali esplora le trasformazioni radicali che caratterizzano i nostri paesaggi urbani e naturali. Attraverso prospettive uniche e tecniche innovative, questi artisti ci invitano a riflettere sulle implicazioni di un futuro sempre più plasmato dalla tecnologia e dalle interazioni umane con l’ambiente.
Totò Cariello, concentra la sua pratica sulle città. Le sue opere, dense di dettagli architettonici e urbani, catturano l’essenza di metropoli in continua evoluzione. Lo spazio urbano , nel suo lavoro, gli spazi urbani non sono semplici spazi fisici, ma organismi viventi . Le sue rappresentazioni ci spingono a riflettere su come l’urbanizzazione stia rimodellando, in modo invasivo non solo i nostri paesaggi ma anche il nostro modo di vivere e interagire.
Piero Barducci si focalizza sui robot vegani, esplorando il crescente ruolo dell’intelligenza artificiale nelle nostre vite quotidiane. Attraverso i suoi lavori, in modo provocatorio , immagina un futuro in cui le macchine non solo coesistono con l’umanità, ma adottano anche principi etici. I suoi lavori densi di ironia, sollevano interrogativi :possiamo progettare robot che rispettino i nostri ideali etici? E come influenzerà questa interazione la nostra società?
Paolo Maggi inserisce i suoi animali in bilico su delle ringhiere come a voler sottolineare il sottile fragile equilibrio che esiste nel regno animale dove le creature viventi navigano in spazi sempre più precari e instabili.
Le sue opere, delicate, ci costringono a confrontarci con la vulnerabilità degli esseri viventi e con il nostro impatto sull’ecosistema. Le immagini di animali in equilibrio precario evocano una sensazione di ansia e instabilità, riflettendo il nostro rapporto conflittuale con la natura.
Il lavoro di Paola Bitelli prende avvio dagli studi di alcuni erbari medievali, nei quali si osserva la crescente familiarità che l’uomo ha instaurato con il mondo vegetale. Partendo dall’osservazione e dalla classificazione, l’uomo è arrivato alla domesticazione di questo mondo, racchiudendolo in un giardino. Tuttavia, il giardino è anche una sorta di metafora, rappresenta il momento in cui si interrompono le peregrinazioni e si recinta qualcosa di prezioso. Non esiste un momento preciso per questo avvenimento.
Metamorfosi Urbane non è solo una mostra; è un viaggio attraverso possibili futuri, un’esplorazione delle metamorfosi che stanno ridefinendo il nostro mondo. Gli artisti, ciascuno con la propria voce distintiva, ci offrono una finestra su realtà alternative, stimolando una riflessione profonda sulle scelte che modellano il nostro destino collettivo.


