Luisa Lambri | Linee. Lines
Le linee ci collegano al mondo. Stabiliscono un orizzonte che ci lega alla terra quando guardiamo il mare. Definiscono gli spazi architettonici in cui viviamo. Uniscono il nostro passato al nostro presente e mirano con speranza al nostro futuro condiviso. Per la sua prima mostra alla Thomas Dane Gallery di Napoli, l’artista Luisa Lambri, che vive a Milano, ha scelto di focalizzarsi su come le linee creino uno spazio sia vissuto che astratto in un nuovo corpo di lavoro fotografico.
Le opere prendono in considerazione due particolari momenti storici a Napoli e dintorni: gli affreschi all’interno delle strutture architettoniche delle vicine rovine di Pompei del I secolo d.C., e gli elementi costruiti dal leggendario designer italiano Gio Ponti per gli interni del Royal Continental Hotel di Napoli e del Parco dei Principi di Sorrento. Prodotte appositamente per le eleganti sale ottocentesche della Thomas Dane Gallery, queste opere saranno esposte insieme alle nuove indagini fotografiche di Lambri sulla linea nell’opera dell’artista concettuale polacco Edward Krasinski (1925-2004), e dell’artista californiano del movimento Light and Space Doug Wheeler.
Dopo aver passato gli ultimi decenni ad affinare la sua macchina fotografica su elementi idiosincratici di importanti architetture moderne e contemporanee, Lambri utilizza lo specifico contesto storico di Napoli e si avventura nella sua storica antichità con una serie di nuovi lavori che esaminano come gli affreschi classici di Pompei possano creare spazi astratti attraverso la geometria delle loro linee decorative delle cornici. Lavorando, l’anno scorso, tra le rovine sopravvissute della città antica, Lambri ha concentrato la sua attenzione sulle pareti interne della Casa degli Amanti, della Stanza di Leda e l’Atrio di Narciso, e della Casa di Giulia Felice. Se quegli affreschi interni hanno una marcata connotazione figurativa, l’artista paradossalmente è rimasta affascinata dai modi in cui gli artigiani pompeiani hanno usato elementi di linea per definire e valorizzare i ritratti di patroni e miti allegorici che adornano queste pareti.
Lambri si è spinta poi in avanti di centinaia di anni rivolgendo il suo obiettivo su un corpo complementare di lavoro appena ultimato che guarda ai progetti di Gio Ponti per gli hotel di Napoli e Sorrento. In una serie di lavori, Lambri si concentra sulla radica degli armadi a muro di Ponti, che ha disegnato per il Royal Continental Hotel di Napoli nel 1953. Isolando la cucitura verticale tra le ante dell’armadio al centro della sua immagine, l’artista gioca con il contrasto tra l’ossessione della modernità per le linee austere e pulite e il lussureggiante motivo barocco creato naturalmente dalle venature del legno per creare esuberanti astrazioni ambrate. Una simile tensione tra il materiale organico e le linee funzionali del modernismo è in gioco nella fotografia di Lambri di una finestra a forma di oblò, progettata da Gio Ponti nel Parco dei Principi di Sorrento, costruita nel 1961. Incastonato nel muro a forma di rombo, questo solido blocco di vetro agisce come una lente acquosa che incornicia la rigogliosa vegetazione dei giardini dell’hotel. Nell’immagine di Lambri la finestra fluttua misteriosamente in un campo nero e gioca con la relazione spaziale tra interno ed esterno, offrendoci un accesso a un altro mondo.
Lambri completa questa mostra con fotografie che esplorano l’uso della luce, delle linee e dell’orizzontalità nelle opere d’arte e nelle installazioni ambientali dell’artista di Light and Space Doug Wheeler e dell’artista concettuale polacco Edward Krasinski. Lambri fotografa le caratteristiche linee blu di Krasinski – lunghe linee orizzontali di scotch che l’artista ha installato sui muri tra e sopra le sue altre opere ad un’altezza di 130 cm – creando una nuova linea d’orizzonte astratta che divide in due le sue stampe fotografiche e crea una connessione sorprendentemente emotiva dove le linee di Krasinski condensano la distanza tra arte, ambiente e spettatore. Sotto lo sguardo della lente di Lambri, queste linee astratte blu invocano poeticamente la divisione ottica tra terra e cielo o la separazione tra terra e mare. Lambri amplifica anche le qualità umane congiunturali del nastro di Krasinski che si diceva fosse costantemente applicato al muro all’altezza media del cuore umano. Lambri poi crea una sorta di inversione speculare di questa linea dell’orizzonte blu nelle sue fotografie dell’installazione coinvolgente Light and Space di Doug Wheeler. Nelle fotografie risultanti, una linea orizzontale di luce bianca attraversa il nebbioso bagliore blu della foschia ottica di Wheeler per suggerire un paesaggio marino azzurro e ultraterreno, simile a quello del vicino Mediterraneo ben visibile dalla veranda della Thomas Dane Gallery.
Luisa Lambri è nata nel 1969 a Como e attualmente vive a Milano. Il suo lavoro è stato esposto in due Biennali di Venezia: dAPERTutto, 48a Esposizione Internazionale d’Arte nel 1999, per la quale il Padiglione Italiano è stato premiato con il Leone d’Oro, e Sogni e Conflitti: La dittatura dello spettatore, la 50a Esposizione Internazionale d’Arte del 2003. Tra le sue mostre personali in spazi istituzionali vi sono: AUTORITRATTO, Padiglione D’Arte Contemporanea (PAC), Milano, Italia (2021); Being There, Hammer Museum, Los Angeles CA (2010), Front Room: Luisa Lambri, a cura di Darsie Alexander, Baltimore Museum of Art, Baltimore MD (2007), e Locations, The Menil Collection, Houston TX (2004). Le collezioni pubbliche in cui sono presenti le sue opere includono The Art Institute of Chicago, Chicago IL; Carnegie Museum of Arts, Pittsburgh PA; Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma, Italia; San Francisco Museum of Modern Art, San Francisco CA; Guggenheim Museum, New York NY; Zabludowicz Collection, Londra, Inghilterra, e molte altre.
Luisa Lambri
Linee. Lines.
Curata da Douglas Fogle and Hanneke Skerath
Date mostra: 29 Maggio – 2 Ottobre 2021
Thomas Dane Gallery
Via Francesco Crispi, 69
Napoli