
La Pietra il Sol Rivegga. Marco Bagnoli
La Pietra Il Sol Rivegga: queste parole scritte dal Vanvitelli sulla prima pietra della Reggia di Caserta – che diviene costruzione di bellezza – diventano titolo per Bagnoli. Auspicio di persistenza, memoria e rinnovamento. Nel tempo e nello spazio. Un invito al visitatore sia della Reggia, sia della mostra a sostare, ma anche ad avanzare, sull’arco di un movimento che per paradosso è anche stasi. Necessario star nella memoria per potersi sporgere sul futuro.
La mostra – contemplata all’interno del Bando di Valorizzazione Partecipata della Reggia di Caserta – inaugura il 25 luglio e sarà visitabile fino al 23 settembre.
È un segno che mi ha colpito. Rimanda a una maturazione del minerale nella miniera. Il bianco albeggiare dell’ alabastro scolpito avvolge l’oro disteso sul rosso cinabro dipinto. (Marco Bagnoli)
Nel percorso della mostra: Senza titolo (Fontana), 2002 che appartiene alla serie delle mongolfiere, Aleph (Keplero inciso) 10 cinabro, 1978 (2011) – Aleph (Filo oro), 1997 (2022);
Dove Porta (Verso), 1992 (2023) punto di passaggio e ineluttabile luogo di confine: di ingresso e di uscita in base al verso in cui si guarda;
Senza Titolo (Albe) del 1991 e soprattutto Locus Solis, un’installazione di quasi 5 metri posta nel cortile della Reggia. Il vaso è un Sonovasoro di resina epossidica, acciaio, polimero termoplastico, foglia d’oro di 4.90m di altezza x 1.90 m. Sonovasoro creato da Bagnoli nel 1997 e apparso per la prima volta nell’ipogeo del Castello di Santa Maria Novella a Fiano l’anno successivo, deriva da Torso, una scultura concepita a partire dal profilo di un kouros greco, che compare per la prima volta in una personale di Bagnoli presso lo Studio Trisorio di Napoli nel 1995.
Intorno a Locus Solis centrale – nel cortile della Reggia, si estende per un’area di circa 15 m. di diametro la disposizione a quinconce di pietre di alabastro che si fa paesaggio sonoro.