Luogo

Museo Castello San Materno
Via Losone 10 6612 Ascona

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Data

Giu 10 2023
Evento passato

Ora

10:30

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La natura morta attraverso il tempo | visita guidata con Harald Fiebig

La mostra temporanea allestita nelle sale del Museo Castello San Materno – Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten è dedicata alla natura morta. Il termine olandese “still leven” (da cui deriva il tedesco “Stillleben”) si trova per la prima volta nel contesto della pittura fiamminga e si riferisce a dipinti che rappresentano prevalentemente oggetti inanimati, solitamente manufatti d’uso quotidiano come porcellane preziose, bicchieri, vasi e brocche, strumenti musicali, monete, pipe, armi e simili, oppure prodotti della natura come frutta e verdura, selvaggina da penna e da pelo, fiori e altre piante.

La mostra La natura morta attraverso il tempo presenta opere provenienti da un’importante collezione privata svizzera e dalla collezione d’arte della Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten. Una selezione di dipinti di maestri della natura morta italiani, fiamminghi e tedeschi viene messa a confronto con opere del XX secolo, con l’intento di evidenziare le analogie nella forma e nel contenuto, ma anche le numerose differenze.

La prima natura morta riconosciuta ufficialmente come tale, firmata e datata, è il dipinto “Pernice morta con guanti di ferro e freccia di balestra” del 1504 del pittore veneziano Jacopo de’ Barbari, ma prime raffigurazioni di questo tipo risalgono ai tempi dell’antico Egitto e dell’antichità classica, come, per esempio, gli affreschi nelle camere mortuarie egizie oppure i mosaici o le pitture murali delle ville signorili romane di Pompei o Ercolano.

Nel Medioevo si trovano nature morte nel contesto di dipinti religiosi o sullo sfondo di rappresentazioni figurative, in cui tuttavia svolgono una funzione puramente accessoria. È soltanto nel XVII secolo – in epoca barocca – che esse si attestano come genere indipendente, soprattutto nei Paesi Bassi, ma anche in Italia, e riscuotono i primi successi.

Nonostante in quel periodo si attribuisca grande importanza alla pittura storica e alla ritrattistica signorile, e che la natura morta, come la pittura di paesaggio e quella animalistica, faccia parte dei generi detti minori, essa gode di grande popolarità.

Gli artisti apprezzano la natura morta perché permette loro sia libertà compositiva che di dimostrare le proprie doti artistiche, e così pure dai committenti perché gli oggetti preziosi ed esotici raffigurati simboleggiano la loro ricchezza o il loro interesse per le scienze.

Al di là della maestria pittorica, le nature morte fiamminghe e olandesi del XVII secolo vanno intese anche come memento mori, come allegorie della caducità, come esortazione a vivere una vita misurata, mentre in quelle dei maestri italiani o del modernismo tale simbolismo viene spesso a cadere.

Certamente gli artisti rimangono consapevoli del molteplice significato simbolico dei singoli fiori o frutti, ma il loro interesse è ora rivolto principalmente al linguaggio formale, alla bravura nel rappresentare gli oggetti – alla bellezza di una mela, per esempio, e non più al suo significato cristiano come simbolo del peccato.

Nel XVIII secolo, la natura morta perde il suo fascino tra gli artisti e i committenti, ma viene riscoperta nel XIX e XX secolo dai pittori delle avanguardie storiche. Diviene un nuovo campo di sperimentazione, non solo perché gli oggetti semplici di uso quotidiano sono facilmente disponibili, ma altresì perché persino un oggetto insignificante, reso creativamente in pittura, può diventare un soggetto degno di un dipinto.

L’articolazione della mostra La Natura morta attraverso il tempo intende illustrare il fascino e la poliedricità di questo genere. Le nature morte alimentari, di frutta e di strumenti musicali del periodo barocco e delle avanguardie sono esposte nell’antico salone del Castello San Materno, mentre la sala che un tempo era adibita a cappella è riservata alle numerose nature morte di fiori.

La mostra intende però incoraggiare il visitatore a esplorare anche la collezione della Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten che, accanto alla pittura di paesaggio, comprende un importante nucleo di nature morte. Al primo piano del Museo si possono così scoprire le opere di Paula Modersohn-Becker e Otto Modersohn, ma anche di Erich Heckel, Alexej Jawlensky, Emil Nolde e Christian Rohlfs.

La mostra, curata dallo storico dell’arte Harald Fiebig, è un progetto della Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten di Soletta, in collaborazione con il Museo Comunale dʼArte Moderna e il Comune di Ascona.

In mostra si trovano opere dei seguenti artisti: Evaristo Baschenis, Hendrik van der Borcht, Lovis Corinth, Heyman Dullaert, Ottmar Elliger d.Ä., Georg Flegel, Frans Francken d.J., Alberto Giacometti, Giovanni Giacometti, Cornelius Norbertus Gijsbrechts, Erich Heckel, Jacob van Hulsdonck, Alexej von Jawlensky, Jan A. Marienhof, Otto Modersohn, Paula Modersohn-Becker, Giorgio Morandi, Gabriele Münter, Emil Nolde, Hermann Max Pechstein, Christian Rohlfs, Karl Schmidt-Rottluff, Félix Vallotton e Carl Wegmann.


La natura morta attraverso il tempo
A cura di Harald Fiebig
Museo Castello San Materno
Via Losone, 10 – Ascona
4 giugno – 10 settembre 2023

Visita guidata in lingua tedesca insieme al curatore della mostra Harald Fiebig
Sabato 10 giugno 2023, ore 10.30
Partecipazione gratuita per i soci AAMA; costo del biglietto di entrata ridotto per i non soci.
Iscrizione obbligatoria entro giovedì 8 giugno, il numero di partecipanti è limitato a un massimo di 20 persone: museo@ascona.ch; tel. 091 759 81 40.

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